Due sculture in legno, rubate più di 40 anni fa nelle chiese di Châtillon e Gressoney, sono state restituite questa mattina alla Diocesi di Aosta dal Nucleo Tutela Patrimonio Culturale dei Carabinieri di Torino.
La prima opera, raffigurante una Madonna con Bambino e risalente alla prima metà del XIII secolo, era stata trafugata dall’oratorio di Nissod nel 1971, mentre la seconda, un Sant’Antonio Abate degli inizi del XV secolo, era sparita dalla cappella di Perlatoa nel settembre del 1980.
Sono in buone condizioni anche se, probabilmente per renderne difficile un eventuale riconoscimento, sono state purtroppo irrimediabilmente modificate nelle loro caratteristiche originali con l’eliminazione della policromia o di altri componenti.
“Come spesso avviene in questi casi – hanno spiegato i carabinieri – le due sculture sono passate per varie mani, a partire da quelle dei ladri e del ricettatore che le ha ricevute e cedute per poche migliaia di lire a qualche rivenditore, sino ad arrivare all’ultimo fruitore, un facoltoso professionista della provincia cuneese, il quale le ha acquistate e custodite per anni ignorandone la reale provenienza”.
Solo nel 2010, dopo il decesso di quest’ultimo, gli eredi hanno deciso di farle valutare, per venderle in previsione di una divisione testamentaria, facendole visionare a uno studioso che le ha immediatamente riconosciute. L’esperto, intuendone l’importanza, ha informato i Carabinieri.
“Il valore commerciale delle opere è di circa 120 mila euro – ha commentato l’assessore regionale alla cultura, Laurent Viérin – ma il valore storico e culturale che rivestono a testimonianza della produzione artistica valdostana non può certo essere ricondotto ad una mera questione venale”.
Appena due settimane fa, lo scorso 10 giugno, sono state approvate le concessioni di contributi per il restauro di beni culturali e storico-artistici e di beni culturali architettonici d’interesse religioso appartenenti ad enti ed istituzioni ecclesiastiche.
Le iniziative che verranno intraprese nell’arco di un trienno (2011-2013), riguardano interventi di restauro (strutturali, di decorazione murali e pittoriche, di manufatti e arredi sacri) ma anche allestimenti di spazi espositivi e si aggiungono a tutti gli interventi portati avanti dall’Assessorato in questi ultimi anni.
Dal 2007 ad oggi si registrano 133 interventi messi in campo dall’Assessorato Istruzione e Cultura su beni ecclesiastici di 53 comuni della Valle d’Aosta cui vanno ad aggiungersi i 18 finanziamenti di spesa recentemente approvati per un totale di 151 interventi in 5 anni.
“Il patrimonio ecclesiastico – ha concluso Viérin – oltre che essere testimonianza fondamentale dell’identità collettiva e delle radici storiche e spirituali della regione, è un elemento imprescindibile dell’offerta turistico-culturale della regione, una risorsa da tutelare e al tempo stesso un interessante volano per futuri sviluppi socio-economici”.