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“Lascia che io sia”, i grandi successi di Nek al Forte di Bard

Ieri, sabato 9 agosto, Nek ha riscaldato piazza d’Armi. I riflettori si sono accesi con Almeno stavolta e si sono spenti con Se io non avessi te. Il cantautore ha ripercorso i successi della sua carriera musicale iniziata trentatré anni fa.
Cultura

Notte di luna piena ieri a Bard, dove Filippo Neviani, in arte Nek, ha riscaldato piazza d’Armi. Nella serata di sabato 9 agosto, il cantautore ha ripercorso i suoi più grandi successi durante la tappa valdostana del tour “Nek Hits – Live 2025”, ospitata tra le mura del Forte.

I riflettori si sono accesi con Almeno stavolta, brano del 2003 contenuto nell’album “The Best of Nek – L’anno zero”. Gli sono bastati un basso e un’armonica per accompagnare la sua voce intramontabile. Sul palco, insieme a lui, Emiliano Fantuzzi (chitarra e tastiere) e Luciano Galloni (batteria). Rotto il silenzio con il brano d’apertura, Nek ha conquistato i primi applausi ed è passato a due hit degli anni novanta: Se una regola c’è e Dimmi cos’è.

“Alcuni di voi sono cresciuti con me”, il viaggio di Nek è iniziato trentatré anni fa.

Conclusa la tripletta, è tempo di salutare i fan (quasi 1200 i presenti, ndr) e spendere due parole sul tour. “È un viaggio continuo, ricco di emozioni. Emozioni che voi rendete possibili. È un viaggio cominciato circa trentatré anni fa” racconta Nek. “Alcuni di voi sono cresciuti con me. Questo è un privilegio. Qualcuno poi si è unito lungo la strada”.

E prima di intonare Sul treno dice ancora “questo meraviglioso tragitto è in continua evoluzione. Che il viaggio continui, buon divertimento!”. Il pubblico, ancora seduto e composto, canta con lui i brani Mi farò trovare pronto, presentato a Sanremo 2019, Sei solo tu e Nella stanza 26.

L’invito di Nek a sollevare le mani al cielo per i brani successivi si trasforma in un’onda di euforia. Si alzano le braccia, ma non solo. Si alzano anche tante persone, che si riversano sotto al palco e lì resteranno fino al termine dello show. “Mi inchino all’entusiasmo” ha scherzato Nek per questo fuoriprogramma, che ha costretto anche la security a riorganizzare le proprie postazioni.

“Ho tirato fuori qualche canzone che era da tempo che non suonavo e non cantavo, ma che mi è rimasta addosso. Questa canzone è liberamente ispirata a una poesia di Jacques Prévert, Quando tu dormi” racconta il cantante polistrumentista. “È dedicata a lei, che è in un sonno profondo. E lui la guarda e contempla il suo sonno. E a un certo punto lei cambia espressione. E sorride. Per chi sta sorridendo?” così presenta Tu sei, tu sai, brano del 1996.

Amami: in radio passava una mia canzone. Era la prima volta. Era il 1992.

In scaletta anche il singolo d’esordio di Nek. “Non posso dimenticare la prima volta in cui una mia canzone è stata trasmessa da una piccola radio locale. Ero in macchina con mio fratello in provincia di Modena. In radio passava una mia canzone. Era la prima volta. Era il 1992”. Quel brano, cantato all’età di vent’anni, era Amami. Poi “come un soffio” – così dice il cantante – “è arrivato il Festival di Sanremo”. Un anno dopo, nel 1993, Nek partecipa al Festival con il brano In te.

Le canzoni sono di tutti, non solo di chi le scrive” ricorda l’artista, che in occasione di Cuori in tempesta estrae l’armonica dalla tasca per portarla alla bocca. Durante la serata, canta e riflette “io che posso cantare davanti a voi. Voi che siete qui con me. Quando poco lontano da qui si massacrano”.

“Ogni giorno è un regalo. Serve, in primis a me, per ricordarmi che non è scontata la platea, che si riempiano i posti vuoti, che ci sia l’affetto, che ci sia la condivisione. Qualche tempo fa in una canzone ho fatto una lista di piccole cose che rendono la vita la cosa più grande che abbiamo”. Così intona E da qui, brano del 2010 che recita “non c’è niente di più naturale che fermarsi un momento a pensare che le piccole cose son quelle più vere”. “La vita rimane la cosa più bella che ho”.

Nek, artista internazionale, grazie a Laura non c’è

L’entusiasmo prosegue senza sosta con Uno di questi giorni, Cielo e terra, Congiunzione astrale, Ci sei tu, Lascia che io sia, Fatti avanti amore – brano sanremese del 2015 al secondo posto della classifica generale del Festival – e Sei grande.

Intorno alle 23, dopo un’ora e mezza di successi, Nek lascia il palco. Le luci si spengono. Il pubblico lo richiama a gran voce intonando Laura non c’è (perché ancora non si era sentita, ndr). Passano cinque minuti ed eccolo tornare. Se telefonando, Nek ripropone la cover eseguita sul palco del Festival di Sanremo nel 2015. Poi ‘arriva Laura’, brano che lo lanciò a Sanremo nel 1997 e che nella sua versione spagnola – Laura no esta – gli fece conquistare il mercato europeo e latino facendolo diventare un artista internazionale con due milioni di copie vendute in tutto il mondo. Saluta Bard, piazza d’Armi e i suoi fan tornando al 1998 con una delle canzoni più trasmesse – oltre vent’anni fa – dalle radio italiane: Se io non avessi te.

2 risposte

  1. C’ero anch’io sabato sera a Bard, adoro Nek, lo seguo con passione dal 1993, ma in tanti anni non mi era mai capitato di partecipare ad un concerto così pieno di fan maleducati…purtroppo lo scatto di euforia a neanche mezz’ora dall’inizio del concerto, per noi “poveri scemi” che abbiamo speso qualcosa in più x le prime file ha segnato la fine…non abbiamo più visto nulla, se non il posteriore di tutti quelli che si sono alzati… va bene l’entusiasmo ma così non c’è rispetto 😔Oltretutto non mi sembra corretto soprattutto in una location come la piazza del forte di Bard, dove non essendo un teatro, le sedie non sono a scalare in altezza, ma tutte sullo stesso piano, quindi la visuale viene subito compromessa… peccato, serata rovinata e troppi soldi spesi inutilmente. L’organizzazione ha sicuramente peccato, in altre location è previsto il parterre in piedi, perché poi le prime file sedute sono più in alto e quindi chi ha piacere di seguire il concerto seduto (avevo accanto una coppia oltre la sessantina che x esempio lo avrebbero fatto volentieri) può farlo senza avere davanti una massa di gente che ti salta sui piedi, puzza e ti ostacola la visuale! Anche in teatro o palazzetto, a fine concerto gli ultimi brani si fanno così, ma non un’ora intera di concerto. Scriverò sicuramente all’organizzazione.

  2. Sono un fan di Nek da sempre, sono Melchiorre ho 57 anni e sono di Rimini, scorsa settimana ero sotto il palco a Riccione, un tuffo al cuore per semplicità e genuinità, Nek è così per come lo vedi e ti arriva diretto.
    Non cambiare mai continua così.

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