Pirogassificatore, scontro in commissione con “Valle Virtuosa”

'Non vedo nulla di strano se la Giunta regionale facesse retromarcia sulla scelta” ha dichiarato il segretario della Lega, Ferrero. La replica di Rollandin: “Sulla questione la Giunta ha le idee chiare”. In commissione lo scontro con Dario Comé.
Rollandin durante un incontro sul gassificatore
Politica

I dubbi della Lega

Si riaccende la polemica attorno alla costruzione del pirogassificatore. Non sono solo le dichiarazioni del
segretario della Lega Nord, ma anche i toni accesi dopo l’audizione del comitato Valle Virtuosa presso la commissione "Assetto del territorio" dove continua l’iter della petizione che recentemente ha raccolto circa 11mila firme.

I dubbi della Lega

Questa volta a buttare benzina sul fuoco è il segretario regionale della Lega Nord Sergio Ferrero. ‘Non vedo nulla di strano se la Giunta regionale fa retromarcia sulla scelta del pirograssificatore. Anzi, è giusto che tenga contro di oltre 11.000 cittadini che chiedono un confronto tra esperti per valutare la scelta migliore possibile’ ha dichiarato oggi, venerdì 8 luglio sottolineando, tra l’altro, che sulla scelta la Lega non è stata consultata. Ed è proprio questo il punto dolente. Il partito di Bossi nella nostra regione fa formalmente parte della maggioranza di governo, ma essendo fuori dalla Giunta e non esprimendo consiglieri regionali, figura spesso come “alleato fantasma”: sembra che ci sia ma nessuno lo vede.

La replica di Rollandin

A replicare a Ferrero è stato il presidente della Regione Augusto Rollandin: “Noi sulla questione abbiamo le idee molto chiare – ha detto – inequivocabilmente il percorso è stato tracciato e stiamo andando avanti. Siamo ancora disponibili a chiarire i motivi tecnici e scientifici che ci hanno portato alla soluzione del pirogassificatore. La scelta è stata spiegata in incontri pubblici in tutta la Valle, nessuno ci ha detto quali potrebbero essere le alternative”.

Scontro in commissione

Intanto durante l’audizione del comitato Valle Virtuosa – che ha raccolto 11mila firme contro il pirogassificatore – nella terza commissione consiliare "Assetto del territorio" si è consumato oggi un duro scontro fra il presidente Dario Comé, di Stella Alpina, e i promotori della petizione.

Il testo, in sintesi, chiede un confronto tra esperti – individuati tra le parti – tra un impianto a trattamento a freddo dei rifiuti proposto dal Comitato e lo scenario di pirogassificazione proposto dall’Amministrazione regionale oltre alla moratoria del bando di gara per l’impianto di pirogassificazione in modo da permettere il confronto richiesto.

Comé, in un comunicato stampa, va a testa bassa: “Rispetto ai contenuti dei volantini distribuiti alcuni mesi fa, nei quali i proponenti la petizione sostenevano, con degli slogan molto forti, di aver già definito il sistema migliore di gestione dei rifiuti, oggi abbiamo chiesto loro di dettagliare meglio tali informazioni, senza ricevere nessun tipo di risposta. Il tutto sembra basarsi su supposizioni, percezioni e posizioni ideologiche, senza avere la contezza delle ricadute sull’ambiente, sul territorio e sul sistema economico”. “Il signor Comé gioca ad intorbidire le acque – replica Bruno Chaussod, consigliere comunale di Quart e illustratore della petizione -. Quello che noi abbiamo chiesto con la raccolta firme è la creazione di un tavolo tecnico scientifico per confrontare due soluzioni: il pirogassificatore e il trattamento meccanico biologico. Se Comé vuole farci fare il balletto dei numeri, noi non abbocchiamo”.

L’altro punto di frizione è stata la scelta, votata all’unanimità dalla commissione, di audire anche un campione di cittadini firmatari. “Spiace – dice Comé – perché la decisione andava nell’ottica di un confronto democratico su un tema così importante”. Netta la replica di Chaussod. “Sarebbe la prima volta che accade una cosa del genere. In realtà quello che viene spacciato come un momento di alta democrazia, rischia di essere un atto intimidatorio verso i cittadini. Come dire: attenti perché se firmate una petizione poi potreste essere convocati a rendere conto ad un organismo istituzionale”.

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