All’inizio degli anni settanta del secolo scorso, il Mondiale Sport Prototipi avanza per forza d’inerzia, sulla scia della gloria dei sessanta, quando rivaleggiava, per importanza, con la Formula Uno. L’epopea dei mostri da cinque litri, Porsche 917 su tutti, poi i tre litri di Ferrari, Matra e Alfa Romeo. Nel 1975, la specialità appare in crisi. È proprio l’Alfa Romeo che salva il campionato, seppure attraverso la scuderia di Willy Kauhsen.
Il Biscione appartiene all’IRI e forse lo Stato corsaiolo può sembrare una forzatura, sebbene le partecipazioni statali producano dalle automobili ai panettoni. Noi puristi rimaniamo attoniti nel vedere l’acronimo “WKRT” campeggiare sul cofano, ma ci rassicuriamo quando spunta, al posto, il logo “Campari”, che interpretiamo poeticamente come l’italianità pienamente riacquisita.
E ci esaltiamo per le imprese di Arturo Merzario, un italiano appena giubilato dalla Ferrari e valorizzato dall’Alfa. La macchina è la “33 TT 12”, penultima erede della gloriosa “33”, l’ultima correrà due anni più tardi e sarà la “33 SC 12”: telaio tubolare e successivamente scatolato. La mente dell’operazione è il vulcanico Carlo Chiti, dominus dell’Autodelta, il braccio sportivo dell’Alfa. La concorrenza non è così nutrita, Alpine – Renault, Porsche, Mirage, ma comunque da maneggiare con una certa attenzione.
La prima gara del Mondiale è la “24 Ore di Daytona”, che vede alla partenza le vetture della serie americana “IMSA” e il successo di Gregg – Haywood su Porsche RSR. Il primo appuntamento vero è al Mugello, per la “1000 Km”. La “33 TT 12” è al comando indisturbata, ma viene tradita dai freni e rimane ai box per un tempo interminabile. A sorpresa, salgono sul gradino più alto del podio Gérard Larrousse e Jean – Pierre Jabouille, con l’Alpine Renault a motore turbo.
Si riprende con la “800 Km di Digione” e l’Alfa si sblocca, definitivamente. Arturo Merzario, in coppia con Jacques Laffite, domina e porta la prima vittoria. Da lì, un monologo. Ancora Merzario – Laffite nell’attesa “1000 Km di Monza”, la gara di casa, Henri Pescarolo – Derek Bell nella “1000 Km di Spa”, il solito Merzario, questa volta affiancato da Jochen Mass, nella “1000 Km di Pergusa”, il tris di Merzario – Laffite nella “1000 Km del Nȕrburgring”, e la doppietta per Pescarolo e Bell nella “1000 Km di Zeltweg” e nella “6 Ore di Watkins Glen”.
L’Alfa Romeo conclude il campionato con 140 punti, davanti alla Porsche con 98, frutto della vittoria in Florida e di diversi piazzamenti a podio, e, staccatissime, l’Alpine – Renault, la Chevron e la Mirage.
