Banca d’Italia: cresce il PIL regionale ma continua la crisi delle costruzioni

Secondo il quadro fornito dalla Banca d’Italia e presentato oggi dal direttore della filiale valdostana Gennaro Argirò, l’economia regionale ha mostrato nel 2010 i primi timidi segnali di ripresa, nonstante il perdurare delle difficoltà nell'edilizia.
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Economia

Cresce il PIL in Valle, trainato dai settori dei servizi e dell’industria, ma continua la crisi costante delle costruzioni. Secondo il quadro fornito oggi dalla Banca d’Italia e presentato oggi dal direttore della filiale valdostana Gennaro Argirò, l’economia regionale ha mostrato nel 2010 i primi timidi segnali di ripresa: il PIL regionale è cresciuto dell’1,4% recuperando meno della metà della riduzione del precedente biennio.

In ripresa servizi e industria, in difficoltà l’edilizia
Gli ordini e la produzione dell’industria hanno registrato un miglioramento (+5,2%), dopo la riduzione rilevata nei due anni precedenti, grazie soprattutto all’incremento del commercio internazionale.

Altri deboli segnali di ripresa sono venuti dai principali comparti del settore dei servizi (+1,5%), grazie all’aumento dei flussi turistici e i transiti di automezzi pesanti.

Nelle costruzioni, invece, le indagini congiunturali hanno evidenziato ancora una contrazione dell’attività: le imprese fanno segnare una riduzione sia del valore di produzione, sia degli addetti, mentre i dati forniti dalla Cassa Edile mostrano una contrazione del numero dei lavoratori e del numero complessivo di ore lavorate (-1,2%). In totale, secondo le stime, il valore aggiunto è diminuito del 3,7%, dopo essere calato a un tasso medio del 4% nel triennio precedente, in base ai dati Istat.

Crescono l’occupazione femminile e il lavoro autonomo
Dopo essersi ridotta nel 2009, l’occupazione è tornata a crescere nel 2010 dell’1,2%, anche se l’aumento del numero di occupati è dovuto esclusivamente al recupero del lavoro autonomo (7,9%), che rappresenta quasi un terzo del totale.

In ogni caso l’aumento ha interessato soltanto la componente femminile (arrivata alla soglia del 60% prevista dal trattato di Lisbona), mentre quella maschile è rimasta invariata. Il lavoro dipendente è invece calato per la prima volta dal 2004 (-1,1%).

Diminuisce la spesa pubblica
Sulla base dei dati forniti dal Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica, la spesa pubblica delle amministrazioni locali della Valle d’Aosta, nella media degli anni 2007-2009, è stata di 11.163 euro pro capite, superiore di più del doppio rispetto al valore medio delle Regioni a statuto speciale, pari a 4.717 euro.

C’è da tenere conto però che tale maggior livello di spesa risente delle più numerose competenze a carico della Regione: inoltre, la spesa per consumi finali, comprensiva delle istituzioni private, è diminuita del 1% rispetto all’anno precedente.

Il mercato del credito
Nel 2010 i prestiti bancari concessi in Valle, al netto delle sofferenze e delle operazioni contro termine, sono cresciuti del 2,1%, valore simile a quello registrato nel Nord Ovest.

A tale andamento hanno contribuito sia l’ulteriore aumento dei finanziamenti alle famiglie consumatrici (+2,8%), seppure i ritmi di crescita risultino ancora storicamente contenuti, sia la ripresa di quelli alle imprese (+3,5%): una tendenza che però nel primo trimestre del 2011 ha rallentato in entrambi gli ambiti.

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