Si è concluso nel mese di aprile nella sala “Paola Cattelino” del CSV il corso organizzato dall’Associazione Mano nella mano Onlus per formare alcuni genitori al fine di poter entrare in Patologia Neonatale per sostenere e dare supporto ai neogenitori dei bambini prematuri nella gestione delle loro emozioni in questo difficile momento del loro percorso.
Il corso, organizzato grazie alla disponibilità del Dottor Giovanni Voltolin, neuropsichiatra dell’UniVdA, e della Dottoressa Claudia Jamonte, psicologa dell’AUSL di Aosta, in collaborazione con l’AUSL stessa, era stato interrotto all’inizio della pandemia Covid: “Vogliamo ringraziare gli specialisti e tutta l’AUSL che hanno permesso la realizzazione di questo corso che, grazie alla tenacia dell’associazione e al supporto del Dottor Paolo Serravalle, primario della SC Pediatria e Neonatologia, e dell’assessore Carlo Marzi è stato finalmente portato a termine”, dicono la Presidente dell’associazione Mano nella mano, Cristina Gyppaz, insieme alle mamme volontarie che hanno partecipato al corso.
L’Associazione Mano nella mano è nata nel 2016 ed è composta da genitori di neonati prematuri e da personale della Patologia Neonatale dell’Ospedale Beauregard.
Ogni anno, nel mondo, circa 15 milioni di bambini nascono prima del termine e ben un milione non sopravvive. Globalmente, un neonato su 10 nasce prematuro, cioè prima della 37esima settimana di gravidanza e l’Italia non fa eccezione. La maggior parte dei bimbi non è gravemente prematuro (sono i cosiddetti “late preterm”), mentre sono circa 0.91% i nati “molto” o “estremamente” prematuri.
Le problematiche collegate a questa condizione sono tante e poco conosciute. I genitori si ritrovano a gestire una situazione imprevista e che si discosta (molto o, comunque, in parte) da una situazione ordinaria di lieto evento quale la nascita di un figlio.