Senza un incremento delle risorse economiche da destinare alla gestione o senza l’adozione di misure che ne consentano una maggiore sostenibilità, le Unité des Communes mettono in dubbio la possibilità di continuare ad assicurare i servizi di microcomunità. L’allarme è contenuto nelle lettere inviate dalle stesse Unité alla Regione. Il tema è stato al centro questa mattina dell’Assemblea del Celva, dove era in programma la presentazione da parte del Governo regionale dei disegni di bilancio, che hanno ottenuto il via libera all’unanimità dall’Assemblea.
“Abbiamo una necessità immediata sul 2026” ha spiegato il presidente del Celva Alex Micheletto. Se per quest’anno i bilanci delle Unité, che come ricordato da Micheletto vivono di trasferimenti della Regione e dei comuni, sono stati chiusi, non vi sono certezze sul prossimo anno. “I servizi alla persona hanno assunto una rilevanza sovracomunale, ormai regionale”.
Grazie anche agli aumenti previsti dal rinnovo contrattuale sottoscritto nei mesi scorsi – voce che incide in maniera importante sui bilanci – il personale degli enti locali è tornato a crescere. Anche le ultime assunzioni avvenute però cubano sul bilancio. Così come la crescente domanda del servizio, legata all‘invecchiamento costante della popolazione.
“Gli enti locali sono disposti anche a rinunciare ad una parte delle somme destinate agli investimenti per recuperarli, in sede assestamento, dirottando quelle somme senza vincolo di destinazione, in modo tale che chi ne ha bisogno per chiudere i bilanci lo possa fare” ha spiegato Micheletto.
Davanti ai sindaci e ai presidenti delle Unité, il presidente della Regione Renzo Testolin si è impegnato ad affrontare il tema nei primi giorni di gennaio. “Questa criticità non trova una risposta immediata in questo bilancio, ma verrà presa in carico dalla Regione da subito. Al netto di una soluzione tampone, la Regione dovrà valutare in accordo con gli enti locali un netto cambio di paradigma.” Da mesi la Regione sta progettando la creazione di un ente strumentale per la gestione dei servizi sociali, socio-assistenziali. “E’ un percorso che a breve tornerà sui nostri tavoli.” assicura il Presidente, che poi richiama l’attenzione dell’Assemblea su altre spese correnti destinate a crescere, quelle sanitarie. “L’Usl ci ha rappresentato una necessità per spese correnti legate a nuove attività in partenza o avviate grazie ai Fondi Pnrr e che dal prossimo mese di giugno verranno abbandonate al proprio destino, all’interno dei bilanci degli enti territoriali. Bisognerà quindi prendersi carico di questi servizi, laddove gli stessi stanno dando una risposta importante al territorio. Molte di queste spese sono state sostenute grazie all’insistenza della Regione che aveva invitato l’azienda ad utilizzare le riserve di bilancio, ma ora queste riserve si stanno esaurendo”.
Un’altra promessa lanciata questa mattina dal presidente Testolin riguarda la revisione della legge 48 e in particolare la revisione dei criteri di ripartizione dei trasferimenti regionali.
Nel bilancio “tecnico” che andrà in discussione e approvazione la prossima settimana in Consiglio Valle sono confermate le risorse già l’anno scorso a disposizione degli enti locali, i 91 milioni di euro di trasferimenti senza vincolo di destinazione, oltre ai 12 milioni e mezzo di trasferimenti straordinari a comuni e unité.
