Non c’è due senza tre. Ieri sera al carcere di Brissogne la tensione ha superato di nuovo il livello di guardia. Lo stesso detenuto di origine marocchina che due giorni fa aveva steso un poliziotto sferrandogli un pugno in faccia, ieri si è barricato nella propria cella del reparto ‘transito’ con una lametta, minacciando di ferirsi e di aggredire chiunque si fosse avvicinato.
Secondo quando riportato dal sindacato Osapp, che ha diffuso la notizia, “solo dopo una lunga trattativa condotta, tra l’altro, da locali detenuti di religione islamica si è riusciti a farlo desistere dall’intento e a riportare la calma nella struttura”.
“Si tratta di una persona con gravi problemi psichici – ha aveva spiegato ieri ad Aostasera.it il direttore del carcere, Domenico Minervini – per la quale è già stato richiesto il trasferimento in una sede che possa garantirgli cure adeguate”.
Ma l’Osapp non ci sta e riparte alla carica. “Rispetto agli ingenti problemi che affliggono l’intero sistema penitenziario italiano, spiace dover porre nuovamente l’accento sulle vicende del carcere di Brissogne – si legge nella segnalazione inviata dal segretario generale dell’Osapp, Leo Beneduci – ma anche quest’ultimo episodio rende evidente quanto vi sia di errato nell’attuale conduzione della struttura”.