Algeria, rivolta contro il caro-vita. Negli scontri muore un manifestante di 18 anni

Oggi il consiglio interministeriale
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Algeri, 8 gen. – (Adnkronos/Aki/Ign) – Alta tensione nel Maghreb: dopo la Tunisia anche l’Algeria è teatro di proteste contro il caro-vita e la disoccupazione dilagante in un clima di crescente rabbia e frustrazione delle fasce più deboli della popolazione. Violente sommosse stanno scuotendo diverse città algerine per dire basta ai rincari dei beni di largo consumo, zucchero, grano e olio in testa. Il tutto mentre l’Egitto vive momenti di attriti interni, dopo l’attentato contro i cristiani copti dei giorni scorsi.

Nella notte un’altra guerriglia esplode ad Algeri tra forze dell’ordine e manifestanti scesi in piazza per protestare contro il carovita. I disordini dilagati anche nelle zone limitrofe fanno la prima vittima: succede a M’Sila, a sud est di Algeri, dove un dimostrante di 18 anni è stato colpito e ucciso da alcuni proiettili. Tre agenti, invece, restano feriti a Ain Hadjel.

C’è attesa, intanto, per il consiglio interministeriale previsto per oggi che dovrebbe esaminare alcune misure contro l’impennata dei prezzi dei generi alimentari.

L’attuale situazione in Algeria è tale da imporre “soluzioni immediate”, ha affermato il ministro dell’Interno algerino, Dahou Ould Kabliya, in un’intervista al quotidiano ‘Echorouk’.

“La recente ondata di violenza diffusasi in diverse aree del paese non ha alcun legame con le precarie condizioni di vita” della popolazione, ha affermato Kabliya. “Le autorità sono consapevoli delle ripercussioni dell’impennata del costo del cibo sul potere d’acquisto della popolazione” ha aggiunto il ministro, precisando che “la situazione richiede soluzioni immediate”.

Kabliya ha quindi condannato gli atti di violenza e vandalismo dei giorni scorsi. “Sono scioccato del livello di odio e disperazione di alcuni giovani algerini e non posso trovare una logica agli incendi appiccati alle proprietà pubbliche e private”, ha sottolineato. Il ministro ha infine dichiarato che i responsabili delle violenze saranno identificati attraverso l’analisi dei filmati e delle foto scattate durente le proteste.

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