Donnas, 380 espositori sotto la pioggia per la Petite Foire

Frequentata nonostante il maltempo, oggi, domenica 19 gennaio, si è svolta la Fiera di Donnas, iniziata venerdì sera con la tradizionale Veillà. Pietra ollare e legno di castagno per il ciondolo della manifestazione, realizzato dai fratelli Ferrari.
Fiera di Donnas Giuseppe Binel Foto Alice Dufour
Società

Sotto la pioggia, un gregge di pecore si fa largo tra la folla riversata nel borgo di Donnas, dove oggi, domenica 19 gennaio, si è svolta la Petite Foire. Si tratta dell’opera “Eun betén de féye de Cogne” realizzata dallo scultore contemporaneo Donato Savin.

380, oltre alle 16 scuole di scultura, intaglio, tornitura e vannerie, gli artigiani presenti alla manifestazione, iniziata venerdì sera con la tradizionale Veillà. Per l’occasione l’artista Savin ha messo in mostra delle pecore ottenute lavorando le pietre fuoriuscite dal torrente Grand Eyvia durante l’alluvione che la scorsa estate ha colpito il paese di Cogne.

“Le pecore sono per me un simbolo di pace. La pecora nera – che spunta al centro del gregge – rappresenta la guerra, ma può assumere diversi significati a seconda di chi osserva l’opera” spiega lo scultore. “Per realizzare la pecora nera ho fatto un trattamento con la polvere di magnetite”, aggiunge. Tutte le altre pecore, tra il bianco e l’avorio, conservano la loro colorazione naturale.

Pietra ollare e legno di castagno per il ciondolo della Fiera, realizzato dai fratelli Ferrari

Tra gli espositori sono presenti i fratelli Ferrari di Perloz, Claudio e Fabrizio, che anche quest’anno, per la seconda volta consecutiva, hanno realizzato il ciondolo della Fiera. Specializzati nella lavorazione della pietra ollare, i fratelli Ferrari hanno scelto di abbinare a una chiave di sol e un cuore in pietra l’oggetto più venduto a Sant’Orso: un galletto in legno di castagno. Il ciondolo è un omaggio alla Banda musicale che con la sua musica allieta le vie del borgo, colme di gente nonostante la pioggia. Il ciondolo, indossato da tutti gli espositori, può essere acquistato come souvenir dai visitatori presso i banchi della famiglia Ferrari. I due fratelli, Claudio e Fabrizio, portano in Fiera una piccola novità: delle lampade realizzate con radici di castagno abbinate a gnomi di pietra ollare.

Petite Foire: tra i volti noti della scultura valdostana, le tradizioni di famiglia e le giovani promesse

Tra gli scultori, non mancano Guido Diémoz e Giuseppe Binel. Sceso in Bassa Valle da Doues, il primo mostra ai visitatori la scuola di una volta: “L’écoula d’eun cou”, opera in noce presentata in anteprima nella nuova sede dell’Università della Valle d’Aosta venerdì 17 gennaio.

In legno di noce è anche la scultura realizzata da Binel. Seduto sul suo banco, c’è un bambino impegnato a intagliare una mucca, di fianco un bassorilievo che raffigura un villaggio. “Scolpisco dal 1980, ne porto i segni. Ad Aosta espongo all’Atelier des Métiers. Le due fiere sono piuttosto diverse tra loro. Questa di Donnas, casa mia, è più raccolta e famigliare” racconta lo scultore.

Oltre ai volti più noti, tra le più giovani espositrici c’è Cristina Follioley di Donnas che porta sul capo una sua creazione, un cappello in vimini. Per la categoria “vannerie”, l’artigiana realizza cestini in salice con intreccio corale. “Ho iniziato a sedici anni: ho imparato a scuola, all’Institut Agricole Régional. Ora ho vent’anni e sono iscritta al corso di laurea in Viticultura ed enologia a Grugliasco”.

Al suo primo anno nella categoria “ferro battuto”, William Barbustel, autista di camion proveniente da Quart, presenta dei particolari apribottiglie-portachiavi, intitolati a Sant’Orso perché ricordano la forma del suo bastone. L’oggetto riporta anche il logo dell’artigiano: un’incudine con all’interno le iniziali ‘WB’. “La parte predominante della mia produzione è formata dai coltelli, fatti con acciaio di recupero. Per i manici utilizzo legni locali o corni”.

Come spesso accade c’è chi porta avanti le passioni degli avi. È il caso della famiglia Jacquin di Champdepraz. L’artigiano Diego Jacquin (padre) intaglia campanacci delle capre, mentre il figlio Raffaele (23 anni) realizza bastoni da passeggio in legno di castagno, una tradizione iniziata dal nonno.

La pioggia non ha dato tregua agli espositori

Nonostante il maltempo anche l’edizione 2025 della Petite Foire appare frequentata. Qualche presenza in meno c’è e gli espositori devono far fronte alla pioggia. C’è chi copre le proprie opere con teli in plastica trasparente e chi, più attrezzato, installa tettucci provvisori sui banchetti.

“Peccato per il maltempo” commenta l’artigiana Rita Villani di Aosta, che da ormai diciotto anni si dedica alla sua passione per l’intaglio. “A Donnas c’è un bel clima: piccolo, raccolto e accogliente”. L’artista realizza scatole, scodelle e animali decorativi in legno colorati con pigmenti naturali in polvere. “Come legante uso il bianco dell’uovo” svela l’artigiana.

Riciclo e beneficenza, il racconto dell’hobbista NonnaCi

C’è anche chi ha un occhio di riguardo per il riciclo. Cinzia Parisio di Donnas, detta ‘NonnaCi’, per le sue fantasie di carta fatte a mano utilizza carta e cartone riciclato. Un’hobbista molto attenta alla beneficenza poiché ogni anno mette in piedi un progetto, realizza delle creazioni (circa 200 pezzi), che poi vengono vendute dalle attività commerciali del paese a 5 euro, e dona il ricavato a un’associazione. Lo scorso anno, a dicembre 2024, i soldi raccolti sono stati consegnati all’Associazione Insieme di Pont-Saint-Martin, che riunisce persone con disabilità.

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