Tokyo, 15 mar. (Adnkronos) – Ci sono “rischi di contaminazione”. E’ quanto ha detto l’ambasciatore italiano a Tokyo Vincenzo Petrone, raggiunto al telefono dall’Adnkronos.
“Questa mattina c’è stata un’esplosione all’impianto nucleare di Fukushima, se ce ne fosse un’altra della stessa maggiore importanza e se il vento portasse verso la città questa nube radioattiva sarebbe un bel problema – ha affermato – per questo consigliamo di partire alle famiglie e alle persone che non hanno ragioni impellenti per rimanere”.
Il consiglio è di tornare in Italia o trasferirsi nella parte meridionale del Giappone, come Osaka. “Tutto lo staff dell’ambasciata è rimasto al lavoro ed è impegnato 24 ore su 24, ma gran parte dei loro familiari sono partiti”, ha proseguito l’ambasciatore, in una conversazione brevemente interrotta dalla scossa di magnitudo 6,2 che ha investito Tokyo in serata.
Intanto è stato risolta la vicenda dell’insegnante italiano che aveva chiesto aiuto da Sendai, dove si trovava con la moglie giapponese e il figlio appena nato. Sendai, ha raccontato l’ambasciatore, è vicina alla zona di Fukushima e l’insegnante era “giustamente preoccupato” perché stava nevicando e la neve fa precipitare le radiazioni al suolo. L’ambasciata ha avuto difficoltà a trovare un mezzo che andasse a prenderli, ma finalmente è stato trovato un pulmino che li ha già prelevati per portarli a Niigata. Il pulmino ha trasportato in tutto nove persone: una seconda famiglia italiana che stava a Sendai e due studenti adolescenti che si trovavano per un breve periodo all’università di Tohoku. Nessuno di loro era registrato presso l’ambasciata italiana.