La situazione dovrebbe semplificarsi ma continua a complicarsi. Tre le proposte avanzate da Trenitalia per cercare di mitigare i problemi della tratta ferroviaria Aosta-Torino: rottura di carico a Chivasso, rottura di carico a Ivrea e rottura di carico mista, un po’ a Chivasso e un po’ ad Ivrea. La Valle ha scelto questo pomeriggio, il Piemonte aveva già deciso. Peccato che le soluzioni individuate non siano le stesse con l’assessorato guidato da Aurelio Marguerettaz che considera “l’ipotesi di trasbordo a Chivasso il modello su cui lavorare”, mentre quello guidato da Barbara Bonino, l’omologa piemontese, opta per la soluzione mista, ritenuta migliore.
La scelta della Valle
In una nota dell’assessorato valdostano si apprende che la rottura di carico a Chivasso “avrebbe il vantaggio di mantenere invariati orari e tempi di percorrenza per la maggior parte dei treni e, con degli adeguati aggiustamenti, potrebbe essere resa meno fragile evitando anche l’allungamento dei tempi di percorrenza indicati come necessari da Trenitalia per quattro treni al giorno”. Ora bisogna trovare una quadra con la regione di Cota e nel comunicato si legge ancora: “le analisi sopraindicate dovranno essere oggetto di una riflessione congiunta con le Ferrovie dello Stato e la Regione Piemonte al fine di definire una pronta soluzione a vantaggio degli utenti”.
L’incontro con i pendolari
La decisione è scaturita nel pomeriggio di oggi, venerdì 21 gennaio, nel corso di un incontro tra Aurelio Marguerettaz, le associazioni dei pendolari e dei consumatori e i sindacati. Bruno Albertinelli, presidente della Federconsumatori VdA si dice soddisfatto: “E’ stata una riunione utile. Abbiamo convenuto sulla rottura di carico a Chivasso, ma pretendiamo delle modifiche e delle garanzie”. La strada imboccata sembra quella della linea dura, “Lo ha già fatto la Toscana – prosegue Albertinelli – ora lo faremo anche noi: se il servizio non andrà bene ci saranno delle forti penali economiche per Trenitalia”. Lo conferma anche l’assessorato: “Sarà in ogni caso necessario ottenere impegni formali dalle società del Gruppo FS per un servizio adeguato, anche con l’introduzione di forti penali”. “Si coglie infine l’occasione per ribadire – conclude il comunicato – che un effettivo miglioramento della linea potrà essere ottenuto solo con un’adeguata programmazione di medio e di lungo periodo, che tenga conto anche degli investimenti già previsti negli accordi finora sottoscritti, nonché dell’elettrificazione e dell’eliminazione dei passaggi a livello in territorio piemontese, fonte continua di guasti e rallentamenti”.