L’alpinismo al femminile: una serata per ripercorrere racconti di ascesa in rosa

Martedì 21 dicembre si terrà presso la sala conferenze della Biblioteca regionale di Aosta alle ore 21 una conferenza Inserita nell’ambito della mostra bio-bibliografica “L’alpinismo al femminile. Le pioniere (XIX secolo)”.
Cultura

L’ascesa verso la vetta vista al femminile sarà oggetto della serata che martedì 21 dicembre si terrà presso la sala conferenze della Biblioteca regionale di Aosta alle ore 21. Inserita nell’ambito della mostra bio-bibliografica “L’alpinismo al femminile. Le pioniere (XIX secolo)”, allestita dalla direzione Archivi e biblioteche dell’Assessorato regionale all’Istruzione e cultura nel foyer della Biblioteca regionale di Aosta fino al 31 dicembre, la serata di approfondimento è dedicata alle figure femminili dell’alpinismo anche attraverso i loro racconti di ascensione.

L’appuntamento è organizzato dall’Associazione culturale musicale Mont Rose de la Vallée d’Aoste che si occupa di promuovere la femminilità nella musica, nell’arte e nella cultura con il patrocinio della Consulta regionale per le pari opportunità.

Sono molte le pagine al femminile legate a scalate avventurose e impervie che con il tempo riemergono, accanto a storie già note che hanno impegnato parecchio inchiostro. L’alpinismo femminile, soprattutto nell’Ottocento, svela storie affascinanti di donne che in montagna ci andavano, nonostante pregiudizi e preclusioni. Nel corso della serata si ripercorreranno le tappe più importanti dell’alpinismo al femminile con immagini e commenti.

Nella presentazione della serata l’Associazione culturale musicale Mont Rose de la Vallée d’Aoste evidenzia “Tra le partecipazioni delle donne alla conquista delle vette più alte, in modo coraggioso e con prestazioni notevoli si ricordano, ad esempio, Claude Kogan e Claudine Van de Stratten che nell’autunno del 1959 persero la vita nel tentare la salita al Cho-Oyu m. 8150. La sfortunata spedizione femminile scatenò critiche feroci contro le donne alpiniste che vanno in alta montagna definite perfino “la rovina dell’alpinismo”. Fulvio Campiotti decise di reagire ai commenti che la stampa e l’opinione pubblica avevano manifestato e programmò nel loro ricordo una spedizione tutta rosa. Non vi fu difficoltà a trovare cento ragazze disposte a salire tutte insieme alla Capanna Regina Margherita, sulla Punta Gnifetti nel gruppo del Monte Rosa, per dimostrare solidarietà alle sfortunate compagne Al giorno d’oggi molte donne praticano l’alpinismo in tutte le sue forme di roccia e ghiaccio e già quattro sono iscritte all’Unione guide della Valle d’Aosta”.

 

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