“Itinerari organistici valdostani” da otto estati propone tre tipi di viaggi: uno geografico, uno storico e ovviamente uno musicale. Ogni appuntamento infatti viene organizzato in una località differente, per valorizzare il patrimonio organistico valdostano; il repertorio spazia attraverso i secoli, e, così come gli organi stessi, più o meno antichi, trasmette il senso di una cultura in cammino; e infine gli strumenti dialogano tra loro in modo inconsueto, aprendo la musica liturgica a orizzonti sempre nuovi.
Ciò che caratterizza maggiormente questa rassegna rispetto ad altre è proprio l’abbinamento tra l’organo e altri coprotagonisti. Se l’anno scorso il direttore artistico Paolo Bougeat ha proposto organo e sassofono e organo e pianoforte, quest’anno tocca ad altri matrimoni insospettabili, come organo e clarinetto, organo assieme al trio barocco violino, violoncello e clavicembalo, organo e soprano, organo e clarinetto, e soprattutto organo e ghironda. Proprio a quest’ultimo abbinamento è stato affidato il successo della serata di ieri, a Villeneuve: accostare lo strumento principe della liturgia a un antico strumento a corda della tradizione folk e popolare è decisamente una novità.
Anche per i due musicisti, la ghirondista Emanuela Bellis e l’organista Andrea Berti questa collaborazione è stata una proposta inedita. La prima parte del concerto è stata dedicata interamente al’organo, la seconda alla ghironda, e la terza infine ha offerto all’ascolto l’unione dei due strumenti, grazie a sapienti adattamenti di brani del repertorio in stile barocco di Bach, Mozart e Vivaldi. L’accostamento si è rivelato piacevole, la ghironda ha interpretato la melodia principale, accompagnata dall’organo.