“Probabilmente stiamo facendo qualcosa che non serve a nulla”: il presidente del Consiglio comunale, Ettore Viérin, ha concluso il lungo dibattito sulla mozione, presentata dal consigliere di Sinistra per la città Paolo Momigliano Levi e sottoscritta dall’intera opposizione, e rinviata alla seduta di domani, che propone la creazione di un registro comunale dei testamenti biologici. “Al di là dell’aspetto confessionale – ha detto Momigliano – così come fanno altre amministrazioni locali, propongo che il Comune di Aosta istituisca un registro e che lo comunichi agli altri enti perché ci sia piena pubblicità delle decisioni per il fine vita”.
Il sindaco Giordano ha risposto che “al di là della questione squisitamente etica, che non ha e non può avere vincolo di maggioranza”, la mozione presenta un problema “amministrativo: sarebbe onerisissimo, per i nostri uffici, istituire un registro elettronico, inviare moduli a tutta la popolazione e farne la dovuta pubblicità”. Giordano, che ha auspicato “un ampio dibattito in aula”, avrebbe preferito una “mozione generale, senza impegni così stringenti, in modo che potesse essere accolta dal Consiglio”. Carlo Marzi (Stella Alpina) ha sottolineato come fosse “inusuale utilizzare uno strumento come una mozione, per un tema etico”.
“Le mozioni sono uno strumento a disposizione di tutti – ha replicato Michele Monteleone (PD) -, anche della maggioranza”. Il dibattito si è interrotto alle 19: “Lasciamo che la notte porti consiglio – ha proposto Carlo Curtaz (Alpe) -, se ci sarà intesa siamo disponibili a correzioni al testo perché possa essere approvato”.