La preoccupazione per la costruzione di un impianto di captazione di acque dal torrente Lys per la produzione di energia elettrica e per l’apertura di una pista di cantiere nel bosco di Sikken, è arrivata fino in Consiglio regionale, ieri pomeriggio, con l’esame della petizione popolare per la salvaguardia dell’area naturale dell’Alpe Cortlys-Sikken-Salzen, sottoscritta da 304 cittadini.
Secondo il Presidente Dario Comé (Sa), che ha illustrato in aula la relazione delle Commissioni competenti, l’unica risposta possibile è il “rinvio alle conclusioni della sentenza del Tar e quindi alla revisione del procedimento di autorizzazione edilizia secondo quanto stabilito dalla normativa vigente”.
Respinta quindi la risoluzione proposta da Alpe e Pd che chiedevano di effettuare una ricognizione delle domande di sub-concessione per la captazione dei corsi d’acqua al fine di valutare l’eventuale revisione delle procedure di rilascio di tali sub-concessioni, non ha soddisfatto i firmatari.
“Le modalità operative per il rilascio delle sub-concessioni – ha replicato il Presidente della Regione, Augusto Rollandin – sono chiarissime e le procedure sono molto attente all’aspetto ambientale. Abbiamo messo in piedi un sistema molto prudente, con una nota ulteriore: le domande che oggi vengono presentate sono sempre più ridotte di numero e di portata perché le grandi centrali sono già tutte vincolate”.
Quanto è emerso ieri in assemblea non ha comunque soddisfatto i firmatari della petizione. “Il Consiglio non si è espresso sulla compatibilità – si legge in una nota – tra l’interesse generale alla tutela del paesaggio e dell’ambiente, alla preservazione della attività agricola e allo sviluppo di un turismo di qualità e l’interesse privato a un’impresa insostenibile sotto il profilo ambientale ed economico. La sentenza del TAR annulla gli atti di autorizzazione della pista di cantiere dichiarandoli illegittimi, senza con ciò imporne la rinnovazione”.