Nel 2028 a Issime e Gressoney torna il Walsertreffen, l’incontro dei walser dell’arco alpino

Il passaggio di testimone è avvenuto durante il Walsertreffen di Lech Am Arlberg, in Austria, che ha riunito oltre un migliaio di walser provenienti da tutto l'arco alpino con i loro abiti tradizionali. Presente anche una delegazione valdostana composta dal gruppo folcloristico di Gressoney e dalla banda musicale di Issime.
La delegazione di Gressoney e Issime al Walsetreffen di Lech
Cultura

Montagne verdi fino in vetta, prati che d’estate sembrano dei campi da golf e d’inverno ospitano un groviglio di piste da sci, spesso tappa delle gare di Coppa del mondo. Poi tanti alberghi, tanti colori e tanti dialetti. Sono quelli parlati dagli oltre mille walser che lo scorso fine settimana si sono ritrovati a Lech Am Arlberg, in Austria, per il 22° Walsertreffen, il tradizionale incontro triennale delle popolazioni di lingua e cultura germanica dell’arco alpino. E a ospitarlo nel 2028 – trent’anni dopo l’edizione del 1998 – saranno proprio i comuni walser valdostani di Issime, Gressoney-Saint-Jean e Gressoney-La-Trinité.

“Siamo stati a Lech per festeggiare insieme alle altre comunità walser sparse sull’arco alpino e per presentare la candidatura di Issime e Gressoney per il Walsertreffen del 2028 che si terrà nell’alta valle del Lys verosimilmente il secondo fine settimana di settembre”, spiega Nicola Vicquery, presidente del Centro culturale walser di Issime e Gressoney.  Il passaggio di testimone è avvenuto sabato mattina, durante l’assemblea dell’Internationale Vereinigung für Walsertum, l’Associazione internazionale per la cultura walser, alla presenza del sindaco di Issime, Enrico Montanari e dell’assessore comunale di Gressoney-Saint-Jean, Angelo Silvestri.

Domenica mattina il gran finale con la sfilata di 35 gruppi provenienti dall’Austria, dalla Svizzera, dal Liechtenstein, dalla Germania, dalla Francia e dall’Italia con i loro costumi tradizionali diversi per colore, forma e copricapo. Tra questi, c’era anche una delegazione valdostana, composta dal gruppo folkloristico di Gressoney e dalla banda musicale di Issime e accompagnata – oltre che da Vicquery, Montanari e Silvestri – da Massimo Ferrari, componente del direttivo del Centro culturale walser e dal barone Federico Beck Peccoz, che vive tra Gressoney e Kühbach, in Germania, dove produce la Kühbacher bier, la birra protagonista della Bierfest di Gressoney.

In totale, sono più di 80 le comunità walser sparse lungo l’arco alpino, discendenti di quei migranti d’altri tempi che, verso la fine del XII secolo, lasciarono il Vallese in cerca di nuove terre da coltivare. A turno, ogni tre anni, una di loro organizza il Walsertreffen, una tre giorni di festa caratterizzata delle esibizioni dei gruppi, dalla cena conviviale del sabato e dal pranzo conclusivo della domenica, che segue la messa e la sfilata. Particolarmente toccante, durante il Walsertreffen di Lech, è stata la consegna di 50.000 euro alla comunità walser di Blatten, nel cantone svizzero del Vallese, il cui paese è stato distrutto, lo scorso maggio, dal crollo di una porzione del ghiacciaio del Birch.  Distribuita anche la carta dei valori walser, un decalogo che spazia dalla conoscenza della lingua all’impegno per la pace, dall’ospitalità alla lotta al cambiamento climatico.

“I walser oggi condividono ancora tante cose, gli usi, i costumi, il modo di costruire le case e la lingua che un tempo era la stessa e oggi varia da comunità a comunità in base alle influenze che ha avuto”, conclude Vicquery. E il Walsertreffen diventa un’occasione per riconoscersi nella diversità e sentirsi parte di qualcosa di più grande.

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