Le storie della Resistenza raccontate nei fumetti dei bambini delle scuole primarie di Aosta

I racconti di chi ha vissuto quegli anni rivivono grazie al progetto promosso dal Celva e dal Comitato dell'80° anniversario della Resistenza.
I fumetti sulla resistenza del Celva
Comuni

Raccontare le storie della Resistenza che risalgono alla Seconda guerra mondiale e che non si trovano nei libri. Farlo attraverso il fumetto, un linguaggio semplice e diretto che abbraccia tutte le generazioni. È il progetto “Resistenza, Liberazione, Autonomia. I ragazzi raccontano la Valle d’Aosta a fumetti”, promosso dal Celva con il sostegno del Comitato dell’80° anniversario della Resistenza, Liberazione e Autonomia della Valle d’Aosta. L’iniziativa ha coinvolto sei classi delle scuole primarie San Francesco, Quartiere Dora e Ponte di Pietra, ad Aosta.

Dopo aver ascoltato alcune testimonianze di quegli anni – come quella di Berardo Zamboni che ha vissuto l’infanzia a La Thuile durante la guerra – gli studenti, guidati dalla fumettista Erika Centomo, si sono cimentati nella creazione di sei racconti a fumetti, poi stampati su dei pannelli presentati questo pomeriggio nel chiostro della Collegiata dei Santi Pietro e Orso, nel capoluogo regionale. “Mi ricordo la fame – racconta Zamboni, che oggi ha 88 anni, protagonista del fumetto “La guerra di Berry” -. Ho mangiato tante rane perché mio papà, che era un antifascista e per questo era mal visto, quando usciva dalle miniere della Cogne, dove lavorava, le trovava lungo i ruscelli e ne portava a casa uno zaino pieno. Adesso è diventato un mangiare per ricchi, allora era dei poveri”.

“È stato un lavoro lungo e complicato. Due di queste storie sono state realizzate da bimbi della seconda elementare a cui non è facile parlare di resistenza, invece è andata benissimo – racconta Centomo -. Tutti hanno dimostrato molto entusiasmo e molto interesse per la nostra storia. Al progetto hanno partecipato bimbi che non sono italiani e che si sono fatti coinvolgere da questa storia. Uno degli scopi del progetto era infatti quello di sentirci tutti parte di uno stesso territorio. Ogni classe ha scelto la sua storia appoggiandosi all’Istituto storico della Resistenza o coinvolgendo i loro familiari poi abbiamo sintetizzato queste testimonianze in storie molto brevi che altrimenti sarebbero andate perdute. Ogni bambino aveva il suo compito, c’era chi colorava, chi disegnava, chi ripassava a china, chi si occupava del testo, sviluppando anche delle professionalità”.

Per Ronny Borbey, sindaco di Charvensod e responsabile politico dei progetti del Celva, il progetto “racconta delle storie presenti nei nostri comuni che rischiano di essere dimenticate perché frutto di tradizioni orali e vicende familiari. Era importante per noi metterle su carta con un linguaggio diverso”. “Crediamo che non ci sia nulla di più bello del trasmettere la conoscenza di un quotidiano che stiamo dimenticando ai nostri bambini che sono il nostro futuro – aggiunge Alex Micheletto, sindaco di Hône e presidente del Celva -. Questa è la prima tappa di un progetto che proseguirà nei prossimi anni coinvolgendo l’intero territorio regionale”. Il presidente della Regione, Renzo Testolin, ha ringraziato tutti coloro che hanno partecipato all’iniziativa e le famiglie “perché a volte si impara più dai figli che dalla televisione”.

Il progetto proseguirà 2028, con l’obiettivo di creare una pubblicazione. Nel frattempo, i pannelli presentati oggi saranno potranno essere concessi ai Comuni che ne faranno richiesta per allestire una mostra itinerante sul territorio.

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