Nasce ufficialmente oggi, 1 dicembre, la Confidi Valle d’Aosta, frutto della fusione tra la Confidi industriali e la società cooperativa Confidal, rispettivamente a sostegno delle aziende valdostane industriali e turistico-alberghiere. Il nuovo Confidi potrà contare su 590 soci, oltre 85 milioni di euro di volume di attività finanziaria e dei mezzi patrimoniali, un monte di affidamenti garantiti di oltre 200 milioni di euro. Numeri che per Federico Jacquin, Presidente per il primo triennio del nuovo organismo, e per Pericle Calgaro, Vice presidente, permettono di dare maggiori garanzie alle banche. “Siamo molto solidi dal punto di vista patrimoniale – hanno detto in conferenza stampa agli organi di informazione – conosciamo individualmente i nostri soci. Inoltre, il passaggio da intermediario finanziario assicurerà alle PMI e alle banche la solidità e la professionalità del nostro Confidi, ma soprattutto il rilascio di una garanzia che avrà un impatto molto più forte e tangibile sulla disponibilità degli istituti di credito a concedere credito alle imprese a condizioni competitive”. Parole di soddisfazione dunque per l’operazione conclusa dopo mesi di lavoro e preannunciata nel maggio 2011.
Confidi Valle d’Aosta s.c è governata da un Consiglio di amministrazione composto da 10 consiglieri. Ne fanno parte Flavio Bertino, Sergio Borla, Pericle Calgaro, Giuseppe Demichelis, Giorgio Gerard, Federico Jacquin, Alfredo Lingeri, Luciano Maquignaz, Pierre Noussan, Silvana Perucca.
Un anno fa tuttavia il presidente della Regione Augusto Rollandin, durante l’incontro sulla manovra finanziaria, chiese espressamente una fusione che desse avvio ad un solo Confidi regionale, che riunisse i cinque esistenti (Valfidi artigiani, CTS commercio, Confidi industriali, Confidal turismo e Confidi agricoltori), minacciando la chiusura dei “rubinetti” e l’erogazione di contributi, dal 2012, solo alle Confidi vigilate. “Dal punto di vista ideale sono stato sempre favorevole alla Confidi unica – ha detto Jacquin – ma quando ci si fonde bisogna avere interessi comuni. Valfidi in questa operazione è stata esclusa a priori, abbiamo strutture diverse, e con CTS commercio non abbiamo trovato la quadra”.
Di fatto le due metà della mela che da oggi hanno il bollino “Confidi Valle d’Aosta” potevano contare su circa 300 soci a testa, Valfidi, unico Confidi vigilato già esistente, e Cts commercianti ne contano circa tremila a testa.
Sul panorama valdostano ci saranno dunque due agglomerazioni: da un lato Confidi e Confidal, dall’altro Valfidi e Cts. “Sul mercato c’è posto per tutti” ha aggiunto Jacquin. Le Confidi vigilate sono le uniche che potranno accedere ai contributi regionali a favore degli enti di garanzia, come previsto dalla legge regionale 21 dell’agosto 2011, che prevede espressamente che la gestione degli aiuti pubblici sia demandata solo ai Confidi iscritti all’albo di cui all’art. 106 del Testo unico Bancario, cioè soggetti vigilato da Banca Italia.