23 anni fa “lo Squalo” Guido Cappellini trionfava a Campione d’Italia

Era una domenica di maggio del 2002. Il Campionato del Mondo di Formula Uno della motonautica fa tappa a Campione d’Italia per il Gran Premio d’Italia. È la gara di Guido Cappellini, fuoriclasse e "enfant du pays" essendo nato a Mariano Comense.
Guido Cappellini
Gioie e Motori

Era una domenica di maggio del lontano 2002. Una giornata di mezza primavera, addolcita da un clima temperato che oggi non conosciamo più. Il Campionato del Mondo di Formula Uno della motonautica fa tappa a Campione d’Italia, l’enclave comasco del Canton Ticino, per il Gran Premio d’Italia. Teatro della sfida, lo specchio d’acqua antistante la zona della Casa da gioco.

È un circuito molto veloce, scandito da due curve, laSanta Mariae laCasino”, che collegano due lunghi rettilinei, il secondo dei quali porta al traguardo ed è a sua volta interrotto da una boa che crea una chicane. È la gara di Guido Cappellini, Team Zepter. Scafo DAC, Motore Mercury 2.5l, fuoriclasse e enfant du pays essendo nato a Mariano Comense.

I tifosi, orfani dei titolati laghée degli anni sessanta, Eugenio e Renato Molinari e gli Abbate Guido e Tullio su tutti ma non solo, hanno trovato il loro nuovo beniamino, in grado di competere a pieno titolo con i grandi del passato. Cappellini vanta già, infatti, sette titoli mondiali e sei trionfi nel Gran Premio d’Italia.

Per noi, è la prima volta nel vedere all’opera il fuoriclasse comasco, ed è un’emozione che travalica lo scolorire del tempo. I presagi sono inequivocabili fin dal pomeriggio del sabato, con Cappellini a conquistare la Superpole che gli vale la partenza alla corda. La gente, composta da suiveurs ma anche da semplici curiosi affascinati da questi mostri compatti e velocissimi, si assiepa sul lungo lago e sulla tribuna prospiciente l’arrivo.

Le barche si allineano e, al via, producono un rumore la cui intensità crediamo di non avere sentito più. È il ruggito di una ventina di Formula Uno che fa tremare tribuna, lungo lago e il battello al largo dal quale seguono la gara alcuni spettatori. È una lotta a prendere le posizioni che contano.

Cappellini, forte della pole, non molla e si porta immediatamente in testa. Non la lascerà più. Comanda le operazioni da dominatore, il suo vantaggio si incrementa progressivamente. Il Guido è plurititolato, ma per noi quella cavalcata davanti al suo popolo resta qualcosa di incancellabile, una festa e l’esaltazione di una classe immensa.

I rivali, pur di alto lignaggio, sono costretti a cedere, anche il talentuoso e più giovane di nove anni Laith Pharaon. Cappellini si merita un’intervista alla “Domenica Sportiva”, già allora calciocentrica e avara di tempi da dedicare ad altre discipline più conosciute, figuriamoci alla motonautica. L’ultima domanda riguarda le sensazioni per il prosieguo della stagione. Cappellini è pronto nel ribattere: “Non vorrei essere nei panni dei miei avversari”. Non per niente, lo definiscono “Lo Squalo”. A fine anno, sarà ancora Campione del Mondo.

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