La “réunion” alla prova delle Elezioni regionali: “Oggi siamo una Union Valdôtaine forte”

A dirlo il presidente del "Mouvement" Joël Farcoz durante la presentazione della lista per le Regionali: "Con queste Elezioni si deciderà se la Valle d’Aosta dovrà essere gestita da persone eterodirette da Roma o se ci si vuole affidare a persone serie".
I candidati dell'Union Valdôtaine per le Elezioni regionali 2025
Politica

Non un’elezione qualunque. Se mai ce ne fossero. Le Regionali 2025, però, sono un banco di prova diverso. Per certi versi, nuovo. Almeno, lo sono per l’Union Valdôtaine che ieri – mercoledì 27 agosto – ha presentato la propria lista di candidati per piazza Deffeyes. E dopo anni di scontri, abbandoni, accuse reciproche più o meno esplicite, per il Mouvement le Regionali 2025 sono quelle di una prova. La prova che una decisione non è stata “calata dall’alto”. In poche parole, la prima vera prova che la réunion funziona.

Lo sa bene il presidente del “Leone rampante” Joël Farcoz, che nell’atmosfera un po’ bucolica del verger Saint-Ours dedicato all’abbé Bréan, ad Aosta, punta su questo nuovo corso: “Questa campagna elettorale comincia con un entusiasmo particolare – ha detto -. Arriviamo dalla riunione dei movimenti che in passato avevano lasciato l’Union. E oggi siamo una Union Valdôtaine forte che riunisce il territorio, diverse persone e diverse competenze. Siamo molto ottimisti, perché pensiamo che una Valle d’Aosta unita sa dare risposte, sia per l’avvenire sia per la nostra Autonomia”.

Forza che, per Farcoz, arriva da lontano: “L’UV dal 1945, generazione dopo generazione, è ancora una forza presente che sa parlare alle persone. I nostri candidati rappresentano generazioni, formazione culturali e professionali diverse. Toccano tutto il territorio regionale, perché crediamo che la rappresentazione territoriale plurale sia una ricchezza. L’Union è un movimento coeso e organizzato, e con un’organizzazione invidiata da tutti”.

Poi, sì. Nonostante le innumerevoli désunion di questi ottant’anni – ne parlavamo qui più di due anni fa, quando il primo “mattoncino” della riunificazione era stato posizionato -, secondo il Presidente del Mouvement la forza arriva anche dall’oggi. Dal qui e ora.

“Arriviamo dall’esperienza della Réunion, che ci ha rafforzato e permesso di mettere al centro le idee per una Valle d’Aosta che non pensa solo ai prossimi cinque anni – dice sempre Farcoz -. Il programma, infatti, è concreto e serio, con risposte immediate ma anche con una visione della Valle d’Aosta”. Questo perché, aggiunge, “l’Union è da sempre una garante dello sviluppo della nostra Autonomia. Che senza l’UV non ci sarebbe. Questa è più di una campagna elettorale. L’Union Valdôtaine deve tutelare la sua identità, quindi anche la storia della Valle d’Aosta. Per noi questo è un principio, un aspetto etico. Perché solo con le nostre idee la Valle d’Aosta può avere futuro”.

E “nostre”, intende Farcoz guardando la platea di unionisti vecchi e nuovi, significa non quelle di altri partiti. Che hanno nomi e cognomi, taciuti ma impliciti: “Dobbiamo decidere se la Valle d’Aosta dovrà essere gestita da persone eterodirette da Roma o se ci si vuole affidarsi a persone serie. Questa è la sfida di oggi. Noi ci siamo sempre stati, ci siamo e ci saremo”.

La presentazione dei candidati dell'Union Valdôtaine per le Regionali 2025. Da sx: Morelli, Farcoz e Piccoli
La presentazione dei candidati dell’Union Valdôtaine per le Regionali 2025. Da sx: Morelli, Farcoz e Piccoli

Che il momento sia sentito lo sanno tutti. Anche Patrizia Morelli, unionista di ritorno: “È un momento importante per tutti. Per questo abbiamo scelto questo posto, ricco di simbologia, all’ombra del campanile di Sant’Orso, in uno spazio dedicato ad uno dei fondatori dell’Union. L’UV ha il culto delle tradizioni, delle buoni tradizioni, e guarda all’avvenire con fiducia. E partiamo dal programma, cui hanno lavorato molte persone a partire dalla Commissione politica. Frutto di una serie di incontri nati per creare un contatto reale con le persone”.

Già, il programma. A presentarlo – anzi, ad illustrare i “sette pilastri” che lo compongono – è Frédéric Piccoli, che con il resto della Commissione politica – quindi con Farcoz stesso e Dino Viérin – si è occupato di fare sintesi degli incontri fatti nei mesi scorsi.

“Il programma che i candidati porteranno durante comizi e nelle piazze, è ancorato al lavoro che l’Amministrazione ha fatto in questi anni, ma vuole guardare molto oltre la Legislatura – ha detto -. Ci sono sette ‘pilastri’ sulla nostra identità di regione di montagna, di valori come l’autonomismo, un’economia che accompagni verso il futuro, la connettività con il digitale ma anche riguardo i trasporti, che devono guardare anche alla sostenibilità”.

Ma negli intenti c’è spazio anche “per l’ambiente di montagna ed il territorio da valorizzare – ha aggiunto Piccoli -, così come sulla salute, il benessere, l’inclusione sociale. O il ‘pilastro’ della cultura, del sapere e dell’educazione; quello dell’amministrazione dei Comuni, della Regione, delle partecipate e di tutte le realtà che rendono ricca la nostra regione. È un programma che vuole dare futuro alla Valle d’Aosta sapendo da dove partiamo: dalle nostre radici. Un documento frutto di tanti mesi di confronto, cui hanno contribuito molte persone. È scritto a più mani, e si sente la ricchezza delle persone che fanno parte di questo movimento”.

I candidati

I candidati dell'Union Valdôtaine per le Elezioni regionali 2025
I candidati dell’Union Valdôtaine per le Elezioni regionali 2025

Roberto Barmasse, Luigi Bertschy, Deborah Bionaz, Josette Borre, Bruno Brunod, Luciano Emilio Caveri, Nathalie Clos, Paolo Contoz, Jean-Louis Crestani, Joël Désayeux, Amedeo Follioley, Speranza Girod, Giulio Grosjacques, Corrado Jordan, Marlène Jorrioz, Erik Lavevaz, Cristina Machet, Ines Mancuso, Antonella Marcoz, Aurelio Marguerettaz, Michel Martinet, Francesca Merlet, Denise Noussan, Davide Perrin, Loredana Petey, Roberto Rosaire, Raffaella Roveyaz, Loris Salice, Davide Sapinet, Christian Sarteur, Renzo Testolin, Christian Trèves, Susy Vallino, Laurent Viérin e Valentina Vinciguerra.

2 risposte

    1. Meglio dire “Franza o Spagan purchè se magna” alla valdotaine!! Poi UV riunita forte ho seri dubbi: era forte con Rollandin. Ora ci sono tutti i suoi eredi cresciuti sotto di lui: non hanno imparato niente da lui, solo la sudditanza: ergo gli eredi dell’uomo che rendeva forte l’UV sono mezze calzette deboli che si pugnalano tra loro di nascosto fingendo di essere uniti. Si autodistruggeranno.

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