Collegamento Cervinia-Zermatt, per il Comitato ripartire dalle Cime Bianche è un flop

Per il Comitato, "i passaggi relativi alle salite dal Plateau Rosà al Piccolo Cervino e alle traversate Cervinia/Zermatt nella stagione 2024-2025 sono stati insignificanti, inferiori all’1% del totale dichiarato" dalla società svizzera Zermatt Bergbahnen AG che parla di record di fatturato e affluenza.
Matterhorn Alpine Crossing ()
Ambiente

Un “record” di affluenza e fatturato che “non riguarda il collegamento Cervinia/Zermatt“. In una nota, il comitato “Ripartire dalle Cime Bianche” – contrario alla costruzione di un impianto di risalita nel vallone delle Cime Bianche, tra la val d’Ayas e la Valtournenche – definisce “un flop” il Matterhorn Alpine Crossing, la funivia inaugurata due anni fa che collega Cervinia a Zermatt in meno di un’ora.

Nei giorni scorsi, con un comunicato, la Zermatt Bergbahnen AG, la società che gestisce gli impianti sul lato svizzero del Cervino, spiegava di aver chiuso il bilancio 2024-2025 con un fatturato che, per la prima volta in 23 anni di attività, supera i 100 milioni di franchi (107 milioni di euro) e un’affluenza record di 897.268 visitatori sul Piccolo Cervino. “Una parte significativa del segmento escursionistico – scrive la società – è riconducibile al Matterhorn Alpine Crossing”.

Per il Comitato Ripartire dalle Cime Bianche, “va precisato che la società non ha reso noto il valore del segmento escursionistico: non è quindi possibile distinguere quanti siano stati i passaggi legati allo sci e quanti invece al turismo escursionistico, né quanti provenienti da Zermatt abbiano proseguito oltre il Piccolo Cervino verso il Plateau Rosà e il versante di Breuil/Cervinia”. Quanto i passaggi totali, “in realtà, quelli relativi alle salite dal Plateau Rosà al Piccolo Cervino e alle traversate Cervinia/Zermatt nella stagione 2024-2025 sono stati insignificanti, inferiori all’1% del totale dichiarato“, aggiunge il Comitato. Secondo cui, “le ragioni di questo flop sono diverse:
impianto sovradimensionato e conseguenti costi elevati; interesse nullo da parte degli sciatori, a differenza del versante svizzero; limitata attraƫtività per i tour operator asiatici e americani che propongono paccheƫi ‘Europa in 5/6 giorni’ (Milano/Piccolo Cervino/Zermatt/Parigi o Vienna), a causa del rischio di maltempo e blocchi in quota, oltre alle complicazioni logistiche nei trasporti”.

Per questo, il Comitato invita la Cervino spa “a rendere pubblici i dati sui passaggi registrati dal Matterhorn Alpine Crossing nei primi due anni di esercizio, distinguendo le destinazioni da Breuil-Cervinia verso la Svizzera (Piccolo Cervino, Trockner Steg, Zermatt)”.

4 risposte

  1. Difatti pur avendola compresa nello stagionale non ci sono mai andato , inutile per gli sciatori , gli escursionisti vanno a piedi , per i gitaroli in infradito costa troppo .
    Prima o poi un giorno che mi va ci farò un giro 😁

  2. Ma come si fa a parlare di fallimento? I dati della società delle funivie di Zermatt parlano chiaro . Fatturato che supera i 100M con un ebitda del 50% con una crescita di fatturato del 30% circa anno su anno contro il 13% del precedente, senza deterioramento della marginalità! Sono numeri pazzeschi. Se anche fosse solo considerato il beneficio in termini di marketing avrebbe avuto comunque senso l’investimento.

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