Roma, 11 ago. (Adnkronos) – Nell’area dell’euro ‘prosegue la positiva dinamica di fondo della crescita economica e la moderata espansione si dovrebbe protrarre anche nel prossimo futuro’. Ad affermarlo è la Bce sottolineando che la crescita ‘è indebolita’ da una seria di fattori che alimentano l’incertezza.
I dati statistici e gli indicatori delle indagini, rileva la Bce nel bollettino mensile di agosto, segnalano che la crescita del pil ‘è continuata nel secondo trimestre, seppure a ritmi più contenuti, coerentemente con le aspettative. Tale moderazione riflette anche il fatto che la vigorosa crescita del primo trimestre e’ in parte riconducibile a fattori straordinari’.
La dinamica di fondo dell’attività nell’area dell’euro, sottolinea l’Istituto di Francoforte, ‘permane positiva e ci si attende il protrarsi di una moderata espansione nel periodo a venire’. Le esportazioni dell’area, aggiunge la Bce, ‘dovrebbero continuare a essere sostenute dall’espansione economica in atto a livello mondiale. Inoltre, il livello attuale del clima di fiducia delle imprese e dei consumatori fornisce un sostegno alla domanda interna del settore privato’.
La dinamica di espansione, tuttavia, ‘è attualmente indebolita da diversi fattori che hanno acuito le incertezze e ci si attende che l’attività sia in certa misura frenata dal processo di aggiustamento dei bilanci in vari settori e Paesi’.
Inoltre, ‘in prospettiva è probabile che l’inflazione si mantenga chiaramente al di sopra del 2% nei prossimi mesi’ afferma la Bce, sottolineando che il livello relativamente elevato osservato negli ultimi mesi è soprattutto ‘riconducibile ai rincari dell’energia e delle altre materie prime’
Le pressioni al rialzo sull’inflazione, derivanti soprattutto dalle componenti dell’energia e delle altre materie prime, si sottolinea nel bollettino, ‘sono ancora ravvisabili anche nelle fasi iniziali del processo produttivo. Resta indispensabile che l’aumento dell’inflazione armonizzata non produca effetti di secondo impatto sul processo di formazione di salari e prezzi, dando luogo a spinte inflazionistiche generalizzate’.
Le aspettative di inflazione, rileva l’Istituto di Francoforte, ‘devono rimanere saldamente ancorate in linea con l’obiettivo del Consiglio direttivo di mantenere i tassi di inflazione su livelli inferiori ma prossimi al 2% nel medio periodo’.
Le prospettive a medio termine per l’evoluzione dei prezzi, sottolinea la Bce, ‘restano soggette a rischi al rialzo, che riguardano in particolare rincari dell’energia più elevati di quanto ipotizzato. Inoltre gli incrementi delle imposte indirette e dei prezzi amministrati potrebbero superare le ipotesi correnti, data l’esigenza di risanare i conti pubblici nei prossimi anni. Infine, rischi al rialzo potrebbero derivare da pressioni interne sui prezzi nell’area dell’euro più accentuate rispetto alle attese’.
‘L’obiettivo comune’ dei Paesi dell’Eurozona ‘dovrebbe essere quello di riportare su un percorso sostenibile i rapporti debito/pil e le finanze pubbliche quanto prima possibile’ ribadisce la Bce. Come enfatizzato dai capi di Stato o di governo dell’area dell’euro, ‘la ferma determinazione di ciascun Paese dell’area a onorare pienamente la firma apposta a nome dei rispettivi Stati sovrani è un elemento decisivo per assicurare la stabilità finanziaria nell’intera area’.
Qui, sottolinea ancora l’Istituto di Francoforte, ‘occorre realizzare riforme strutturali consistenti ed esaustive per rafforzare la flessibilità delle economie e il loro potenziale di crescita a medio-lungo termine. E’ indispensabile – conclude – eliminare le rigidità dal mercato del lavoro e attuare misure che promuovano la flessibilità salariale; in particolare occorre rimuovere i meccanismi di indicizzazione automatica delle retribuzioni’.
