Alle Regionali si voterà con le tre preferenze. Il Tribunale respinge il ricorso di Avs

È stato respinto, dal Tribunale di Aosta, il ricorso presentato da nove componenti di Alleanza Verdi Sinistra Valle d’Aosta sull’applicabilità della riforma elettorale – che introduceva nuovamente le tre preferenze –, confermata dal referendum dello scorso 10 agosto.
Il Tribunale di Aosta
Politica

Quindi, il 28 settembre alle Elezioni regionali si voterà con tre preferenze. A meno di un nuovo controricorso. È stato infatti respinto, dal Tribunale di Aosta, il ricorso presentato da nove componenti di Alleanza Verdi Sinistra Valle d’Aosta sull’applicabilità della riforma elettorale – che introduceva nuovamente le tre preferenze –, confermata dal referendum dello scorso 10 agosto.

Oltre a respingere il ricorso, si legge nell’ordinanza firmata dalla giudice Giulia De Luca, il Tribunale condanna i ricorrenti al pagamento, in favore della Regione Valle d’Aosta, delle “spese di lite” che ammontano a 5mila 224 euro per i compensi, oltre alle spese generali “nella misura del 15%, Iva e cpa come per legge”.

Il Tribunale ha stabilito che la questione riguarda le operazioni elettorali, quindi è di competenza del giudice amministrativo, non di quello ordinario. Inoltre, ha ribadito il principio del tempus regit actum: ogni fase del procedimento deve rispettare la legge vigente al momento in cui si compie. Non sono stati riconosciuti né il fumus boni iuris (ossia la fondatezza giuridica delle richieste) né il periculum in mora (il rischio di un danno irreparabile).

Le reazioni all’ordinanza

Boggero: “Precedente poco incoraggiante per la giustizia elettorale”

“Per il momento possiamo solo dire che prendiamo atto dell’ordinanza, che ovviamente non ci soddisfa – commenta il professor Giovanni Boggero, che ha coordinato il pool di avvocati che ha sostenuto il ricorso -. Ritengo che, da un lato, si tratti di un precedente poco incoraggiante per la giustizia elettorale perché viene negata la giurisdizione del giudice ordinario su profili chiaramente riguardanti l’esercizio dei diritti soggettivi. Dall’altro, ritengo che in parte si sia comunque fatta chiarezza, visto che la giudice ha ritenuto applicabile la legge entrata in vigore ad agosto. Quindi, in qualche modo, l’obiettivo è raggiunto: quello di fare chiarezza prima delle elezioni. E questo obiettivo, in parte e pur con una sommaria motivazione, è stato raggiunto”.

Per la Presidenza della Regione confermata “la correttezza e la bontà dell’operato degli Uffici dell’Amministrazione”

A stretto giro, attraverso una nota, la Presidenza della Regione “accoglie con soddisfazione la decisione del Tribunale ordinario di Aosta emessa oggi, lunedì 15 settembre, che ha respinto il ricorso presentato da Avs-Rete civica sull’applicazione delle tre preferenze, in conformità alla legge votata dal Consiglio regionale il 27 febbraio 2025 e confermata dal referendum confermativo dello scorso 10 agosto”.

“Viene quindi confermato quanto già sostenuto dal Presidente della Regione e dall’Ufficio elettorale in ordine ai dubbi sollevati nella scorsa primavera dai promotori del referendum, sfociati nel ricorso al Tribunale ordinario di Aosta”, si legge ancora.

Non solo: “La decisione di oggi conferma nella sostanza la correttezza e la bontà dell’operato degli Uffici dell’Amministrazione in merito all’applicazione, sulla base dei principi espressi dalla giurisprudenza anche in riferimento al procedimento elettorale, della legge vigente al momento della fase della votazione. A tale riguardo, si rammenta che la modificazione alla legge elettorale ha riguardato la sola disciplina delle preferenze che l’elettore potrà esprimere il prossimo 28 settembre, in modo del tutto analogo a quanto previsto dalla legge elettorale per i Comuni valdostani”.

Avs: “Ribadiamo tutte le nostre valutazioni negative”. Ma non presenterà un controricorso

Sempre in una nota, prendono posizione anche i promotori del ricorso, ovvero l’Alleanza Verdi Sinistra – Rete civica: “Abbiamo appreso questa mattina della sentenza, che intendiamo esaminare con attenzione, insieme ai nostri avvocati. Nell’immediato rileviamo che la giudice ha sollevato un problema di competenza, non entrando nel merito della questione”.

Avs aggiunge: “Ribadiamo tutte le nostre valutazioni negative rispetto alla conduzione dell’intera vicenda da parte della maggioranza e della Giunta. Non riteniamo opportuno immaginare di percorrere la strada indicata dalla giudice di impugnare gli atti del procedimento elettorale davanti al Tar, e men che meno i risultati elettorali”.

“Siamo convinti di aver compiuto un’azione utile e necessaria per avere quantomeno un primo chiarimento preventivo, nell’interesse di tutti. Riteniamo altresì inopportuno proporre ora un reclamo, per senso di responsabilità rispetto al procedimento elettorale in corso. Confermiamo infine il nostro giudizio fortemente negativo sull’operato della maggioranza riguardo a tutta la tematica elettorale, su cui continueremo ad impegnarci anche nella prossima legislatura”.

Riforma elettorale e tre preferenze: il Tribunale di Aosta si riserva la decisione

9 settembre 2025
di Christian Diémoz

Maria Cristina Carbone e Ivan Libero Nocera, coordinati dal giurista Giovanni Boggero -
Maria Cristina Carbone e Ivan Libero Nocera, coordinati dal giurista Giovanni Boggero –

Ci vorranno alcune ore, o forse alcuni giorni, per conoscere la decisione del Tribunale di Aosta sul ricorso presentato da nove componenti di Alleanza Verdi Sinistra sull’applicabilità della riforma elettorale – quella che introduce le tre preferenze, confermata dal referendum del 10 agosto – alle elezioni regionali del 28 settembre.

La giudice Giulia De Luca al termine dell’udienza di oggi si è infatti riservata la decisione.

La discussione è iniziata alle 11, quando i legali di Avs-Rete Civica, Maria Cristina Carbone e Ivan Libero Nocera, coordinati dal giurista Giovanni Boggero, e i rappresentanti della Regione, Marcello Cecchetti, professore e avvocato del foro di Firenze, e Riccardo Jans, dirigente dell’Avvocatura regionale, si sono presentati in aula in via Ollietti.

“La discussione è stata nel merito” ha dichiarato Boggero all’uscita, intorno alle 12. “Il giudice ci ha concesso un’ora per le controrepliche”. Il pool di legali di Avs aveva infatti chiesto tempo per esaminare la memoria depositata dalla Regione. Alle 13 i legali sono tornati in aula, ma poco dopo la giudice ha deciso di prendersi ulteriore tempo per valutare la questione.

“Abbiamo depositato un parere del Consiglio di Stato, il 12/036/2004. Più la schermata del sito del Consiglio regionale che, per le elezioni prossime, reca l’indicazione del quadro normativo con preferenza unica. Da qui la confusione recata nell’elettore. – dice all’uscita dal Tribunale l’avvocato Ivan Libero Nocera –  L’iniziativa è prettamente tecnica, volta ad affermare un principio dello stato di diritto. Non contestiamo la validità della nuova legge, né del referendum, ma riteniamo vada applicata alle elezioni successivamente e non alle elezioni già convocate, retroattivamente.”

Marcello Cecchetti e Riccardo Jans
Marcello Cecchetti e Riccardo Jans

Per i legali della Regione “si è voluto travestire da tutela dei diritti una questione che attiene alle fasi successive, relative cioè alle operazioni elettorali, in cui sarà competente il giudice amministrativo”.

Applicazione delle tre preferenze alle regionali, la Regione si costituisce in giudizio

5 settembre 2025

E’ arrivata questa mattina nella riunione di Giunta regionale la costituzione in giudizio della Regione nel ricorso promosso al Tribunale di Aosta da nove cittadini sull’applicabilità della riforma elettorale – le tre preferenze – alle prossime elezioni regionali del 28 settembre.

I ricorrenti hanno chiesto al Tribunale di Aosta di emettere, con decreto inaudita altera parte, o, in via subordinata, previa fissazione di udienza in contraddittorio, i provvedimenti ritenuti necessari e idonei ad accertare e dichiarare che l’esercizio dell’elettorato attivo e passivo alle elezioni del Consiglio regionale della Valle d’Aosta previste in data 28 settembre 2025 sia regolato dalla legge in vigore al momento della pubblicazione del decreto d’indizione delle elezioni regionali del 25 luglio 2025 ossia dalla l.r. 3/1993, come modificata dalla l.r. n. 7/2019 e, conseguentemente, ordini alla Regione che le elezioni debbano svolgersi sulla base della legge elettorale vigente al momento della pubblicazione del suddetto decreto ossia la legge regionale 12 gennaio 1993, n. 3, così come modificata dalla l.r. 7/2019, con ogni provvedimento conseguente, senza perciò modificare il procedimento elettorale già avviato al momento della pubblicazione del decreto d’indizione delle elezioni regionali e, comunque, disponga ogni provvedimento d’urgenza, che appaia, secondo le circostanze, più idoneo.

Nell’udienza fissata per il 9 settembre in via Ollietti, la Regione sarà difesa dal professor.avvocato Marcello Cecchetti del foro di Firenze e dall’avvocato Riccardo Jans, dirigente dell’Avvocatura regionale.

L’incarico, affidato oggi, prevede una spesa di circa 14.500 euro.

Sempre oggi la Regione ha deciso anche di costituirsi nel giudizio di legittimità costituzionale promosso dal Governo sulla legge regionale del maggio scorso che abolisce l’obbligo di convenzione per i comuni.

Applicazione delle tre preferenze alle regionali, il 9 settembre udienza in Tribunale

4 settembre 2025

Il Tribunale di Aosta ha fissato l’udienza sul ricorso depositato da nove esponenti di Alleanza Verdi Sinistra, assistiti da un pool di avvocati coordinati dal professor Giovanni Boggero. Si terrà martedì prossimo, 9 settembre, e riguarda l’applicabilità, in occasione delle elezioni del prossimo 28 settembre, della legge elettorale con le tre preferenze di genere, anziché quella unica.

La normativa per la variazione del meccanismo delle preferenze era stata confermata dal referendum dello scorso 10 agosto. L’obiettivo dell’accertamento, nell’intento dei proponenti, è fare chiarezza sulle regole: è legittimo votare alla tornata di fine settembre con le tre preferenze di genere, oppure va fatto con la preferenza unica prevista dalla normativa in essere al momento dell’indizione dei comizi?

Il ricorso era stato depositato lo scorso 29 agosto al Tribunale di Aosta.

I nove ricorrenti  – Pielo Lucat, Luigi Giunta, Marco Debernardi, Milena Gualtieri. Massimiliano Kratter, Emanuela Nasso, Katya Foletto, Chiara Minelli e Elio Riccarand – sono assistiti dal Professor Avvocato Ivan Nocera (Studio Weigmann di Torino) e dall’Avvocato Andrea Patanè.

Avs ricorre al Tribunale: “Chiarezza sulle regole del voto del 28 settembre”

1° settembre 2025 – Ore 11.37 di Silvia Savoye

Boggero, Riccarand e Minelli
Boggero, Riccarand e Minelli

“Fino a quando una maggioranza consiliare può imporre una modifica della legge elettorale a competizione in corso?” È la domanda che nove esponenti di Alleanza Verdi Sinistra, assistiti un pool di avvocati (anche accademici, costituzionalisti, civilisti) coordinati dal professore Giovanni Boggero hanno posto al giudice ordinario di Aosta. Il ricorso, con procedimento cautelare d’urgenza, è stato depositato il 29 agosto scorso al Tribunale di Aosta.

L’obiettivo è fare chiarezza sulle regole delle elezioni regionali del 28 settembre: si voterà con le tre preferenze introdotte dalla legge elettorale confermata dal referendum del 10 agosto oppure con la preferenza unica prevista dalla normativa vigente al momento dell’indizione dei comizi?

“È nostro diritto andare a votare con le regole in vigore al momento dell’indizione” afferma Chiara Minelli, mentre Boggero avverte: “Troppo comodo impugnare il verbale di elezione degli eletti a seconda degli interessi degli uni o degli altri”.

Secondo il costituzionalista, la legge non può essere modificata a procedimento elettorale già avviato: “Se cambia, si applica solo dalla tornata successiva. Qui, invece, la norma è stata cambiata quando il procedimento era iniziato da 25 giorni”. A suo parere, il referendum del 10 agosto rappresenta soltanto una fase del procedimento legislativo e la promulgazione del 14 agosto “non incide sulle elezioni del 28 settembre”.

La scelta di rivolgersi al giudice ordinario deriva dal fatto che “è il giudice dei diritti fondamentali”. Se non servirà sollevare una questione di costituzionalità i tempi potrebbero essere rapidi, diversamente si allungherebbero.

“È una questione di rilievo costituzionale – sottolinea Boggero – e può costituire un precedente importante anche per altre regioni e per lo Stato”.

Per Elio Riccarand, “se il giudice dovesse dar ragione all’operato del presidente della Regione sarebbe un precedente pericoloso, ma almeno garantirebbe certezze”.

Avs verso il ricorso al Tribunale contro l’applicazione del referendum al voto di settembre

28 agosto 2025

I dubbi sollevati dal costituzionalista Boggero, ma soprattutto l’indicazione di un percorso giuridico, hanno convinto Alleanza Verdi Sinistra a rivolgersi al Tribunale di Aosta per contestare la decisione del presidente della Regione di applicare gli esiti del referendum già nella consultazione del 28 settembre.

“Laddove venga messo in discussione l’esercizio libero del voto, sia attivo sia passivo, non si va dal giudice amministrativo ma dal giudice ordinario per un’azione di accertamento. L’esercizio di diritto di voto degli elettori valdostani è materia del tribunale ordinario ed è possibile chiedere al giudice di accertare che il voto attivo vada esercitato con la legge vigente al momento dell’indizione delle elezioni” aveva spiegato ad Aostasera il ricercatore di diritto costituzionale e pubblico dell’Università di Torino.

Fin dall’indizione del referendum confermativo, Avs aveva sostenuto che il risultato non avrebbe avuto effetto sul voto del 28 settembre. Dopo la vittoria del Sì, Elio Riccarand dichiarava l’11 agosto: “Non si possono recepire i risultati di questo referendum per incidere sul procedimento elettorale. Bisogna votare con la legge esistente, quindi con la preferenza unica, e non fare pasticci. È l’unica via legale da percorrere”.

Nei mesi scorsi anche Fratelli d’Italia e Lega Vda avevano annunciato possibili ricorsi, criticando prima la scelta di indire il referendum in pieno agosto e poi l’ipotesi di introdurre le tre preferenze già a settembre, ma alle parole non era poi seguiti i fatti.

Avs invece si prepara ora a depositare formalmente il ricorso e lunedì, in una conferenza stampa, illustrerà le ragioni della scelta.

16 risposte

  1. Gradirei una spiegazione su quale possa essere la differenza tra una preferenza e tre nelle prossime votazioni, siamo 100000 elettori circa in valle d’aosta, ammesso che tutti vadano a votare saranno 100000 voti distribuiti tra le varie liste. Con tre preferenze non è che diventano 300000 voti, sarà comunque la lista che avrà ricevuto più voti che vincerà le elezioni

    1. Le tre preferenze servono al controllo del voto, le varie combinazioni di tre diversi nominativi servono per capire seggio per seggio se le persone “controllate” si sono attenute agli ordini. Ad es. tu devi votare x-y-z di quella lista, quell’altro deve votare a-x-y, un terzo deve votare a-b-y, ecc. Ovviamente, questo funziona essenzialmente con le persone che praticano il voto di scambio, ma ce ne sono tante che si sentono comunque controllate, soprattutto dove le dimensioni dei paesi sono molto piccole.

  2. Un ottimo e ulteriore motivo per non andare a votare. Non si puo e non si deve limitare il voto delle persone.
    Il 28 farò molto volentieri altro.

    1. Secondo me, perdi l’occasione di mandare finalmente a far altro i professionisti della politica dell’intrallazzo, delle tre preferenze per il controllo del voto, insomma i responsabili di questa scadente gestione della cosa pubblica a livello regionale.

      1. Non accetterò mai un sistema elettorale del genere, dove NON sono libero di votare realmente ciò che voglio. Il modo di combattere un sistema cosi sbagliato e cosi poco…libero è sempre quello: non votare. Almeno per me, ovviamente.

  3. Parlano in latino come il dottor Azzeccagarbugli per prenderci per i fondelli. Scommetto che se il ricorso fosse stato presentato da UV sarebbe stato accolto.

  4. Non solo durante la legislatura non sono stati in grado di produrre una legge elettorale in tempi utili, ma perseverano nello sperperare i soldi pubblici al fine di affermare in sede legale quelle ragioni che politicamente non sino riusciti a far valere.
    E qualcuno si vanta pure di condurre una giusta crociata!
    Nemmeno la vigna vi farei zappare!

  5. Un altro trucco dellunion valdoteine per restare al potere . Non gli è ancora arrivato il messaggio che devono andare a casa

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