Arrivano da Kinshasa, nella Repubblica del Congo. Oggi girano il mondo portando la loro musica ad un pubblico sempre più vasto e aiutando al tempo stesso la terra da cui provengono. La storia degli Staff Benda Bilili è bella quanto una favola, è forte di speranza. Sì perché arrivano da uno stato di povertà estremo e la musica ha permesso loro di crescere oltre ogni loro speranza. e limite. I sei componenti del gruppo erano senza casa, senza soldi, paraplegici, come tanti in un paese dove la poliomelite colpisce milioni di bambini per la mancanza di vaccinazioni. Vivevano per strada insieme, formando una piccola comunità, circondati da orfani di strada che li avevano scelti come padri adottivi. Giravano in carrozzelle motorizzate genere easy rider ma sapevano suonare, creando jam session a base di rumba congolese, funky e reggae per passare il tempo e rimediare qualche spiccio, con fierezza e una verve formidabile. Poi un giorno, mentre suonavano con le loro chitarre senza corde, basso e percussioni, uno straordinario liuto a una corda ricavato da una latta e un bastone ricurvo, hanno incontrato Damon Albarn, il leader dei Blur, uno dei musicisti più creativi del rock anglosassone. Da questo incontro nasce la loro fortuna, complice la musica e l’amicizia, che oggi, anzi, lunedì 14 marzo, li porterà a calcare anche il palco del Teatro Giacosa alle ore 21.
Benda Bilili vuol dire “guardare oltre le apparenze”, il messaggio è immediato, e “Très très fort” è il loro primo album, è l’essenza della creatività romantica e un pò incosciente dell’Africa contemporanea, in cui l’amore spontaneo per la vita sovrasta le condizioni difficili. E’ musica vera, è la ricchezza e la speranza dell’animo umano offerta senza trucchi, così com’è. Da Aosta parte il loro tour europeo, che porterà questo “social club” in Francia e nell’Europa del nord.