Il governo torna al lavoro, Monti detta l’agenda per la ‘fase due’

Calderoli: Monti rinunci... il Paese sprofonda
News Nazionali

Roma, 27 dic. (Adnkronos/Ign) – Il Governo accelera su crescita e sviluppo. La ‘fase due’, come il premier Mario Monti ha più volte sottolineato, è già cominciata ma ora, concluso l’iter della manovra ‘Salva Italia’, entra nel vivo. E per questo si riunirà domani il Consiglio dei ministri.

Il premier Mario Monti, rientrato a Roma, ha convocato la riunione del Governo per domani pomeriggio alle ore 15. Al primo punto all’ordine del giorno figurano le ‘indicazioni del presidente del Consiglio sul programma di lavoro delle prossime riunioni del Consiglio dei Ministri’. Una riunione, quella di domani, che si svolge proprio nel pieno della pausa natalizia per dare un segnale forte dell’impegno dell’esecutivo a far decollare quella ‘fase organica’ di riforme, come ha spiegato nei giorni scorsi il premier, da realizzare ‘con coraggio e sistematicità’.

Un’agenda fitta che vede interventi strutturali come la riforma del mercato del lavoro, liberalizzazioni, spending review. Quella di domani, sarà, dunque, l’occasione per definire una programmazione temporale del lavoro dei prossimi mesi. Un ‘timing’ che focalizzi, nella loro gradualità, tutti gli interventi in grado di rimettere il Paese sulla strada della crescita. Tuttavia l’annuncio sui prossimi passi che il Governo si accinge a compiere non arriverà domani sera dopo la riunione del consiglio dei ministri ma verranno indicati dallo stesso premier nella conferenza stampa di fine anno convocata per dopodomani alle ore 12.

Tra le priorità dell’azione dell’esecutivo, c’è, dunque, la riforma del mercato del lavoro e degli ammortizzatori sociali. Si tratta, come ha detto lo stesso Monti, di un ‘tema chiave’ che richiederà la definizione di ‘un’agenda strutturata’ con le parti sociali.

Partita delicata, quella del mercato del lavoro, così come lo è quella delle liberalizzazioni. Più volte, negli ultimi giorni, il premier ha riaffermato la volontà del Governo di prestare ‘grande attenzione’ al tema dell’apertura del mercato. La gamma dei settori di potenziale intervento è quanto mai ampia: dai servizi pubblici alle professioni (notai, avvocati, farmacisti, ordini professionali).

A ulteriore riprova di come quello delle liberalizzazioni sia un punto nevralgico è il nuovo monito del capogruppo del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri, che ha messo in guardia da ‘colpi di mano unilaterali’. I quali ‘creerebbero una forte tensione e, soprattutto se rivolti ad alcune categorie, accentuerebbero le tensioni sociali e non faciliterebbero la vita del governo". A proposito della tenuta dell’esecutivo, il leader Udc Pier Ferdinando Casini definisce "surreale come la politica si comporti nei confronti del Governo Monti. Leggendo i giornali sembra che molti, scampato il pericolo, siano pronti a riprendere le vecchie abitudini". "Ma il pericolo – spiega – è più che mai davanti a noi e, se non cancelliamo le vecchie abitudini, potrebbe travolgerci".

Poi c’è anche chi, come il parlamentare del Pd, Sandro Gozi, invita ‘Monti a fare il professore’, varando un robusto pacchetto di liberalizzazioni.

Ma nell’agenda per la crescita figura anche un’altra voce importante, quella che riguarda gli interventi sul fronte della spesa con l’operazione di ‘spending review’. Un vasto e profondo processo di razionalizzazione della spesa, che supera la logica dei tagli lineari e che punta all’eliminazione di sprechi ed inefficienze, per poter recuperare risorse da destinare al taglio delle tasse e alla crescita. L’obiettivo è quello di incidere sui servizi con un costo di produzione eccessivo e su quei servizi caratterizzati da diseconomie gestionali. Il Governo è già al lavoro con lo stretto coordinamento tra il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Pietro Giarda, e il viceministro dell’Economia Vittorio Grilli. Il complesso delle misure che l’esecutivo intende attuare dovrà essere presentato a Bruxelles entro aprile.

C’è poi il ‘pacchetto infrastrutture’ al quale sta lavorando il ministro Corrado Passera, per far ripartire le opere considerate strategiche e prioritarie ma ferme al palo, per intoppi procedurali e autorizzativi, per ritardi nell’affidamento delle gare e che rischiano anche la revoca dei finanziamenti.

Sempre sul piede di guerra la Lega. "Monti vada in vacanza e rinunci ad ogni ulteriore Consiglio dei ministri, visto che dopo ogni seduta del Consiglio dei ministri il Paese sprofonda sempre di più verso il disastro", attacca il senatore della Lega Nord Roberto Calderoli.

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