Batailles, il festival delle novità a Charvensod: bosquet a Coquine, Malibù e Shakira

Ben undici delle qualificate dell’eliminatoria di Plan Félinaz andranno per la prima volta alla Regionale: impressionante la prova di forza della reina di primo peso di Livio Pervier
Coquine di Livio Pervier ha vinto in prima categoria: la madre della reina è Caprice, finalista un anno fa alla Croix-Noire
Società

Alle ultime eliminatorie delle batailles – come quella di oggi a Charvensod – solitamente c’è un po’ di tutto: allevatori inesperti a caccia di emozioni, vecchi conoscitori del circuito che vogliono riscattare un’annata sfortunata, appassionati delle batailles che provano il tutto per tutto. Un mix di ogni componente dei combats, che solitamente partorisce una dozzina di reines qualificate alla Regionale di comprovata esperienza.

Beh, questo non è successo a Plan Félinaz. La penultima eliminatoria dei combats 2025 termina con ben undici new entry e una sola conferma, quella della vecchia Scottish de La Borettaz: la terza classificata di secondo peso è l’unica bovina con una certa esperienza (e che esperienza, a dirla tutta) che nel pomeriggio di domenica è riuscita a conquistare uno degli ultimi pass per la finale regionale di domenica 26 ottobre.

Il conto alla rovescia per la Croix-Noire, in effetti, è quasi esaurito: manca la sola eliminatoria di Antey di domenica prossima e poi sarà tempo per il “rien ne va plus”.

Tra sette giorni nella vallata del Marmore altre grandi vecchie del circuito dei combats proveranno a trovare un passaggio per la finalissima. I risultati di oggi a Charvensod, però, parlano di un rinnovamento generale delle reines. Un messaggio interessante, soprattutto all’antivigilia di una finale regionale che per la prima volta da tanto tempo ripresenterà le tre regine uscenti. Insomma, gli ingredienti per una chiusura di 2025 con i fiocchi paiono esserci tutti.

 

Coquine, la sorpresa che non ti aspetti

Coquine di Livio Pervier ha vinto in prima categoria: la madre della reina è Caprice, finalista un anno fa alla Croix-Noire
Coquine di Livio Pervier ha vinto in prima categoria: la madre della reina è Caprice, finalista un anno fa alla Croix-Noire

Restiamo a Charvensod, almeno per oggi. Perché per pensare alla Croix-Noire c’è tempo. Ma soprattutto perché dall’arena di Plan Félinaz le teste di serie più conosciute dei combats sono saltate come birilli. In prima categoria “solo” 44 contendenti, messe in fila da Coquine di Livio Pervier. Nuova di zecca, elegante e sagace, con un nome che forse ne rispecchia il carattere: si da del “coquin” a un bambino non troppo disciplinato, forse un po’ cattivello. Coquine, al femminile, è forse meno “politicamente corretto”, ma calza a pennello per la neo reina del primo peso, sufficientemente maliziosa e furba da lasciare sul suo personale percorso di giornata fior di bovine. Per dirla in tutta semplicità: ha impressionato, e parecchio, i suiveurs dei combats, soprattutto a due settimane dalla finale. Cosa gli manca per farne una potenziale favorita per la Croix-Noire? Probabilmente qualche chilo in più, perché i suoi 647 fatti segnare questa mattina a Charvensod paiono pochini in una competizione dove qualche avversario potrebbe sfiorare le otto tonnellate. Ah, si dimenticava un dettaglio: Coquine è la figlia di Caprice, vice reina regionale 2024 alla Croix-Noire. Quella dei tre combats (una vittoria, due sconfitte) con Suisse di Ymak Frassy. Il padre, invece, è un toro di Pinson de La Borettaz, altra azienda sugli scudi in questa calda domenica di Charvensod. Ma ci arriveremo.

Coquine ha vinto la finale con Mirà dei Clos – mica l’ultima arrivata – mentre al terzo posto si erano fermate Gribouille di Fulvio Borbey e Victoire de La Borettaz. Tutte, l’abbiamo già detto, alla prima qualificazione.

 

Seconda categoria, l’acuto di Malibù

Malibù di Edy Gontier ha vinto nel secondo peso
Malibù di Edy Gontier ha vinto nel secondo peso

La settimana scorsa ci eravamo lasciati con una domanda: Velvet, di Michel Charbonnier, portava questo nome in onore di un gruppo rock degli anni Settanta o di una telenovela spagnola dei giorni nostri? Beh, Michel Charbonnier deve avere in casa qualche poster di Lou Reed, prima voce del gruppo americano. Oggi altra domanda: la neo reina di secondo peso – Malibù di Edy Gontier – è stata chiamata così perché il proprietario è un amante della California oppure del (pessimo) rum al cocco in voga qualche decennio fa?

Questa volta speriamo di non sciogliere l’arcano. Sta di fatto che Malibù ha vinto a Charvensod davanti ad altre 77 avversarie di seconda categoria, dimostrando di avere – oltre al talento – una costanza invidiabile sulla distanza. Seconda Marquise di Michel Squinabol, terza e sconfitta dalla futura reina Liona di Adriano Borinato. A completare il lotto la vecchia Scottish de La Borettaz, che in un contesto di giovani leve delle reines pare un Mel Gibson con il muso dipinto di bianco e blu. In realtà Scottish non deve la sua fama a un nome evocativo, quando alla sua capacità di piazzarsi al terzo posto alla Regionale di due anni fa: era entrata al Piccolo San Bernardo, allora, e un anno fa aveva bissato il viaggio alla Croix-Noire qualificandosi a Jovençan. Oggi arriva la terza qualificazione della carriera per la reina de La Borettaz. Ma il discorso per l’azienda agricola che fu di Anti Joux è rinviato (stavolta di poco, appena qui sotto).

 

La Borettaz festeggia il tris con Shakira

Shakira de La Borettaz, mattatrice del concorso di terza categoria
Shakira de La Borettaz, mattatrice del concorso di terza categoria

La Borettaz, una delle aziende più importanti del panorama delle reines, piazza un personale tris in questa domenica di Charvensod. Due terze classificate, ma soprattutto la reina dei pesi leggeri, che risponde al nome di Shakira.

C’è già stata una Shakira, nella storia dei combats. Era di Gildo Bonin, fu pure seconda alla Regionale, forse pure negli anni dove andava di moda il “waka waka” dell’altra Shakira, la cantante colombiana.

Questa Shakira è figlia di Princesse de La Borettaz e di un toro di Bronne dei Bonin, quindi una parentela con Shakira la reina (non la cantante colombiana) potrebbe pure esserci. Prima qualificazione con bosquet, non succede spesso: new entry anche l’altra finalista Iena di Fulvio Chabloz, così come le semifinaliste Koala di Sandro Diémoz e Carnot di Michel Fragno. Che, comunque, conquistano un pass per la finale regionale, obiettivo che in molti oggi hanno “ciccato”: resta un’ultima chance, domenica prossima ad Antey. Le batailles sono pronte all’ultimo giro di giostra, poi sarà tempo di gran finale.

 

I RISULTATI

Prima categoria (44)

  1. Coquine di Livio Pervier di Aosta (647 chili)
  2. Mirà dei fratelli Clos di Jovençan (662 chili)
  3. Gribouille di Fulvio Borbey di Pollein (675 chili)
  4. Victoire de La Borettaz di Gressan (730 chili)

Seconda categoria (78)

  1. Malibù di Edy Gontier di Aymavilles (598 chili)
  2. Marquise di Michel Squinabol di Pollein (603 chili)
  3. Liona di Adriano Borinato di Quart (607 chili)
  4. Scottish de La Borettaz di Gressan (608 chili)

Terza categoria (69)

  1. Shakira de La Borettaz di Gressan (554 chili)
  2. Yena di Fulvio Chabloz di Gressan (556 chili)
  3. Koala di Sandro Diémoz di Ollomont (550 chili)
  4. Carnot di Michel Fragno di Pollein (550 chili)

 

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