Secondo il rapporto 2025 del Centro per la Ricerca Economica Applicata in Sanità (Crea Sanità) sulle “Performance regionali”, presentato ieri, 2 luglio, la Sanità valdostana ha registrato risultati adeguati in 13 indicatori di performance sui 19 relativi ai servizi sanitari (quindi tre risultati positivi in più della precedente valutazione) e risulta complessivamente nella media delle regioni italiane.
Il rapporto Crea
L’analisi è suddivisa in cinque “dimensioni” sanitarie – ovvero Equità, Esiti, Appropriatezza, Innovazione, Area economico-finanziaria – e una sociale. Ogni voce, poi, è a sua volta composta da vari indicatori.
Nel rapporto redatto dal Crea, la Sanità valdostana registra un valore migliore della media nazionale, e in crescita rispetto al 2019, nel campo dell’Innovazione, in particolare rispetto all’indice di implementazione della Rete oncologica e al tasso di attuazione del Fascicolo Sanitario Elettronico.
Buoni anche i risultati che riguardano la speranza di vita senza limitazioni funzionali, il tasso di popolazione con stili di vita corretti, ma anche quelli sulla salute mentale e sulla mortalità evitabile.
La dimensione dell’Appropriatezza risulta, invece più contrastata: in “verde” per tasso di adesione alla prevenzione (vaccinazioni) e per la quota di pazienti con infarto miocardico (STEMI) ai quali è stata fatta un’angioplastica coronarica. Ancora migliorabili invece (e quindi “rossi”) l’eccessivo numero di codici bianchi e verdi in Pronto soccorso e la percentuale elevata di ricoveri per patologie croniche.
In una nota Usl, il direttore generale Massimo Uberti, spiega: “Ritengo particolarmente significativo che tutti gli indicatori relativi ai risultati di salute siano positivi (‘verdi’ nella tabella): si tratta di indicatori che registrano la qualità dei servizi erogati, il loro impatto sulla salute dei cittadini, quello per cui il Servizio sanitario pubblico si impegna ogni giorno”.
Un dato inedito introdotto nell’edizione 2025 del rapporto riguarda il gradimento espresso direttamente dai cittadini. In questo campo, la Valle d’Aosta ottiene un voto medio di 6.9 su 10, a pari merito con il Piemonte, preceduta solo dalla Provincia autonoma di Trento, dalla Liguria e dalla Sardegna.
“Anche questo è un elemento importante, perché riflette la percezione diretta dei valdostani sulla qualità dei servizi sanitari erogati, e mostra una correlazione utile rispetto agli indicatori di performance, contribuendo a definire meglio le aree dei percorsi sanitari che possono e devono essere potenziati”, aggiunge il direttore generale Usl.
Il rapporto 2025, relativo per la maggior parte a dati di attività 2023, è realizzato grazie a un team di ricerca che opera da oltre vent’anni nell’Università di Tor Vergata e dal 2021 all’Università Telematica San Raffaele di Roma.