Non si è fatta attendere la replica dell’Assessorato alla Sanità alle esternazioni di ieri di Fratelli d’Italia Vda. In una nota la Regione ribadisce che fin dal 18 luglio è stato avviato un percorso di informazione e confronto con allevatori, settore sanitario e filiera lattiero-casearia, portando subito al Ministero della Salute la gravità dei focolai in Francia e la necessità di tutelare le razze bovine valdostane.
Per l’amministrazione regionale, “parlare di responsabilità significa aver deciso e agito”: il piano vaccinale obbligatorio, oggi già al 60% con circa 20.000 capi vaccinati, è considerato l’unico strumento per prevenire la diffusione della malattia ed evitare l’abbattimento totale delle mandrie.
Il Ministero, nella sua risposta, ha confermato che la vaccinazione è l’unica strategia efficace per scongiurare focolai e salvaguardare il patrimonio zootecnico, ricordando che la LSD è classificata come malattia di categoria A e, in assenza di immunizzazione, comporta l’eradicazione obbligatoria tramite abbattimento totale.
La Regione ricorda inoltre che il Piemonte non ha zone di sorveglianza, mentre in Valle d’Aosta sono stati subito messi in sicurezza 14 Comuni, e che in Lombardia si è già proceduto all’abbattimento immediato di 300 capi in una sola stalla.
Dermatite bovina, Fratelli d’Italia VdA: “Scelta frettolosa e unilaterale sulla vaccinazione”
22 agosto 2025
Fratelli d’Italia Valle d’Aosta contesta duramente la decisione della Regione di vaccinare “coattivamente” tutti i circa 38mila bovini presenti sul territorio.
“Una scelta unilaterale e discrezionale – scrive il movimento – che, pur potendo essere legittima, riteniamo sia stata frettolosa. Chiediamo che la Regione si assuma chiaramente tutte le responsabilità per le eventuali conseguenze economiche sugli allevatori, ai quali vanno dette le cose come stanno e date le necessarie garanzie”.
Secondo FdI, la Valle d’Aosta si è mossa diversamente da altre regioni confinanti: “Il Piemonte ha ordinato i vaccini da utilizzare solo in caso di conclamata necessità, evitando trattamenti sui bovini fuori dalla zona di sorveglianza; in Lombardia, nonostante la presenza di un focolaio, non si è deciso per ora alcun obbligo vaccinale generalizzato”.
Il movimento sottolinea inoltre che “non è il Ministero della Sanità a dover concedere deroghe per evitare l’abbattimento di un intero allevamento in caso di un capo malato, ma le singole Asl territoriali”.
Infine, l’attacco all’assessore Carrel, accusato di “comportamento incoerente e pilatesco” per essersi astenuto in Giunta pur non condividendo il provvedimento, senza però rassegnare le dimissioni da un incarico “che ha ricadute dirette su un settore di sua competenza”.
5 risposte
La storia si ripete sempre.
La Lombardi non sa decidere, il Piemonte temporeggia e la VDA si lamenta se si prendono decisione concrete ed efficaci ( dando per scontato che chiunque abbia le basi per comprendere cosa sia un vaccino )
Polemica inutile.Se il vaccino non fosse stato fatto avrebbero contestato anche questa scelta
Non ho capito qual è il problema
Bah
Dicono cose a caso perché 1) hanno il rigetto automatico per i vaccini 2) il loro partito in Valle è formato da esimi signor Nessuno.
No vax e per giunta pure di Fratelli d’Italia, non so se ridere o piangere