Riprenderà il 27 marzo 2006 l’udienza del processo d’appello per il delitto di Cogne.Intanto nell’udienza di ieri, davanti ai giudici della Corte d’assise d’appello di Torino, che devono stabilire se Annamaria abbia ucciso o meno il figlio Samuele e confermare la condanna a trent’ anni inflitta in primo grado, nuovi elementi sono emersi dall’interrogatorio alla mamma di Samuele, accusata dell’omicidio del figlio e condannata a 30 anni. Annamaria Franzoni è stata interrogata per due ore e mezzo tra tante lacrime e qualche ?non so?. Sono emersi nuovi elementi durante l’udienza: un calzino bianco da donna, riconosciuto da Annamaria come suo, macchiato di sangue e presente sulla scena del delitto. Il pg Vittorio Corsi ha chiesto i termini di una conversazione captata il 5 marzo 2002 dai microfoni piazzati dai carabinieri nell’auto dei Lorenzi. “Perché – ha chiesto il magistrato – lei e i suoi familiari parlavate di un martello da sciogliere nell’acido muriatico, di impronte da distruggere“. “Non lo so, io non l’ho detto. Sarà stata una battuta“. “Una battuta“, hanno confermato i parenti dopo l’udienza.
Nuovi scenari sono emersi dall’interrogatorio anche in merito agli spostamenti di Davide, primogenito della Franzoni. “Quando andai a prendere Samuele mi venne dietro per la scala. In primo grado dissi che era uscito, ma poi fu lui stesso a ricordarmi come era andata“. “Voglio arrivare alla verità – ha commentato la mamma di Cogne a fine interrogatorio – e questo dovrebbe essere anche l’obiettivo dei giudici. Ma non mi pare che loro vogliano la stessa cosa“.