Diciamo che se uno avesse voluto farsi “dire una cosa di sinistra”, sicuramente l’ha sentita. A lanciare la campagna elettorale – doppia, per le Elezioni regionali e per le comunali di Aosta – di Alleanza Verdi Sinistra – Rete civica, ci hanno pensato due deputati, ma soprattutto le due “anime” del progetto Avs: Angelo Bonelli, portavoce di Europa Verde, e Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra italiana.

Partendo dalle questioni internazionali, che poi così lontane” non sono: “È necessario ribadire in ogni occasione: sì alla pace, no alla guerra – ha detto Fratoianni -. Anche quando parliamo di elezioni, quando discutiamo di qualsiasi cosa, non possiamo non partire da questa grande battaglia politica e culturale per la pace, e in questo caso contro il genocidio in atto da parte di Israele”.
Tornando al local, ma restando in tema, il Segretario di SI aggiunge: “La nostra parte è quella della pace. E diciamo che quando governeremo il Comune e la Regione faremo tuttoil possibile perché si interrompano i rapporti con un governo che organizza un genocidio in modo impunito”.
Non solo: “Ci raccontano queste crisi come se fossero accadimenti trascendentale, come un fatto neutro, ma non è così – ha detto ancora Fratoianni -. Ma la politica è una scelta, e Avs vuole restituire alla politica questa funzione. E anche in queste Elezioni, saremo una sorpresa. Spesso la sinistra va verso la frammentazione. Tra Bonelli e me ci sono molte differenze, ma di fronte ad un mondi dalle contraddizioni sempre più segnate, le risposte si possono raggiungere solo se ci si mette insieme. E questo ha arricchito noi, la nostra ‘casetta degli attrezzi’ e ha fatto capire che si può costruire un’alternativa. Anche in Valle d’Aosta”.

Alzata la “palla”, ad Angelo Bonelli non resta che “schiacciare”: “La Valle d’Aosta è strategica, e noi dobbiamo essere quella forza che raccoglie il meglio, le eccellenze del Paese – ha detto -. Oggi, la biodiversità in politica è un valore. Noi non siamo una caserma. Sappiamo che ciò che stiamo costruendo è un patrimonio per il Paese, uno strumento per fare crescere la prossima classe dirigente, perché gli individualismi distruggono la politica”.
Anche il portavoce di Europa Verde la prende da lontano, per poi tornare ai nostri lidi: “Oggi si costruisce un’ordine sulla supremazia militare. È devastante. Dobbiamo lavorare per una supremazia della giustizia nel mondo, perché il riarmo sta portando solamente a guerre su guerre. Le armi non servono a preparare la pace”.
“In questa regione ci dovremo battere, è stato scritto nel programma, su questioni fondamentali della vostra identità – ha aggiunto Bonelli -. A suo tempo, facemmo un’interrogazione parlamentare sulla tutela del vallone di Cime Bianche. Perché di fronte alla crisi climatica non possiamo comportarci come facevamo prima, dobbiamo cambiare i modello di sviluppo. E diciamo che la creazione di un Parco naturale del Monte Rosa è un obiettivo importante. E pensiamo di ottenerla”.
Poi, spiega ancora: “Diciamo che la Valle d’Aosta deve diventare autonoma dal punto di vista energetico. E che si possono applicare i prezzi zonali, che derivano da una direttiva europea che permette di applicare i prezzi dipendentemente dalla propria posizione, andando verso l’uso delle rinnovabili e non facendosi dettare il presso dal gas. E servono le comunità energetiche, con le famiglie a farsi autoproduttrici di energia, consumando ciò che producono”.
Oltre i parlamentari

Oltre i deputati, due le “voci” di Avs che si alzano in serata. A partire da quella della Regione, con l’attuale – in uscita – eletta in Consiglio Valle Chiara Minelli: “Cosa vogliamo – ha detto -? ‘Semplicemente’ cambiare il modo di governare la Valle d’Aosta. C’è tanto bisogno di una presenza politica ambientalista e di sinistra, che si caratterizzi per la forza dei suoi contenuti, la sua capacità di agire, unire e includere. Una presenza politica che abbia il coraggio di osare e di proporsi come alternativa al malgoverno degli autonomisti e all’inconsistenza della destra locale”.
“Non dico ‘inconsistenza’ per parlare male – specifica Minelli -. In Valle manca il buon governo: si è scoperto pochi giorni fa che la Giunta si è dimenticata di portare all’attenzione del Consiglio Valle il bilancio consolidato. Un errore incomprensibile e grave. E anche questa Legislatura si è conclusa senza l’approvazione del Piano regionale dei trasporti, strumento fondamentale di programmazione di un sistema sempre più sofferente e bisognoso di interventi”.
Con qualche rivendicazione: “Quest’anno si sta concretizzando l’elettrificazione della Aosta-Ivrea, perché abbiamo avuto l’occasione di guidare l’Assessorato dei Trasporti, anche se per pochi mesi – ha aggiunto la consigliera regionale -. Abbiamo le idee chiare, è evidente che serve la forza che ci può arrivare dal consenso popolare. Dobbiamo proporci ai 100mila elettori valdostani senza timidezza, per fare qualcosa di utile alla nostra comunità”.
Spostandosi in città, è toccato anche alla candidata vicesindaca per Aosta – con Eugenio Torrione aspirante Primo cittadino – Katya Foletto. Non senza una vis polemica: “Sono qui come iscritta a Sinistra italiana, lo dico dopo gli attacchi sul fatto che questa Avs non fosse quella vera ma la brutta imitazione di quella nazionale”. E ogni riferimento ai Valle d’Aosta Aperta, la cui sede è letteralmente a pochi metri dalla location scelta per questo appuntamento – l’hotel Omama di Aosta – non è puramente casuale.
Al netto di questo, Foletto spiega: “Credo che la Valle d’Aosta e Aosta abbiano oggi l’opportunità a cambiare e farlo davvero, di dare un ‘calcio’ alla gerontocrazia unionista. Ci abbiamo provato, anche contrastando il ritorno alle tre preferenze, e per un soffio non ha vinto il ‘No’. Forse, se le altre forze politiche che si fossero impegnate di più non sarebbe andata così”.
Sulla “sfida” per Aosta, Foletto dice che “questa campagna elettorale è un modo per portare avanti l’idea di una città fondata sulla trasparenza, l’uguaglianza e l’ambientalismo. E crediamo davvero che Aosta debba essere accogliente, con un’economia circolare che sostenga il commercio di vicinato, e con redditi dignitosi per tutti. Non è semplice ma si può fare”.
