Toni Servillo fa rivivere i diari di Emilio Vedova al Forte di Bard

L'attore napoletano ha letto alcune pagine dei diari dell'anima ribelle e irrequieta dell'arte contemporanea italiana ripercorrendo anche il filo della storia italiana dell'ultimo secolo
Servillo al Forte di Bard legge Vedova
Cultura

Era uno degli eventi collaterali più attesi della mostra “Emilio Vedova. Questa è pittura.” e l’attesa non è stata vana: Toni Servillo ha letto, portato riflessioni e fatto rivivere con eleganza e profondità il lavoro e la vita di Emilio Vedova, leggendo e interpretando i diari del grande artista veneziano.

Attraverso le stesse parole del maestro veneziano pubblicate agli inizi degli anni Sessanta, Servillo ha dato voce al processo creativo, profondo e tormentato dell’artista, raccontando il divenire della vita e dell’opera del pittore, sullo sfondo dei momenti essenziali dell’Italia: la società post-agricola, il fascismo, la lotta partigiana, il dopoguerra, le correnti pittoriche e le avanguardie artistiche. l reading di Toni Servillo nasce in seguito alla sua partecipazione al film Emilio Vedova, dalla parte del naufragio, presentato il 4 settembre 2019 alle Giornate degli Autori in occasione della 76esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Un originale film documentario, prodotto da Twin Studio per Fondazione Emilio e Annabianca Vedova, con la regia di Tommaso Pessina, con la straordinaria e appassionata partecipazione di Toni Servillo, che legge i diari di Vedova, ritmando il racconto diretto e vigoroso della formazione e dell’affermazione di uno dei più importanti artisti del secolo scorso.

L’attore di fama internazionale ha posto l’accento sulle parole usate da Vedova e su come queste siano la perfetta trasposizione del lavoro del pittore in parole: ” Sentite quante volte Vedova utilizza dei termini che nella scrittura rendono lo scritto simile all’atteggiamento che lui ha con la tela, per esempio ricorre spesso la parola tumultuosi, prendere posizione, ferita, fortissimi segni e fortissime macchie sintetiche,  accentuazioni dinamiche per architettura veneziana e altre”.

Servillo al Forte di Bard legge Vedova
Servillo al Forte di Bard legge Vedova

Nelle interviste che gli sono state fatte, e molte delle quali si trovano nel documentario Dalla parte del naufragio, realizzato da Twin Studio con la regia di Tomaso Pessina per la Fondazione Emilio e Annabianca Vedova, nel quale si ripercorrono la vita e l’opera del grande artista veneziano attraverso la voce di Servillo e straordinarie immagini d’epoca, si ritrova tutta l’energia creativa e non solo dell’artista che “utilizza questi termini e con un linguaggio del corpo – aggiunge ancora Servillo – che equivale a questa forza, a questa energia che lo abitava per cui parla muovendosi continuamente, andando avanti e indietro con una sorta di felice irrequietezza che caratterizza non soltanto la sua straordinari pittura, ma anche il desiderio di fare in modo che il quadro avesse delle braccia, si muovesse, andasse incontro al visitatore”.

Vedova è un mondo, un uomo che ha intrecciato la sua arte alla sua vita e al mondo che gli cambiava attorno tra guerre, difficoltà e conflitti politico-sociali, è la prova che l’incontro delle arti e il percorso di vita generano l’arte, è l’anima irrequieta dell’arte contemporanea italiana, ma soprattutto, come ha tenuto a sottolineare Servillo che “il talento può essere solo questione di abilità, bisogna avere qualcosa da dire per essere un vero artista”. Ed Emilio Vedova lo era e lo sarà per sempre.

La mostra è ancora visitabile al Forte di Bard fino al 2 giugno.

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