Frasi razziste verso un giocatore del Saint-Vincent – Châtillon, dal Pd arriva la “ferma condanna”

"Con grande rammarico e preoccupazione, apprendiamo che le offese sono arrivate proprio da quella che dovrebbe essere la comunità educante della nostra società." evidenzia il movimento.
Una partita del Saint-Vincent - Châtillon di calcio - Foto Instagram
Cronaca

Su quanto accaduto nei giorni scorsi a Ponderano, arriva la condanna del Partito democratico valdostano. 
“Con grande rammarico e preoccupazione, apprendiamo che le offese sono arrivate proprio da quella che dovrebbe essere la comunità educante della nostra società. Genitori che hanno usato epiteti non ammissibili in nessun contesto” scrive in una nota il Pd Vda “Esprimiamo vicinanza e solidarietà alla persona che ha subito le ingiurie e a tutti e tutte coloro che hanno dovuto assistere all’episodio di violenza. Ringraziamo la società sportiva per la forte presa di posizione che procederà, come dichiarato, a denunciare i fatti, condannandoli dal primo momento”.

Per Il Pd: “Episodi simili non possono essere in alcun modo tollerati e ognuno di noi non è solo responsabile di sé stesso ma anche della società a cui appartiene e non essere indifferenti di fronte a simili comportamenti equivale a sostenerli o condividerli.”

Frasi razziste verso un giocatore del Saint-Vincent – Châtillon, si aspetta il referto dell’arbitro

10 febbraio di Luca Ventrice

Sulla questione – la frase razzista nei confronti di un loro giocatore denunciata dal Saint-Vincent – Châtillon arrivata dagli spalti durante una partita di calcio del campionato Giovanissimi under 14, in trasferta, contro il Ponderano –, non si può dire ancora molto. Da un lato  manca laprova provata”, ovvero il referto dell’arbitro che accerti, o meno, l’accaduto.

A spiegarlo è il campione olimpico di sci di fondo Marco Albarello, che da delegato Figc per la Valle d’Aosta: “Mi metterò subito in contatto con il delegato di Biella per capire cosa ci sia scritto sul referto del direttore di gara – ha detto –. Questo perché gli assistenti di linea, in queste categorie, non sono arbitri. Però c’è un arbitro e bisogna capire cosa ci sia nel referto. Parlerò con il delegato di Biella anche per una questione di integrità e per non inficiare la normalità dei referti, dal momento che escono il martedì”.

Anche Albarello aspetta risposte, anche se un ragionamento più generale viene naturale: “Fosse successo o meno quello che è stato segnalato, il fatto è che spesso manchiamo di cultura sportiva in Italia – ha spiegato l’ex campione olimpico –. Nel calcio, ma non solo, stanno succedendo episodi simili, se non più gravi. A volte, i ‘primi attori’ dello sport non aiutano, ma questo non ha a che vedere con i nostri ragazzini”.

Insomma, aggiunge il delegato Figc, “dovesse arrivare un’eventuale squalifica del campo a perdere sarebbero solo i ragazzi. Ci perdono loro e diamo un’immagine molto brutta perché gli sport si conquistano, si gustano, altrimenti non ha senso. In questi episodi ci perdono sempre e solo i ragazzi. Perdono in interesse, in passione, nello spirito che deve essere quello del gioco”.

Ma c’è un problema, di fondo? O, almeno, per le società valdostane? Albarello spiega: “No, non questioni legate al razzismo. Ci sono state altre problemi, a volte da parte di genitori che sono entrati in campo saltando le reti e hanno portato via un ragazzino per una scelta considerata sbagliata da parte dell’arbitro o dell’allenatore. È sempre un discorso di cultura sportiva”.

Frasi razziste verso un giocatore del Saint-Vincent – Châtillon, la società pronta a denunciare

9 febbraio 2025 di Luca Ventrice

pallone da calcio foto pixabay

Il campo, nel calcio, dovrebbe essere il fulcro di tutto. Soprattutto della cronaca (sportiva), e soprattutto quando a giocare sono dei ragazzi giovani – anzi Giovanissimi, come la categoria -, in trasferta per una partita tra coetanei.

Invece, se il campo ha detto che tra Asd Ponderano e Asd Saint-Vincent – Châtillon – valida per il campionato Giovanissimi Provinciale under 14 – è finita con il punteggio di 2 a 2, quello che si è visto sugli spalti ha un altro sapore. Quello della sconfitta.

“Come società siamo davvero indignati e delusi per le parole razziste arrivate dalle tribune nei confronti di un nostro ragazzo nella partita contro il Ponderano. Sentire parole come ‘scimmia di merda‘ per qualificare un ragazzo di colore di 13 anni da degli adulti, oltretutto genitori, è davvero qualcosa di incommentabile”.

A scriverlo, su social, è la stessa società valdostana che aggiunge: “Denunciamo tutto ciò con assoluta fermezza e pretendiamo una giusta e severa punizione. Non possiamo pretendere che i nostri ragazzi condannino il razzismo se noi adulti portiamo questi esempi osceni in un campo da calcio. Chiediamo un intervento della Federazione per condannare tutto ciò e tutelare il nostro ragazzo”.

Raggiunto al telefono, il presidente dell’Asd Saint-Vincent – Châtillon Fabrizio Scarlatta ricostruisce la vicenda: “La frase è stata sentita sia dal direttore di gara sia dall’assistente di linea. E non è arrivata dai ragazzi in campo ma dagli spalti, da uno dei genitori. Il direttore di gara ha confermato di averlo scritto nel referto, ma noi non lo vedremo mai. Però, ci sono testimoni ed il direttore ha confermato di aver sentito quelle parole”.

“Personalmente non ho sentito – aggiunge -, perché la panchina si trovava dal lato opposto rispetto agli spalti. Quando l’ho scoperto la partita era già conclusa, altrimenti l’avrei fatta sospendere a tutti gli effetti”.

“Il nostro ragazzo non ci ha detto niente, forse per timore – spiega ancora Scarlatta -. È in Italia da poco, non capisce ancora bene l’italiano. Ma credo abbia capito bene il significato di quelle parole. Ci siamo sentiti male. Inoltre, a fine partita ho esposto i fatti al mister del Ponderano. Non ha chiesto scusa, nessuno dei genitori l’ha fatto”.

Ed ora? Il Presidente spiega: “Domani faremo una denuncia in Figc, questa cosa non può passare in sordina, non può passare come una frase lanciata nel nulla, così. E ci aspettiamo che la Federazione prenda provvedimenti. Non so quali, se una multa o una squalifica del campo. Non lo so, ma deve essere esemplare”.

3 risposte

  1. Fate benissimo a denunciare! L’ignoranza non ha limiti, ma è vergognoso, ignobile che un genitore ( genitore? ) si esprima in questi termini. Chiedo scusa a quel ragazzino per L’ignoranza e l’ottusità di quel “genitore”

  2. Poi ci si chiede perché le squadre di calcio faticano a mantenere vivo un settore giovanile.
    Quale genitore sano di mente manderebbe suo figlio in un ambiente del genere?

  3. Ecco i frutti degli sciagurati proclami della Lega (il partito, eh, non la federazione sportiva…)

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