Roma, 3 feb. (Adnkronos/Ign) – ‘Sono ancora giovane’. Lo dice Silvio Berlusconi in una intervista al Financial Times, ammettendo però che potrebbe risultare troppo anziano per correre come candidato premier alla campagna elettorale prevista per il 2013. ‘Mi sono dimesso a novembre -spiega il Cavaliere- a causa della ossessiva campagna mediatica nazionale e straniera che ha accusato me e il governo per l’alto spread dei titoli italiani e per la crisi del mercato azionario’.
Per questo, "dopo aver esaminato le cause della crisi, che non risiedevano in Italia ma nell’Europa e nell’euro, – insiste Berlusconi – ho ritenuto che se fossi rimasto al governo avrei danneggiato il paese perché avremmo assistito ad altre terribili campagne mediatiche’. Quindi, "mi sono quindi fatto da parte, e con una certa eleganza’.
In questo stato di cose, il Cavaliere ribadisce che il suo "erede" resta Angelino Alfano chiarendo, per la prima volta, che il suo partito farà le primarie per scegliere il suo candidato a primo ministro. Lui, invece, svolgerà il ruolo di king maker dietro le quinte, come ‘padre fondatore’ del partito.
Della sua popolarità non se ne preoccupa affatto, perché, sostiene Berlusconi con una battuta, "se vado per strada, blocco il traffico. Sono un pericolo pubblico, non posso uscire a fare shopping’. E sottolinea che il suo livello di gradimento è pari al 36%, "quasi il doppio di quello di cui godono Angela Merkel e Nicolas Sarkozy".
Breve spazio per i processi Mills al caso Ruby: sono ‘sereno’ riguardo all’esito, dice l’ex premier al Financial Times. E su tutto regna un auspicio: "Che questo governo, sostenuto per la prima volta dall’intero Parlamento, abbia la chance per proporre grandi riforme strutturali, a partire dall’architettura istituzionale dello Stato’.