La nuova maggioranza – composta da 13 unionisti, 5 Autonomisti di Centro e 3 esponenti azzurri – si regge su 21 voti e sancisce un ritorno a destra dell’Union dopo quattordici anni. L’ultima volta era il 2011, quando Augusto Rollandin strinse un accordo con il Popolo delle Libertà durante uno dei governi sostenuti da Silvio Berlusconi. Del gruppo facevano parte Alberto Zucchi e Massimo Lattanzi, che domani siederanno però all’opposizione. Allora come oggi, l’intesa politica con il centrodestra romano maturò in un momento decisivo per la gestione delle concessioni idroelettriche, uno dei dossier più strategici per l’economia valdostana.

La nuova Giunta Testolin: continuità e nuove deleghe
Renzo Testolin resta alla guida della Regione, mentre Luigi Bertschy mantiene la vicepresidenza con le deleghe a Sviluppo economico, Formazione e Lavoro, Trasporti e Mobilità sostenibile. Confermati anche Davide Sapinet (Opere pubbliche, Territorio e Ambiente), Giulio Grosjacques (Turismo, Sport e Commercio) e Carlo Marzi (Sanità, Salute e Politiche sociali).
Tra le novità, Speranza Girod, unica donna in Giunta, guiderà Agricoltura e Risorse naturali, mentre Erik Lavevaz torna con la delega a Istruzione e Cultura e Identità locale. A Forza Italia spetta il Bilancio, affidato a Mauro Baccega, senza però il controllo su patrimonio e partecipate. Gli Autonomisti di Centro ottengono l’assessorato a Affari europei, Innovazione, PNRR e Politiche per la montagna, che sarà guidato da Leonardo Lotto.
La presidenza del Consiglio Valle andrà a Stefano Aggravi, che sarà affiancato da Loredana Petey come vice di maggioranza e da Laurent Viérin come consigliere segretario. All’Uv anche la presidenza della terza e quarta commissione con Corrado Jordan e Josette Borre.
Il ritorno dell’asse con Roma e il nodo dell’idroelettrico
Il nuovo patto tra Union Valdôtaine e Forza Italia non è solo un accordo politico interno, ma anche un segnale verso Roma. Nel 2011 l’intesa con il Popolo delle Libertà fu accompagnata dall’operazione di acquisizione di Deval e Vallenergie – un investimento da 37 milioni di euro che consentì alla CVA di gestire l’intera filiera dell’energia elettrica valdostana. Anche oggi al centro del tavolo dei rapporti con il governo nazionale c’è il tema dell’idroelettrico: da una parte la scadenza delle concessioni, dall’altra una norma di attuazione ferma da mesi al Consiglio dei Ministri.
Oltre all’idroelettrico, nell’accordo politico programmatico tra Forza Italia e l’Union valdôtaine, firmato nel pomeriggio di oggi fra Maurizio Gasparri, responsabile degli enti locali di Forza Italia e da Joel Farcoz, presidente dell’Union Valdotaine, c’è: l’approvazione, dalla norma di attuazione per l’istituzione di una zona economica speciale per la Valle d’Aosta, anche al fine di favorire l’insediamento di nuove attività imprenditoriali e commerciali; la ripresa del percorso di riforma dello Statuto speciale per la Valle d’Aosta; l’approvazione delle norme di attuazione dello Statuto speciale riguardanti il riconoscimento della specificità del corpo forestale della Valle d’Aosta; la collaborazione nell’ambito della emanazione di puntuali questioni di interesse regionale afferenti al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica; il sostegno anche a livello internazionale del prolungamento del tunnel del Monte Bianco, con particolare riferimento agli indirizzi previsti dalle concessioni autostradali, l’urgenza degli interventi e la fluidità del traffico senza penalizzazioni m anche il sostegno anche a livello internazionale ai fini dell’ammodernamento e dell’ampliamento del traforo del Gran San Bernardo, oltre all’individuazione di un percorso politico e normativo che possa garantire alla Valle d’Aosta una rappresentanza al Parlamento europeo.
Entro 30 giorni dalla sottoscrizione dell’accordo verrà costituita una Commissione di monitoraggio composta da rappresentanti dei movimenti politici firmatari, con il compito di monitorare e aggiornare le attività intraprese e i risultati raggiunti. Verrà inoltre designato un referente di Forza Italia quale interlocutore a livello nazionale per garantire la coerenza dell’attività e l’effettiva attuazione dell’accordo. Nel mese di marzo 2027 verranno poi verificati i risultati raggiunti.
“La proposta è stata capita” spiega al termine del Conseil Renzo Testolin. “La volontà di trovare dei partner che possano agevolarci nei rapporti con Roma e dare un valore aggiunto a questa nuova maggioranza, in maniera trasparente, discussa e seria. E’ stata una bella serata di confronto all’interno del Movimento. Le votazioni sono finite con due contrari e un’astensione. Un risultato migliore di questo non si poteva avere”.
Malumori e ferite aperte
Dietro la facciata dell’intesa, restano però tensioni latenti. In casa Union, la svolta a destra non piace a tutti, e non mancano perplessità su un rapporto troppo stretto con gli azzurri. In Forza Italia, invece, il veto sull’ingresso in Giunta di Marco Sorbara ha lasciato strascichi e malumori. Ma anche fra gli Autonomisti di Centro, dopo il divorzio da Marco Carrel, gli animi non sono proprio sereni.
Il test vero sarà quello dell’aula, con il voto domani mattina per la Presidenza del Consiglio, la Giunta e le commissioni. Nel segreto dell’urne in passato non sono mancate le sorprese.
Ore cruciali per la nuova maggioranza: stasera il verdetto del Conseil Uv
4 novembre ore 13
Sono ore decisive per definire gli ultimi dettagli del futuro governo regionale e per provare a ricucire alcune tensioni interne ai gruppi. Alle 18.30 di questa sera, nella sala della Fédération des Coopératives di Saint-Christophe, il Conseil Fédéral dell’Union Valdôtaine sarà chiamato a dare il via libera al terzo governo Testolin — il primo, salvo sorprese, sostenuto da Forza Italia.
Consumatasi la frattura interna agli Autonomisti di Centro e il “tradimento” degli azzurri rispetto agli alleati del centrodestra, la nuova maggioranza potrà contare su 21 voti: 13 unionisti, 5 Autonomisti di Centro e 3 di Forza Italia (Nda Eleonora Baccini resterà in minoranza nel gruppo “Renaissance”).
La nuova Giunta, pur spostandosi a destra, sarà in buona parte all’insegna della continuità con l’esperienza degli ultimi due anni e mezzo. Renzo Testolin resterà Presidente della Regione. Confermati anche Luigi Bertschy (Vicepresidente con deleghe a Sviluppo economico, Formazione e Lavoro, Trasporti e Mobilità sostenibile), Davide Sapinet (Opere pubbliche, Territorio e Ambiente), Giulio Grosjacques (Turismo, Sport e Commercio) e Carlo Marzi (Sanità, Salute e Politiche sociali).
Tra le novità, per l’Union Valdôtaine Speranza Girod — unica donna in Giunta — assumerà la delega all’Agricoltura e Risorse naturali, mentre Erik Lavevaz dovrebbe andare a Istruzione e Cultura. A Forza Italia andrà il Bilancio, affidato a Mauro Baccega, ma sembra senza le deleghe al patrimonio e alle partecipate. Per gli Autonomisti di Centro, Leonardo Lotto dovrebbe guidare l’assessorato ad Affari europei, Innovazione, PNRR e Politiche per la montagna. Per la presidenza del Consiglio Valle è invece in pole position Stefano Aggravi.
Domani, mercoledì 5 novembre, si terrà la seconda e decisiva prova: il voto in aula per l’elezione del Presidente del Consiglio Valle, dell’Ufficio di presidenza, seguito da quello per il Presidente della Regione e la sua Giunta, e infine il voto per le commissioni consiliari.
Oltre a qualche sorpresa che potrebbe arrivare nel segreto dell’urna, se le frizioni all’interno dei gruppi dovessero rimanere – in casa Union la svolta a destra non piace a tutti, in casa Forza Italia Marco Sorbara sembra aver mal digerito il veto posto dall’Uv nei suoi confronti – la giornata sarà caratterizzata da alcuni j’accuse. In primis quello di Marco Carrel, abbandonato dagli ex alleati di Rassemblement Valdôtain e Stella Alpina lungo la strada per la formazione del nuovo governo regionale.
Gli organi direttivi dei due movimenti, riunitisi nella serata di ieri, hanno espresso “giudizio positivo sul percorso di convergenza tra le forze autonomiste, – spiega una nota – volto alla formazione della nuova maggioranza regionale”, confermando “la volontà di proseguire il confronto con l’Union Valdôtaine, che ha formalmente condiviso i principali punti programmatici degli Autonomisti di Centro”. Al percorso, chiarisce la nota, “aderisce anche Azione Valle d’Aosta, che ha condiviso con gli Autonomisti di Centro l’esperienza elettorale dello scorso settembre e i valori fondanti del progetto”.
Testolin chiude a Carrel, si riapre la porta a Forza Italia
3 novembre 2025

La nascita della nuova maggioranza regionale lascia sul campo le prime vittime. Dopo l’uscita di Eleonora Baccini dal gruppo di Forza Italia e il Centrodestra un po’ meno unito, ora anche gli Autonomisti di Centro vivono momenti di forte tensione interna. A scatenare la probabile scissione, a pochi mesi dalla nascita del progetto, è stato il veto del presidente incaricato Renzo Testolin sulla presenza di Marco Carrel in Giunta.
“Questa mattina il Presidente incaricato Renzo Testolin ha posto il veto sulla mia persona e su Pour l’Autonomie, non solo sui posti di Giunta proposti al progetto Autonomisti di Centro ma anche su tutti i posti inerenti il Consiglio regionale. Il Presidente ha anche auspicato che io vada in opposizione, accusandomi di inaffidabilità. – dice Carrel – Due anni e mezzo fa servivo, ora non più”.
Questa mattina, una nuova riunione tra gli Autonomisti di Centro e Testolin avrebbe dovuto chiarire la posizione del gruppo nella futura maggioranza e nella prossima Giunta regionale. Ma l’incontro si è concluso bruscamente: Carrel e Di Marco hanno abbandonato il tavolo, lasciando gli alleati nell’imbarazzo e senza una linea condivisa su cosa rispondere al presidente incaricato.
“Credo nel progetto di Autonomisti di Centro e ho fortemente manifestato ogni mia volontà a continuare il lavoro svolto e a rappresentare i bisogni e le aspettative del territorio e dei valdostani, con l’impegno e la determinazione di sempre. – prosegue Carrel – Oggi però mi scontro con un veto che purtroppo può stravolgere la volontà espressa dai valdostani con il loro voto. Consapevole che tutto sia utile a giustificare certi passaggi politici, voglio ribadire la mia totale adesione al progetto di ADC a meno che i movimenti che lo compongono non mi comunichino altre determinazioni sul caso appena descritto, solamente in quel caso come Pour l’Autonomie faremo le opportune valutazioni”.
Nei giorni scorsi Testolin aveva offerto a Carrel la presidenza del Consiglio regionale e due assessorati – Sanità e Affari europei – alle altre componenti degli Autonomisti di Centro per dar vita a un governo monocolore autonomista. La controproposta degli Autonomisti di Centro, che chiedevano tre assessorati, ha però fatto saltare l’accordo.
A quel punto, Testolin è tornato davanti al Conseil Fédéral per ottenere il mandato a trattare con Partito Democratico e Forza Italia. Raccolta la disponibilità di entrambi, il presidente incaricato presenterà domani sera al parlamentino unionista la proposta di una nuova alleanza, con ogni probabilità con gli azzurri, considerati più strategici per tenere un canale aperto a Roma. Una scelta che ha già avuto conseguenze: l’uscita di Eleonora Baccini dal gruppo di Forza Italia. “Forza Italia spinge per andare in maggioranza – spiega Baccini – Noi non ce la siamo sentiti per una questione di coerenza verso i nostri elettori, visto che ci siamo presentati come centrodestra unito. Resteremo in minoranza, dobbiamo ancora vederci per definire se sarà nel gruppo misto”. Baccini nei giorni scorsi aveva incontrato il presidente incaricato, impegnato in una “campagna acquisti” fra le fila dei consiglieri di minoranza. “Ci sono state delle interlocuzioni – ammette – ma non farò parte della maggioranza, resterò in minoranza”.
Agli azzurri dovrebbe andare un assessorato. In pole position ci sono Mauro Baccega, giunto all’ultimo mandato in Consiglio regionale e Marco Sorbara, il più votato del gruppo, ma inviso ad una parte del gruppo Uv. La partita resta comunque aperta, e appare difficile che Testolin riesca a completare la squadra di governo entro mercoledì 5 novembre quando tornerà a riunirsi il Consiglio Valle. I numeri restano l’altra grande incognita del progetto di Testolin. Con la probabile uscita di scena di Pla, gli Autonomisti di Centro metteranno sul piatto cinque eletti, mentre Forza Italia potrebbero garantirne tre. Ma il vero rebus è dentro l’Uv. Oltre al ricorso al Tar annunciato da Avs contro il tredicesimo seggio, resta una domanda: quanti unionisti sono davvero pronti a digerire un’alleanza con Forza Italia e a sedersi fra i banchi del consigliere semplice?
Maggioranza regionale, Renaissance: “per ora non ci sono le condizioni per un sostegno”
2 novembre 2025

Renaissance Valdôtaine “non ritiene che ci siano, almeno per il momento, le basi per un sostegno alla maggioranza di governo”. Lo scrive il movimento in una nota quest’oggi, domenica 2 novembre, motivando la scelta con il voler “rimanere fedele a quanto ribadito con fermezza durante la campagna elettorale e cioè al desiderio di dare il proprio contributo ad un cambiamento del sistema Valle d’Aosta che non sarebbe garantito dalle prospettive attuali”.
“Riteniamo prima di tutto – afferma il direttivo di La Renaissance – che la riforma della Statuto e l’attuazione di alcuni dei punti dello stesso, quale la zona franca, siano questioni che si potrebbero portare avanti in modo efficace solo con un accordo con tutte le forze del centrodestra attualmente al governo nazionale e non solo con una. Lo stesso vale per i grandi temi che riguardano le concessioni delle acque così come la doppia canna del Monte Bianco e la ferrovia di collegamento ai rami delle linee veloci”.
“Altri punti per noi inderogabili – continua il Movimento – riguardano il mondo della sanità dove abbiamo ribadito con fermezza in campagna elettorale che l’istituzione di un ente strumentale ‘parallelo’ al comparto sanitario regionale non possa essere applicato ai lavoratori che hanno guadagnato il loro posto di lavoro con regolare concorso regionale; così come, sullo stesso argomento, abbiamo bisogno di chiarimenti e di progettualità più definite rispetto alla costruzione dell’ospedale e rispetto all’organizzazione sanitaria sul territorio”.
La Renaissance si dice “disposta a far parte di un governo regionale senza preclusioni preconcette, ma solo nel momento in cui saranno garantiti i punti sopra descritti e una compagine che abbia la reale possibilità di contrattare alcuni dei temi con il governo nazionale“. “Leali rispetto a quanto affermato in campagna elettorale, – aggiunge il direttivo – se non si creeranno le condizioni sopra elencate e non ci saranno le risposte concrete chiare e incontrovertibili rispetto a certi temi, la Renaissance Valdôtaine resterà all’opposizione in modo coerente e costruttivo e per questo conferma che quando sarà necessario sosterrà progetti condivisibili per il bene della nostra regione”.
“Questo non è interpretabile come incoerenza e tantomeno come tradimento, – conclude La Renaissance – anzi, ci siamo presentati agli elettori come un partito in coalizione con altri 5: Noi Moderati, Udc, FI, Lega Vallée d’ Aoste e Fratelli d’ Italia e restiamo leali rispetto a quanto accordato con loro e manifestato agli elettori. Visti i confronti con l’UV, incontrovertibilmente partito di maggioranza relativa, la Renaissance Valdôtaine farà le scelte necessarie per non venir meno a quanto promesso agli elettori”.
Nel frattempo, anche nel fine settimana della festività di Ognissanti, il presidente incaricato Renzo Testolin ha proseguito con gli incontri. In particolare, nel tardo pomeriggio di ieri, al siège di avenue des Maquisards, sono tornati a vedersi, per circa mezz’ora, Uv e Autonomisti di centro. Sembra definitivamente alle spalle l’ipotesi di un governo monocolore autonomista e la potenziale intesa tra le componenti dell’autonomismo è legata alla necessità di ampliare il perimetro della maggioranza a Forza Italia, o Partito Democratico. Il tempo scorre e si avvicina la nuova seduta del Consiglio Valle convocata per l’elezione dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio e della Giunta.
Prove di Governo regionale, il presidente incaricato Testolin torna ad incontrare Pd e Forza Italia
31 ottobre 2025 – Ore 16.17, di Silvia Savoye

Dopo il mandato ricevuto ieri dal Conseil Fédéral dell’Union Valdôtaine, il presidente incaricato Renzo Testolin non ha perso tempo. Questa mattina ha avviato il giro di consultazioni incontrando prima il gruppo del Partito Democratico e, a seguire, Forza Italia.
Durante il colloquio — durato circa 45 minuti — il Pd ha ribadito la volontà di dare vita a una alleanza autonomista e progressista, speculare a quella che guida il Comune di Aosta, auspicando di dare continuità all’esperienza amministrativa degli ultimi cinque anni.
Non si sarebbe parlato di poltrone: Testolin, da parte sua, non ha ancora svelato le carte, limitandosi a confermare l’obiettivo di definire la nuova maggioranza e il nuovo esecutivo entro il 5 novembre.
In tarda mattinata il presidente incaricato ha poi incontrato i rappresentanti di Forza Italia. Un’eventuale alleanza con gli azzurri, tuttavia, risulta più difficile da far digerire alla base unionista. Senza contare che con quattro eletti la formazione di centrodestra potrebbe richiedere più di un posto in Giunta.
La decisione finale su quale strada intraprendere spetterà ora a Testolin, che dovrà comunque ottenere il via libera dal parlamentino unionista.
Durante la riunione di ieri con il Conseil Fédéral, Testolin ha ricostruito gli sviluppi delle ultime settimane, sottolineando in più passaggi l’inaffidabilità di una parte degli Autonomisti di Centro. Pur senza fare nomi, molti hanno interpretato il riferimento come una critica diretta a Marco Carrel, segnale della volontà del presidente incaricato di marcare le distanze all’interno del fronte autonomista.
Parole filtrate agli Autonomisti di Centro, che non hanno apprezzato. E così, in una nota diffusa oggi, ricordano al presidente incaricato che “tutte le forze politiche rappresentate in Consiglio Valle godono di una propria dignità e legittimazione, nel pieno mandato ricevuto dagli elettori”, ribadendo che tale principio “deve restare saldo anche nella definizione degli equilibri di governo”.
Il movimento si dice comunque disponibile al confronto sui punti programmatici già sottoposti a Testolin, con l’obiettivo di condividere, in tempi certi, una proposta di governo stabile, coerente e capace di rispondere alle reali esigenze della comunità valdostana.
La nota si chiude sottolineando come “ogni fase di questo percorso debba poggiare su principi di rispetto reciproco, responsabilità e chiarezza”.
Resta intanto fissato per il 5 novembre l’appuntamento con la seduta del Consiglio Valle, nella quale potrebbe concretizzarsi la nascita del nuovo governo regionale. Se però il puzzle delle alleanze e degli incarichi non dovesse essere completato entro quella data, gli unionisti, insieme ad altri gruppi, potrebbero far mancare il numero legale per rinviare la seduta.
Come prevede l’articolo 40 del regolamento consiliare, in caso di mancanza del numero legale il Presidente del Consiglio Valle — incarico che per anzianità continua a essere esercitato da Mauro Baccega — può rinviare la seduta ad altra ora dello stesso giorno oppure toglierla, a sua discrezione. Se la seduta viene sciolta per mancanza del numero legale, il Presidente, previa consultazione con i consiglieri presenti, deciderà la data della nuova convocazione, che dovrà avvenire entro i cinque giorni successivi.
Governo ancora in stallo, Testolin chiede di riaprire il dialogo con Pd e Forza Italia
30 ottobre 2025

Tutto ancora in alto mare. Il tentativo del presidente incaricato Renzo Testolin di restringere il perimetro della nuova maggioranza ai soli Autonomisti di Centro, per il momento, non è andato in porto. L’offerta messa sul tavolo — la presidenza del Consiglio Valle e due assessorati — è stata respinta. Non solo: pare che gli Autonomisti, alle prese con tensioni interne, abbiano anche rilanciato.
Per questo, nel tardo pomeriggio, Testolin si è presentato di nuovo davanti al Conseil Fédéral per chiedere il via libera a riaprire il dialogo con Partito Democratico e Forza Italia. Consapevole, però, che un governo di larghe intese appare altamente improbabile, e che senza l’apporto dell’AdC sarà difficile arrivare pronti al 5 novembre, giorno fissato per l’elezione della nuova Giunta. Coinvolgere nuove forze comporterebbe inoltre ulteriori sacrifici nella distribuzione degli incarichi, con il rischio di nuovi malumori.
Solo una settimana fa, il parlamentino unionista aveva dato mandato al presidente incaricato di parlare con tutti. Oggi, invece, gli affida un mandato più ristretto. Non quello inizialmente ipotizzato dallo stesso Testolin, il cui percorso si fa ora sempre più in salita. Tornerà inizio prossima settimana a riferire al Conseil l’esito del nuovo giro di consultazioni.
Nel documento approvato all’unanimità dal Conseil si legge: “Considerando la necessità di comporre una maggioranza e un governo che possano rispondere nel miglior modo possibile alle condizioni di stabilità, affidabilità, competenze desiderate, al fine di valorizzare il risultato elettorale dell’Union Valdôtaine in rapporto alla formazione del governo e ai settori che rappresentano le priorità politiche e programmatiche del movimento, dà mandato al presidente incaricato Renzo Testolin di proseguire i colloqui con le forze moderate (PD e FI) e con gli Autonomisti di Centro, per trovare la migliore soluzione da proporre al gruppo unionista e poi da condividere in seno al Conseil Fédéral”.

Il nodo delle poltrone
Resta però da sciogliere il nodo principale: la distribuzione degli incarichi. I tre ruoli offerti agli Autonomisti — Sanità, Affari europei e presidenza del Consiglio — non bastano a contenere le tensioni nel gruppo dei sei eletti. L’accordo pre-elettorale prevedeva un’equa spartizione tra le anime della coalizione, ma l’exploit di Leonardo Lotto (Azione VdA, in quota Stella Alpina), secondo per preferenze dietro Marco Carrel, ha rimescolato le carte. Il 26enne rivendica un posto, contendendolo di fatto a Stefano Aggravi (Rassemblement Valdôtain).
Dorme sonni più tranquilli, forse, Carlo Marzi, in pole per una riconferma alla Sanità. Carrel, invece, punta a tornare a guidare un assessorato. Non quello all’agricoltura, che l’Uv rivendica assieme a quello alla cultura. Per il primo è in pole Speranza Girod, per il secondo la partita è aperta.
Nel frattempo, continua — sotto traccia — la campagna acquisti del presidente incaricato tra gli eletti del centrodestra.
Testolin cerca la quadra: rinviato il Conseil Fédéral
29 ottobre 2025
Slitta di 24 ore la convocazione del Conseil Fédéral Uv chiamato ad analizzare e validare il perimetro della nuova maggioranza regionale. Il presidente incaricato, Renzo Testolin, impegnato oggi in una serie di incontri riservati, avrebbe chiesto più tempo per definire alcuni aspetti.
Questa mattina Testolin ha incontrato gli Autonomisti di Centro, ai quali ha confermato la disponibilità di tre incarichi: la presidenza del Consiglio Valle e due assessorati. Il resto degli incarichi resterà in capo all’Union Valdôtaine, che punta a definire le due vicepresidenze e le commissioni consiliari.
Uno schema che potrebbe cambiare se nuove forze — come il Partito Democratico o Forza Italia — dovessero decidere di sostenere il nuovo esecutivo. Al momento, però, Testolin sembra orientato verso una maggioranza a 19 consiglieri, lasciando aperta la porta a possibili adesioni di singoli eletti del centrodestra. La “campagna acquisti” sarebbe già partita.
Non mancano però le complessità. Senza ampliare il numero degli assessorati, l’Union Valdôtaine deve assegnare cinque posti. L’intenzione, nel segno della continuità con il governo uscente, è quella di confermare Luigi Bertschy, Davide Sapinet e Giulio Grosjacques nei rispettivi incarichi. L’Uv mira inoltre a riprendere in mano agricoltura e cultura. Se per il primo dicastero il nome più accreditato è quello di Speranza Girod, per il secondo si fanno insistenti le voci su un ritorno di Laurent Viérin. La scelta del nono eletto come assessore potrebbe però alimentare tensioni interne.
Anche tra gli Autonomisti di Centro si registrano i primi malumori. Secondo gli accordi pre-elettorali, gli incarichi avrebbero dovuto essere equamente distribuiti tra Pour l’Autonomie, Rassemblement Valdôtain e Stella Alpina, le tre anime del movimento. A scompaginare i piani, però, è arrivato Leonardo Lotto, portato dagli stelluti, che, a fronte del risultato ottenuto – secondo, dopo Marco Carrel, per preferenze – potrebbe ora contendere la poltrona a Stefano Aggravi, quinto eletto fra le fila degli Autonomisti di Centro.
A Piazza Deffeyes una Giunta nel segno della continuità?
25 ottobre 2025
Squadra vincente non si cambia. È questo il principio che sembra guidare il presidente della Regione nella composizione della nuova Giunta, nel segno della continuità di un progetto che gli elettori hanno premiato e che ha avuto due anni e mezzo per consolidarsi. L’intenzione è quella di confermare gran parte dell’attuale squadra, mantenendo le deleghe principali agli assessori uscenti.
Davide Sapinet dovrebbe restare alle Opere pubbliche, Giulio Grosjacques a Turismo, Sport e Commercio, mentre Luigi Bertschy continuerebbe a occuparsi di Sviluppo economico, Formazione e Lavoro, oltre che di Trasporti e Mobilità sostenibile. Nessun aumento degli assessorati è previsto, e le deleghe al Bilancio rimarrebbero saldamente nelle mani di Renzo Testolin.
Nella logica della continuità, anche l’alleanza con il Partito Democratico dovrebbe essere confermata. In casa Union Valdôtaine, a Speranza Girod potrebbero andare le deleghe all’Agricoltura e alle Risorse naturali, mentre, dopo il no alla nascita di una nuova coalizione e il mancato ottenimento del premio di maggioranza, Testolin sembrerebbe orientato a non includere in Giunta Marco Carrel. Per lui si potrebbe aprire la strada della presidenza del Consiglio Valle.
Tra gli Autonomisti di Centro, Carlo Marzi potrebbe proseguire il lavoro avviato nel comparto della Sanità, mentre resta da capire chi occuperà il terzo posto: in ballo Leonardo Lotto o l’altra anima del progetto, il Rassemblement, con Stefano Aggravi.
Le incognite, tuttavia, non mancano. Ed è proprio la necessità di trovare un equilibrio tra le diverse anime della maggioranza a spiegare il maggior tempo richiesto da Testolin per la definizione della squadra. Tra le voci più ricorrenti figura quella di un possibile ritorno in Giunta di Laurent Viérin, ipotesi che potrebbe trovare fondamento in un accordo pre-elettorale. L’ex presidente della Regione, con oltre 1.400 preferenze, è il nono eletto nelle file dell’Union Valdôtaine: difficile pensare che possa scavalcare altri esponenti di peso del Leone Rampante, come Erik Lavevaz, ma la politica, si sa, segue logiche proprie.
E quella di Testolin potrebbe essere anche la volontà di disinnescare i malumori interni, garantendo stabilità all’esecutivo per i prossimi cinque anni.
Verso il nuovo Governo regionale, il Pd: “Sulla continuità c’è un sentire comune”
L’Uv continuerà a guardare a sinistra o svolterà a destra? È uno dei primi nodi che il presidente incaricato, Renzo Testolin, dovrà sciogliere nel nuovo giro di consultazioni. E non sembra un caso che, questa mattina, nella sede dell’Union Valdôtaine di Avenue des Maquisards, siano arrivate prima le delegazioni di Forza Italia e, subito dopo, quella del Partito Democratico.
Se due indizi fanno una prova, il vento — almeno oggi — sembra soffiare a sinistra.
“Sul tema della continuità credo che ci sia un sentire comune” spiega all’uscita il segretario del Pd, Luca Tonino.
Parole che al termine della lunga mattinata il presidente incaricato Testolin non si sentirà però di confermare.

Poco prima, all’atrio della sede Uv, progressisti e forzisti si sono incrociati mentre Forza Italia lasciava la sede dopo il colloquio con la commissione politica dell’Uv e la delegazione del Pd si preparava a salire per il proprio turno. Baci, abbracci e qualche battuta della coordinatrice di Forza Italia, Emily Rini, rivolta in particolare all’assessore Guichardaz.
Parole che, pur in tono scherzoso, sembravano alludere alla possibilità di un suo ritorno in Giunta, non è chiaro se fossero solo scaramantiche o se lasciasse trapelare qualcosa emerso nei quaranta minuti di confronto appena conclusi con la commissione Uv.
Una volontà di continuità che, del resto, diversi osservatori avevano già colto ieri, leggendo tra le righe delle dichiarazioni del presidente Joël Farcoz durante il Conseil Fédéral dell’Uv.
Alla domanda del cronista sulla possibilità di un’alleanza con Forza Italia, Rini ha risposto con ironia: “Da uno a dieci? Chiedetelo a Guichardaz”.Poco prima, abbracciando Clotilde Forcellati, sempre Rini ha scherzato parlando di “Grosse Koalition”, salvo poi ribadire il tono ironico: “L’unico paletto che poniamo da sei anni a questa parte è essere alternativi alla sinistra”.
Rini ha definito l’incontro, durato circa quaranta minuti, “positivo, interlocutorio, come giusto che sia in questa fase”.
“Abbiamo parlato di temi — trasporti, ferrovia, sanità, ambiente, grandi riforme istituzionali — ed è un aspetto che abbiamo particolarmente apprezzato” ha aggiunto.
Dal canto suo, Luca Tonino ha ribadito l’orientamento del Pd al termine del confronto: “Il quadro politico, nei prossimi giorni, dovrà ricomporsi per dare alla Valle d’Aosta un governo, che per noi deve essere autonomista e progressista e deve continuare il lavoro fatto negli ultimi cinque anni. La nostra posizione è chiara e coerente con quanto espresso in campagna elettorale. Abbiamo già delineato alcune priorità programmatiche, che andranno approfondite. Nelle prossime ore, nei prossimi giorni credo troveremo una soluzione confacente alle esigenze della Valle d’Aosta”.

A metà mattinata a salire le scale di Avenue des Maquisards è toccato all’altra componente della possibile nuova maggioranza: gli Autonomisti di Centro. La delegazione per il nuovo giro di consultazioni è raddoppiata, andando a includere tutte le anime del movimento: a Di Marco per Pla e Borbey per Stella Alpina si sono aggiunti Muraro per Azione e Bionaz per Rassemblement. “Abbiamo ribadito che per noi il successo del blocco autonomista alle elezioni deve esser riconosciuto – dice Ronny Borbey – e che il dialogo con altre forze si deve fare sulla base di quello che le altre forze mettono sul tavolo come temi da affrontare e risolvere”. Gli Autonomisti di Centro guardano con favore alla continuità o al cambiamento? “Vediamo i temi che vengono messi sul tavolo dalle varie forze politiche”.
Altro elemento della giornata di consultazioni è la conferma dello slittamento della formazione del nuovo governo, già ventilata ieri da Joël Farcoz.
“Ci è stato confermato che non ci sarà l’indicazione del governo la prossima settimana, perché c’è la necessità di fare i dovuti approfondimenti”, ha spiegato Alberto Zucchi all’uscita dall’incontro, durato poco più di venti minuti.

Assieme a Massimo Lattanzi, Zucchi ha raccontato il faccia a faccia con la commissione politica, ribandendo il loro posizionamento nella logica di coalizione: ”Abbiamo ribadito la nostra posizione e la preoccupazione che questa legislatura inizi con un governo largo, ampio e stabile, perché i dossier sul tavolo sono di vitale importanza per la regione. Ci è stata chiesta una disponibilità a lavorare in maniera comune su alcuni temi e abbiamo confermato la nostra apertura, nel rispetto della coerenza del centrodestra unito. Abbiamo parlato anche di punti di programma, come la privatizzazione del Casinò: su questi aspetti, i nostri programmi sono speculari”.

Spiega di muoversi come coalizione di centrodestra anche la Lega Vda, ribadendo la disponibilità a dar vita ad un governo a 24. “Un’eventuale maggioranza risicata non porterebbe alla stabilità, una a 24 potrebbe garantire la possibilità di avere delle riforme che richiedono una maggioranza qualificata” ricorda la segretaria della Lega Marialice Boldi.“Certo loro devono tenere conto delle preferenze della base, e anche noi abbiamo una base che non sarà contentissima”.
Testolin: Serve ora approfondire i punti comuni

Sono quasi le 13 quando Renzo Testolin abbandona la sede dell’Uv, al termine dell’ultimi incontro con la Lega Vda. Domani mattina il nuovo giro di consultazioni si chiuderà con Alleanza Verdi Sinistra.
“E’ stata una mattinata intensa, interessante, costruttiva e da approfondire. – spiega ai giornalisti all’uscita – Ci prendiamo un giorno di riflessione. Il lavoro da fare è di approfondimento sui punti comuni e le opportunità per creare un governo che sia allineato sui temi più importanti e possa dare stabilità”.
Testolin presidente incaricato: via libera dal Conseil Fédéral
23 ottobre 19.41
Un ampio mandato a Renzo Testolin a formare il prossimo governo regionale. È durato poco meno di un’ora il Conseil Fédéral convocato nel tardo pomeriggio di oggi, nella sala della Fédération des Coopératives a Saint-Christophe.
A prendere la parola è stato il presidente dell’Union Valdôtaine, Joel Farcoz, che ha ricostruito quanto accaduto negli ultimi giorni e ha proposto al parlamentino unionista l’incarico a Testolin, in linea con il responso delle urne: con 3.808 preferenze, il presidente della Regione è infatti il candidato più votato alle recenti elezioni regionali.
Sulle alleanze non sono stati fatti nomi di movimenti, ma il presidente Farcoz avrebbe lasciato intendere un asse privilegiato con gli Autonomisti di centro. Spetterà a Testolin definire le intese necessarie per costruire una maggioranza stabile e comporre la nuova squadra di governo, nella quale siederà anche Luigi Bertschy, alla luce del parere legale ricevuto ieri dagli uffici del Consiglio Valle.
Quanto ai tempi, Farcoz ha lasciato intendere che potrebbe slittare la nascita del nuovo Governo, inizialmente prevista per la prima riunione del Consiglio Valle del 28 ottobre. In tal caso, la nuova legislatura si aprirà con il giuramento dei 35 nuovi consiglieri, seguito da una richiesta di rinvio dei lavori.
Nel documento approvato dal parlamentino unionista, dopo aver sottolineato l’importante risultato ottenuto alle elezioni regionali, con 13 consiglieri eletti, si esprime la volontà di costruire una maggioranza stabile per dare alla Valle d’Aosta risposte efficaci e un governo duraturo. Renzo Testolin viene incaricato, quindi, di avviare le consultazioni, in collaborazione con la Commissione Politica e il Comité Fédéral, per definire una proposta di maggioranza e composizione della Giunta da sottoporre all’approvazione del Conseil.
I tempi sono stretti. Per questo già domani mattina in Avenue des Maquisards torneranno a sfilare le forze politiche che siedono in Consiglio regionale.
Renzo Testolin verso l’incarico di formare il nuovo governo
22 ottobre 2025
Un parere che non lascia spazio a interpretazioni. Ha colto di sorpresa anche diversi unionisti l’esito della consulenza affidata dagli uffici del Consiglio Valle al costituzionalista Nicola Lupo. Il documento, che si aggiunge a quello del professor Enrico Grosso, spiana la strada al ritorno di Renzo Testolin alla presidenza della Regione e di Luigi Bertschy nella nuova Giunta.
Nel tardo pomeriggio di oggi, mercoledì 22 ottobre, il Comité Fédéral ha preso atto del parere e condiviso l’opportunità di affidare a Testolin il mandato esplorativo per formare il nuovo esecutivo. Domani toccherà al nuovo gruppo di 13 eletti del Leone Rampante confrontarsi sulla questione, che sarà poi discussa nel Conseil Fédéral, già in programma domani per le 18.30.
I tempi, però, sono stretti. Al presidente incaricato spetterà ora il compito di definire la squadra di governo e trovare gli alleati con cui costruire la maggioranza. Considerando i giorni persi in attesa dell’esito del ballottaggio di Aosta, non è escluso un rinvio della prima seduta del Consiglio Valle, fissata per martedì 28 ottobre.
Nuovo governo, l’Uv verso la scelta del presidente incaricato: passaggio al Conseil fédéral entro venerdì
20 ottobre 2025
Sono ore di attesa in casa Union Valdôtaine – ma non solo – per l’arrivo del parere richiesto agli uffici del Consiglio Valle sul limite dei mandati. Un documento che potrà aiutare il gruppo del Leone Rampante e il Comité fédéral nella scelta del presidente incaricato di formare il nuovo governo regionale.
Concluse nella mattinata le consultazioni interlocutorie con tutte le forze politiche che siederanno nella nuova Assemblea – dalle quali è emersa una generale disponibilità al dialogo – l’Union è ora chiamata a compiere il primo vero passo verso la costruzione del prossimo esecutivo. Un passaggio strettamente legato al tema delle alleanze.
Se negli ultimi giorni sembra perdere forza l’ipotesi di un governo iniziale composto solo da forze autonomiste (13 consiglieri Uv e 6 degli Autonomisti di Centro), restano sul tavolo due opzioni principali: la continuità con i Progressisti, che con i loro tre seggi potrebbero aspirare a un solo assessorato; una svolta verso il centrodestra con Forza Italia, che porta quattro eletti ma che in passato è stata esclusa dalla base unionista.
Negli ultimi due anni di acqua sotto i ponti ne è passata, ma gli equilibri interni al gruppo Uv e la vittoria di Raffaele Rocco ad Aosta potrebbe orientare la scelta verso la riconferma della precedente alleanza.
Presidenza della Regione: incertezza e nomi in campo
Diversa la situazione per la presidenza della Regione. Con tre possibili pareri – e il rischio di interpretazioni divergenti sul nodo dei mandati – oltre all’eventualità di un ricorso da parte dell’opposizione, Renzo Testolin potrebbe decidere di optare per la presidenza del Consiglio Valle.
Anche Luigi Bertschy, attuale assessore ai trasporti e potenziale candidato alla presidenza, potrebbe scegliere di evitare contenziosi, in parte rimanendo in Giunta, oppure del tutto tornando a sedere tra i banchi del Consiglio.
Per la presidenza della Regione rimarrebbero in campo almeno due nomi: Speranza Girod, l’ex sindaca di Fontainemore che in molto potrebbero volere al timone della regione proprio in virtù del consenso ricevuto alle urne e Erik Lavevaz, già presidente della Regione. Prima di Lavevaz, per numero di voti ottenuti ci sono Davide Sapinet e Giulio Grosjacques, ma entrambi sembrano non sentirsi pronti ad assumere l’incarico.
Verso il Conseil fédéral e la composizione della Giunta
Una volta individuato il nome del presidente incaricato, sarà necessario il passaggio formale al Conseil fédéral, il parlamentino unionista, che potrebbe riunirsi tra giovedì e venerdì.
A quel punto resterebbero tre o quattro giorni di tempo per chiudere il quadro degli incarichi di governo e definire il programma della legislatura.
L’intenzione è quella di procedere allo scorporo delle deleghe al bilancio, oggi in capo al presidente della Regione, incrementando così il numero degli assessorati. Le caselle da coprire sarebbero dieci, con questa ipotesi di distribuzione: Uv: due presidenze (Regione e Consiglio) e quattro assessorati; Autonomisti di Centro: tre assessorati (uno per ciascuna delle due anime politiche e un terzo); altri alleati: un assessorato.
Gli Autonomisti di Centro chiedono un confronto programmatico
Proprio gli Autonomisti di Centro, attraverso una nota diffusa oggi, hanno fatto sapere di aver chiesto all’Union Valdôtaine un incontro per avviare un confronto diretto sulle priorità programmatiche da affrontare nella nuova legislatura. “Riteniamo importante – sottolineano – che il percorso di costruzione della prossima maggioranza si fondi su un confronto reale e trasparente tra le forze autonomiste, per condividere le priorità che attendono la Valle d’Aosta e garantire un governo stabile, rappresentativo e coerente con i valori della nostra Autonomia”.
Nella stessa nota evidenziano come, in vista della convocazione del Consiglio Valle prevista per martedì 28 ottobre alle ore 9, sia necessario individuare al più presto una cornice politica e programmatica capace di fornire alla comunità valdostana risposte concrete. “La nuova legislatura deve aprirsi all’insegna della responsabilità e della concretezza – aggiungono – mettendo al centro le persone, le imprese e i territori, con una visione condivisa di sviluppo e buon governo”.
Se le trattative per la formazione della Giunta non dovessero concludersi entro quella data, il presidente incaricato potrà chiedere qualche giorno di proroga per completare la squadra, che dovrà comunque passare nuovamente al vaglio del Conseil fédéral prima del voto in Aula.
Nuovo governo regionale, proseguono gli incontri: il centrodestra va diviso, Avs presenta cinque priorità
20 ottobre 2025
Giornata intensa di incontri in casa Uv per la formazione del nuovo governo regionale.
Questa mattina, nella sede di avenue des Maquisards, si sono presentate le delegazioni di Alleanza Verdi Sinistra e di Forza Italia/La Renaissance, mentre nel pomeriggio sarà il turno della Lega Vda e domani mattina quello di Fratelli d’Italia.
L’incontro con Forza Italia, inizialmente previsto per le 9, è stato posticipato alle 12. Poco prima, tutte le forze politiche del centrodestra si sono riunite per discutere la richiesta di incontri avanzata dall’Union Valdôtaine e affrontare le prospettive future della coalizione regionale.

“Siamo stati convocati venerdì. Abbiamo scritto con educazione all’Uv che, prima di presentarci separatamente, avremmo preferito riunirci come centrodestra unito, e così abbiamo fatto questa mattina. Poi siamo venuti qui separati, anche per una questione logistica: altrimenti avremmo invaso tutto l’ufficio. Ci rivedremo comunque insieme per confrontarci. Siamo una coalizione, non un partito unico. Era corretto rispondere all’Uv, che per una svista ha convocato anche separatamente La Renaissance”, ha spiegato all’uscita Giovanni Girardini, presidente de La Renaissance.
La delegazione di Forza Italia era composta da tutti i consiglieri regionali eletti e da esponenti delle due segreterie politiche. Collegata da remoto per un impegno a Roma, anche la coordinatrice degli azzurri Emily Rini ha partecipato alla riunione.

“Come presidente di Renaissance – ma anche Emily Rini lo ha confermato – abbiamo posto l’accento su alcuni temi fondamentali. Non si possono costruire maggioranze che si dividono il giorno dopo. Servono basi solide per affrontare le grandi questioni: il raddoppio del traforo del Monte Bianco, i collegamenti intervallivi, l’ospedale, la ferrovia, i trasporti in generale, le concessioni idroelettriche. Abbiamo chiesto all’Uv di indicarci 10 o 12 macrotemi sui quali concentrare la politica valdostana dei prossimi cinque anni, per valutare come eventualmente contribuire”, ha aggiunto Girardini. “Per quel che riguarda noi e Forza Italia ciò che conta è arrivare all’obiettivo rispetto a dei macrotemi che non sono più rimandabili. Se noi possiamo dare una mano a portare a termine certe progettualità, ovviamente per il bene della nostra Regione, siamo disponibili, ci mancherebbe altro”.
Non è però unanime la posizione dei due coordinatori sul possibile appoggio a una futura maggioranza regionale. Per Girardini “il ragionamento dovrà partire dalla coalizione, su questo non ci sono dubbi”. Per Emily Rini, invece, “il progetto Forza Italia–Renaissance è ormai consolidato e premiato dagli elettori: le valutazioni saranno portate avanti insieme”.
Entrambi hanno comunque definito positivo l’incontro con l’Union Valdôtaine. “Ci siamo posti con spirito costruttivo”, ha dichiarato Rini.
Se Forza Italia e La Renaissance chiedono all’Uv di indicare i temi su cui cercare convergenze, Alleanza Verdi Sinistra ha presentato cinque priorità programmatiche “per qualificare in senso positivo o negativo un programma di governo”. Temi ritenuti “indicativi della volontà politica” e sui quali il gruppo ha annunciato massima attenzione.
Si tratta di: contrasto alla povertà sanitaria, con un piano specifico per il sistema sanitario regionale; politica energetica, con richiesta di accelerazione nell’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri della norma di attuazione sull’idroelettrico e una mobilitazione politica valdostana unitaria; riattivazione della ferrovia Aosta–Pré-Saint-Didier; limitazione del numero di mezzi pesanti in transito attraverso il traforo del Monte Bianco; tutela del vallone di Cime Bianche. “Su un paio di punti si sono detti interessanti al confronto, su altri ci sono prospettive diverse” spiega all’uscita Elio Riccarand.
Parole confermate poco dopo dal presidente Uv Joel Farcoz, che parlando dei due incontri della mattina dice: “Abbiamo registrato una buona disponibilità al dialogo, anche da parte di Avs su alcuni temi”.
Consultazioni, Tonino (Pd): ‘Risultati indicano che si può proseguire esperienza governo’
17 ottobre 2025 di Martina Praz
Seconda giornata di incontri politici al siège dell’Union Valdôtaine, in avenue des Maquisards, ad Aosta, per definire il nuovo governo regionale.
Alle 12 di oggi, venerdì 17 ottobre, è stato il turno del Partito democratico. Le due delegazioni politiche hanno parlato una quarantina di minuti. “Abbiamo dato la disponibilità a proseguire un’esperienza di governo come quella degli ultimi cinque anni – dice Luca Tonino, segretario del Pd, all’uscita -. Credo che il risultato elettorale del partito democratico e degli autonomisti possa immaginare il proseguo di un’esperienza politica di questo genere così come il risultato di Aosta in cui il Pd e l’Union Valdôtaine sono l’asse centrale della coalizione”.
Ad accompagnarlo ci sono l’assessore regionale uscente Jean-Pierre Guichardaz, Clotilde Forcellati e Fulvio Centoz, anche loro eletti in Consiglio Valle.
“È stato un incontro interlocutorio – prosegue Tonino -. Si riconosce che c’è un rapporto storico che non è nato di recente ma ha avuto molti passaggi. Noi siamo confidenti che si possa arrivare ad una soluzione la settimana prossima”.
A rappresentare l’Union valdôtaine c’erano il presidente Joël Farcoz, il presidente della Regione, Renzo Testolin, il deputato Franco Manes, il vicecapogruppo dell’Uv Albert Chatrian e Michel Martinet.
Non si sbottona Farcoz: “È stato un incontro interlocutorio finalizzato a capire quale può essere la collaborazione tra i vari movimenti politici”. Incontri che proseguiranno lunedì 20 ottobre quando al tavolo con gli unionisti si siederanno prima Forza Italia, poi Alleanze verdi sinistra. Possibile, nei giorni a seguire, anche un incontro con il centrodestra.
L’Uv avvia le consultazioni per il nuovo Governo regionale: primi colloqui con gli Autonomisti di Centro
16 ottobre 2025 di Silvia Savoye

Il percorso per arrivare alla nuova Giunta regionale sarà lungo e la strada probabilmente in salita. Un primo passo però è stato compiuto nel pomeriggio di oggi, giovedì 16 ottobre, quando la Commissione politica dell’Union Valdôtaine ha iniziato il primo giro di incontri politici per dar vita alla nuova maggioranza e al nuovo governo regionale. I primi invitati in Avenue des Maquisards sono stati gli alleati degli Autonomisti di Centro, arrivati con una delegazione molto ristretta del gruppo, rappresentativa delle diverse anime del movimento, composta dal segretario di Stella Alpina Ronny Borbey e dal segretario politico di Pour l’Autonomie Aldo di Marco.
Ad attenderli c’erano il presidente Uv Farcoz, i vice Morelli e Follioley, il presidente della Regione Testolin, il deputato Manes, l’ex sindaco di Gressan Martinet e il vice capogruppo Uv Chatrian.
Meno di 30 minuti il faccia a faccia fra le due delegazioni, al termine del quale Borbey e Di Marco hanno parlato di “incontro interlocutorio nel quale sono stati condivisi i risultati elettorali. Incontreranno tutte le forze politiche e la prossima settimana, a conclusione degli altri incontri, faranno una sintesi e vedranno nuovamente le forze con le quali troveranno delle convergenze”.
Gli ultimi incontri sono previsti lunedì. Domani è in calendario una riunione con il Partito Democratico, una delle due forze, insieme a Forza Italia, che i 19 potrebbero coinvolgere per ampliare il perimetro della maggioranza e navigare per i prossimi 5 anni in acque più tranquille.
“Abbiamo evidenziato che il progetto politico del blocco autonomista ha funzionato ed è stato premiato dalle urne. – prosegue Borbey – Il nostro perimetro potrà andare, come sul comune di Aosta, dalle forze di sinistra moderate a quelle di destra moderate. Su quell’area non abbiamo preclusioni”. Nessun paletto però neppure sull’ipotesi di iniziare la legislatura a 19, per allargare poi la maggioranza successivamente.
Più laconico il presidente Uv Farcoz, che all’uscita dice: “Un primo incontro istituzionale, che ha avviato questo momento di consultazioni. Questo primo giro di incontri con tutte le forze politiche servirà per iniziare a capire i desiderata e la disponibilità alla collaborazione con l’Uv”.
Sul tavolo della riunione di oggi non è stato invece affrontato il nodo della presidenza della Regione e del limite dei mandati, che il parere legale terzo richiesto ieri dagli uffici del Consiglio Valle potrebbe contribuire a chiarire.

50 risposte
Sarà contenta la base unionista, abbastanza ampia, che ha votato pensando ad un governo di centro sinistra. Complimenti anche alla coerenza del Mouvement, certe cose andrebbero dette di prima, mica dopo… d’altronde sapevano perfettamente che, avessero svelato questa idea geniale sin da subito… non sarebbero arrivati a questi numeri.
Mi auguro che chi, nel Mouvement, abbia un’anima di un certo tipo…saluti tutti e se ne vada. Questa giravolta politica è scandalosa.
Pare che gli “ideali” importino poco, in specie agli allevatori ai percettori di: contributi, di agevolazioni, di opportunità economiche,; attenti a quel che entra o meno nel portafoglio; quindi si fa la tara su chi può portare quanche cosa di tangibile, come in Fiera.
Ma scusate…… Il genio presidentissimo Farcoz, in campagna elettorale non aveva detto che il centrodestra era eterodiretto da Roma?????
Poveri illusi che hanno votato un movinento che mente da ormai 80 anni.
Fatevi furbi coumpagnos chez nous
Prevedibile? Forse sì.
In ogni caso, se da un lato le motivazioni sono comprensibili, dall’altro queste coalizioni hanno generato diverse tensioni su entrambi i fronti.
Si poteva immaginare? Probabilmente sì. Ma a quale prezzo si può continuare a governare mantenendo una presunta “stabilità”?
Avete detto che volete essere più vicini ai cittadini, se non mi sbaglio. I cittadini hanno bisogno di valori forti in cui credere e affidarsi, cosa che, a mio avviso, non avete fatto. È un aspetto che resterà nella memoria politica, così come lo ricorderanno anche le forze a cui oggi sono state preferite nuove alleanze, sia a destra che a sinistra.
Baccega al bilancio e Marzi alla sanità?
Perché non dare una pistola carica a un bambino di 2 anni?
Che vergogna… non si può fare una campagna elettorale con il centro destra e poi unirsi con l’UV senza l’intera coalizione. Cosa si fa pur di avere un posto 🤡
Ora l’orchestra può iniziare a suonare.
Per gli a solo jazz andare in piazza.
Ok. Era scontato già da anni che sarebbe successo: immaginavo si alleassero anche con Lega e FdI, ma hanno più conoscenze pregresse con gli azzurri che con gli altri. Una sola domanda: come la mettiamo con Renaissance e Girardini? In Consiglio già tutto sistemato: separati defintivamente. Ma al Comune di Aosta? Io spero che sia a prevalere al 100% il rapporto personale tra gli eletti della coalizione, con i rapporti politici tra i partiti di coalizione cacciati fuori a pedate: perchè se non è così le cose sono belle problematiche, soprattutto se con il riconteggio Giradini diventa sindaco. Non che dal lato autonomista sia meno problematico: come ti gestisci il PD se Rocco rimane sindaco? Fai la conta e vedi se puoi sostituirli con Forza Italia senza perdere la maggioranza di governo solida? Se esce il PD e entra FI i seggi di maggioranza sarebbero 16 seggi su 27 (15 se si fila il consigliere PLA). Ma l’UV è il partito del “ni droite ni gauche”: capace che regge il Consiglio Valle con il centrodetra e il Consiglio Comunale di Aosta con il centrosinistra. Un consiglio: il motto UV sarebbero meglio sostituirlo con il famoso motto di Manzoniana memoria, è la stessa cosa.
Già nel 1500 Guicciardini scriveva “Franza o Spagna, purché se magna”.
Nell’800 Depretis inaugurò il trasformismo, seguito poi da Crispi e da Giolitti.
Diciamo pure che gli unionisti non sono altro che emuli tardivi.
Joseph Bréan, Charles Bovard, Jean-Joconde Stévenin, Lino Binel, Maria Ida Viglino, Flavien Arbaney, Paolo Alfonso Farinet, Aimé Berthet, Severino Caveri, Albert Deffeyes …
(i fondatori dell’ U.V ) si rivolteranno per questa nuova Giunta !! Non rispettate i valori e gli insegnamenti dei veri politici . Fateci la sorpresa di votare a sfavore a questa nefandezza.
BACCEGA alle Finanze ?? 🙄😳😱…fategli frequentare corsi di studio ad oc prima che compia altri scempi
Guardi che la prima legislatura 1949-1954 fu Democrazia Cristiana – UV. Chi a fine legislatura portò la UV a sinistra fu l’avv. S. Caveri.
I Legislatura
Dal 21 maggio 1949 all’8 dicembre 1954
Data elezioni:Data convalida:Democrazia Cristiana – Union Valdôtaine (DC-UV) 28 seggi
Blocco Socialista Progressivo Vallée d’Aoste (PCI-PSI) 7 seggiDemocrazia Cristiana – Union Valdôtaine – 28 Consiglieri
Dall’8 luglio 1954 la nuova maggioranza è composta da:
Union Valdôtaine – 15 Consiglieri
Appoggio esterno delle sinistre con 7 Consiglieri
É bastato levarsi dalle scatole il sinistroide Caveri et Voilá
UV-FORZA ITALIA ovvero un perfetto esempio di un ossimoro.
È commovente vedere come tutti i nostri politici si stanno accalorando con incontri, proposte, autocandidature per potersi mettere al servizio della gente…rinunciano anche ad amici, accordi, alleanze, dignità pur di poter porre le loro competenze al servizio dei cittadini!
Un po’ di discrezione, oltre la scemeggiata, forse sarebbe meglio.
Allearsi con il cdx,è l’ennesima dimostrazione di come conta solo avere il sedere su una poltrona,non tenendo conto di chi vi ha votato. FORZA UV!!!
Come fai a dire “FORZA UV”, se per i suoi eletti “conta solo avere il sedere su una poltrona”?
Ironia?
Perfetto
Scacco matto della Rini
Emily Rini è riuscita a fare in due settimane quello che la Lega non è riuscita a fare in 5 anni! Scansateve proprio…
Tosta la Rini
Games of Thrones de chez nous…
Nel nostro piccolo non ci facciamo mancare niente.
Vendetta contro Rollandin postuma completata!! Ora procedere a spaccatura della coalizione di centrodestra e innescare le relative conseguenze distruttivie al Comune di Aosta, indipendentemente dall’esito del riconteggio chiesto da Giradini. N.B. L’idea dell’UV “mi alleo con Forza Italia per avere un’interlocuzione a Roma”: lo sanno che avere come aggancio a Roma il capo di quel partito e vicepremier non è sufficiente? A comandare a Roma è qualcun’altro. E se FI molla FdI e Lega a Piazza Deffeyes per il governon con l’UV, non credo che a Roma l’altro vicepremier e la premier saranno tanto collaborativi e interlovcutori con il nostro governo regionale. A Testolin: vuoi FI al governo? O tutto il pacchetto centrodestra o niente.
va bene tutto ragazzi, ma a onor del vero l’UV NON HA VINTO LE ELEZIONI!! ha fatto un buon risultato, ma vincere voleva dire averne almeno 18!! Quindi, nessuno ha vinto, e tutti devono cercare un accordo, turandosi il naso a vicenda, per trovarne 18 per formare una giunta, fosse anche solo per 1 o 2 anni per fare una nuova legge elettorale che permetta il giorno dopo alle elezioni di sapere chi governa per tutti e 5 anni e con un programma di governo chiaro e noto a tutti, e che faccia sparire dalla faccia della VdA i partiti personali utili solo ai singoli!!
Caro amico “valdostano non imbrutito”.
Se dovessero mai superare l’impasse e trovare una soluzione che permetta ai coslizzati di governare, non si sbatteranno per trovare una soluzione ad una legge elettorale inadeguata, penseranno TUTTI a capitalizzare il misero risultato ottenuto al fine di essere ripagati per cotanto impegno.
La riforma della legge elettorale verrà messa in agenda l’ultimo mese di legislatira (se ci arriveranno).
No, concettualmente è sbagliato dire che l’UV non ha vinto le elezioni.
Le ha vinte eccome, le ha stravinte doppiando i secondi.
Che poi non ti piaccia è altro conto.
Se mère UV dovesse decidere di fare un’alleanza col Cdx andrebbe, de facto, a tradire tutta la fetta di elettori che han votato per lei e per AdC (tutti ben consci che la coalizione sia stata impedita esclusivamente dal livore personale di ms. Carrel). Soprattutto è inevitabile che questo comporti assumersi anche chi, del centrodestra, non ha nulla del centro e nonostante dimostri di aver straperso (da 11 a 4…) ne avrebbe solo che da guadagnare.
Da chi nel Comité ha più che qualche aggancio, è chiaro che puntino a un governo stabile e siano consci delle logiche di potere anche nazionale che debbono forzatamente ragionare di logiche più ampie.
Già prendono (col malincuore degli interessati per il flop) gli evasi leghisti per convenienza di RV, è infantile pensare che pur di avere un governo stabile (infattibile senza UV) possano sguaiatamente disgustare i votanti e fare con loro una coalizione.
L’equazione votanti UV = votanti centro sx è una realtà o un pio desiderio di Satrapo?
A me sembra che molti votanti UV abbiano maggiori affinità con FI e Renaissance piuttosto che col PD, per non parlare di AVS.
E poi il famoso motto “ni droite ni gauche” dove lo vogliamo mettere?
Personne n’a dit que que les électeurs de l’UV soient les mêmes que ceux du centre-gauche!
Non far caciara e distingui, leggi quel che scrivo e rispondi nel merito.
Ni droite, ni gauche e dunque né PD né FI né, tantomeno, AVS.
Ciò che a te sembra, poi, soprattutto date le ventennali alleanze, è del tutto irrilevante. Con l’amaro in bocca è evidente che chi sceglie UV metta in conto anche il PD (con mestizia di certo), motivo per cui AdC sarebbe ed è la scelta più logica e coerente col voto espresso, al netto dei rancori personali correttissimi.
Io sono entrato esattamente nel merito di quanto hai scritto . Piuttosto, tu dovresti rileggerti e capire che cosa scrivi: il succo è che chi vota UV, secondo te, comunque vuole un apparentamento con la sx. Ma non è così e lo sai bene, non è così nei comuni, ma non solo. Ci sono diversi consiglieri unionisti, e ce n’erano anche nella scorsa legislatura, che preferirebbero una svolta verso il centrodx. Dopo decenni di politiche fallimentari messe in piedi dal PD (l’assessorato industria e commercio, suo di diritto per quanti anni? e con quanti fallimenti di partnership industriali?), e l’attuale irrilevanza di contenuti e di proposte a livello nazionale, c’è chi in casa Union vorrebbe una svolta, anche solo per sopravvivere e non farsi trascinare nel baratro da Schlein e compagni.
Se vuoi solo avere ragione e monologare, ok hai ragione
Caro Satrapo …..ma la memoria di Uv , Uvp ecc ecc l hai già dimenticata ? Ma Unionisti rimasti coerenti negli anni quanti se ne contano veramente? O la parola Reunion ti ricorda solo un Isola piu o meno felice ( tra l altro anche loro Francofoni e perciò Maitres che nous !!! ) Ps. Pensare di allearsi con PD e Forza Italia mi pare avere una grande confusione addosso
Sono ridicoli, hai perfettamente ragione. Non stavo prendendone le parti, volevo solo invitare tutti a un’analisi accurata della questione.
Ridicoli anche PD e FI a volersi alleare assieme (se lo faranno). Spero restino coerenti AdC e UV almeno a loro stessi.
Che è quello che intendevo dire sopra, per quanto il caro Balafre non voglia capirlo: chi ha votato UV si aspettava un governo con AdC e viceversa.
Ciao Satrapo, capisco, ma UV + AdC con i veti attualmente posti non è sostenibile. Ecco che allora Testolin ha fatto campagna acquisti con FI. O Rini ha fatto campagna acquisti con Testolin, in ottica futura, vedremo.
Il PD a quanto pare resterà fuori, e di questo dovremmo essere grati, dopo decenni sul carro del vincitore.
Pronostico finale: governo UV, ADC, FI, FdI e Lega. Metterà un grossa patata bollente al Comune di Aosta, ma per l’UV avere 30 seggi di maggioranza vuol dire governare al sicuro dai franchi tiratori. Se il prezzo è il caos politico al Comune di Aosta allora per Testolin&co va bene così: e scommetto che sperano che al riconteggio vinca Girardini: così dagli scranni dell’opposizione UV e ADC possono salire sul carro della maggioranza comunale pugnalando alle spalle PD e Tedesco. Se no fosse così allora immagino già che saranno geniali nel tradire lo stesso PD e Tedesco per sostituirli con i 8 dell’opposizione della coalizione Giradini-Furci. In un modo o nell’altro la maggioranza del Comune di Aosta sarà la fotocopia di quella del Consiglio Valle: in teoria Autonomisti-PD, in pratica Autonomisti e Centrodestra Unito. E la pratica farebbe contenti molti dei Consiglieri UV rieletti, soprattuto quelli che hanno fatto una guerra aperta al Conseil Fédéral nella legislazione precedente per cercare di allargare la maggioranza con Lega VdA.
Penso anch’io che l’attuale gioco dell’UV sia proprio questo, e che Testolin & co. stiano temporeggiando.
Mi sa di sì, ed ho già un’idea di quale discorso sottitenteso che Testolin ha già fatto all’attuale sindaco Rocco: “Affila le armi: dopo il riconteggio, qualunque sia l’esito, pugnala brutalmente alle spalle PD e Rev e coalizzati in Comune con Giradini&co”. I giornalisti si dimenticano sempre che quando coinvolgono Forza Italia nelle trattative lo fanno anche con Renaissance, visto che hanno fatto lista unica quest’anno alle elezioni: ergo se l’UV tratta con Rini, deve farlo anche con Girardini. E molto sotto le righe, devono trattare anche con Zucchi e Boldi. L’UV si gioca per sempre il peso elettorale nel capoluogo regionale: ma se il prezzo per tenersi la poltrona in Piazza Deffeyes con maggioranza a 30 è svendere elettoralmente Aosta ai partiti nazionali, allora firmano col sangue l’alleanza senza troppi rimorsi. Se fosse veramente possibile, l’UV è pronta anche a vendere la propria anima al Diavolo pur di avere a vita il potere sulla Regione.
Se danno una cadrega in giunta a Vierin l onorevole Lavevaz deve prendersi un maalox…
L’unico concetto di continuità riscontrabile in questo guazzabuglio può essere applicato alla morbosa e rabbiosa voglia di potere oramai nemmeno più velata. Anzi, se non ci si mostra agguerriti e senza scrupoli non si viene nemmeno considerati attendibili.
Come nel gioco dell’oca si riparte dal via.
O forse viviamo l’eterno giorno della marmotta.
Bello vedere che manco incominciato si hanno le idee chiare su chi governerà…..si prova a destra, sinistra, centro….. ma non sarebbe meglio avere le idee chiare prima delle elezioni ? Questo fa capire che l importante è rimanere sulla sedia il piu a lungo possibile ….e basta ! Ma sono basito da quanti Valdostani ancora credano nel potere di un autonomia che oramai è solo sulla carta ….100000 abitanti sono un quartiere di Torino .Buona fortuna a tutti
Ma le idee sono chiarissime, da sempre. Ni droite ni gauche, solo convenienza.
La “NUOVA” Union parte con il piede sbagliato.
Bravi 👏,una bella insalata mista è quello che Noi valdostani aspettavamo, questo evidenzia solo l’inutilità del voto, perché (Poi la torta c’è la dividiamo tra Noi )….BELLA ROBA c’è da essere molto fieri
Bisogna che tutto cambi perché nulla cambi.
Puntate tranquilla mente a quelle di sinistra moderate: se puntate dall’altro lato dovete prendere il pacchetto completo FI, Renaissance, Fdi, Lega. Anche perché FI non mollerà la coalizione del centrodestra unito per un posto in maggioranza…. non dopo avere detto su tutti giornali che proseguiranno con quel progetto senza se e senza ma. Poi se volete l’alleanza con le forse destre moderate, nessun problema ma turatevi il naso: dovrete prendervi anche i 7 alleati di FI per voi scomodi, ma in compenso avrete una maggioranza di 30 seggi in Cosiglio Valle. Resta il problema critico del Comune di Aosta così, ma non tutte le ciambelle vengono con il buco perfetto.
Ma in Regione si parlerà mai del bucone dell’ AEROPORTO e della futura AEROSTAZIONE da 70.000 passeggeri annui?
aria fritta….