Un cocktail ispirato alla sua vita, alla sua infanzia ai piedi del Monte Rosa e a un gesto semplice che sa di casa: la mamma che dice di lavarsi le mani prima di fare ogni cosa. Una miscela di emozioni servita in un bicchiere sul bancone dove si sfidano i migliori bartender al mondo. E quel titolo Gabriele Armani lo ha sfiorato, con la semplicità e la simpatia che lo contraddistinguono. Dopo aver vinto, lo scorso giugno, la World Class Competition Spain, che lo ha eletto miglior bartender della Spagna, il valdostano che lavora al bar Paradiso di Barcellona è volato a Toronto, in Canada, per la finale mondiale insieme a altri 55 finalisti provenienti da tutto il pianeta. Tre giorni di sfide per raccontare se stessi e il proprio lavoro quasi sempre con il cronometro sott’occhio. Poi l’ingresso nei migliori dieci e ieri – giovedì 2 ottobre – la prova decisiva: 10 minuti per preparare sei cocktail scelti sul momento da una slot machine. La vittoria va a Felice Capasso, in gara per la Norvegia. Dietro di lui la Spagna (e anche la Valle d’Aosta) con Armani che – a soli 24 anni – era il più giovane finalista. E come dicono le persone a lui più care, “a quell’età va già benissimo così”.

Dopo aver studiato all’École Hôtelière di Châtillon, Armani – che è cresciuto tra Gaby e Fontainemore – si è trasferito a Barcellona nell’agosto del 2019 per uno stage dietro al bancone del Paradiso, eletto miglior bar al mondo nel 2022. Poi l’assunzione, la gavetta, i tanti viaggi in giro per il mondo fino a giocarsi il titolo più prestigioso. “Siamo così orgogliosi di te – scrivono i suoi colleghi del Paradiso in un post su Instagram -. Ne hai fatta di strada da quel giovane che per primo si è unito a noi come stagista per diventare, attraverso disciplina e passione, il miglior barista di Spagna. Per tutti noi sei già un ponto di riferimento e un esempio di vera dedizione dietro al bancone“. Un orgoglio che è anche valdostano.