Una raccolta firme per portare la sede legale del Parco Nazionale del Gran Paradiso, che per altro quest’anno celebra i suoi 90 anni, a Valsavarenche, unico comune interamente compreso all’interno del confini del Parco stesso. E’ quanto si prefigge il comitato promotore composto da Giuseppino Bich, Adriano Chabod, Giuseppe Dupont, Guido Favre e Claudio Vicari che ha presentato oggi alla stampa le motivazioni di questo nuovo capitolo di una vicenda ormai trentennale.
La storia è lunga ed inizia nel 1977 quando in ballo c’erano i confini dell’area protetta e inevitabilmente la qualità della vita delle popolazioni che vi abitavano internamente e il loro punto di vista. In quell’anno il Ministro dell’Agricoltura Marcora spostò i confini dell’ente, Valsavarenche divenne l’unico comune interamente compreso nel Parco e questo causò l’impossibilità della comunità locale a prendere decisioni sul proprio territorio. Le proteste andarono avanti per anni finché nel 1985 e nei due anni successivi, non vennero presentate le liste dei candidati per le elezioni amministrative, tanto che il Comune fu commissariato. Nel 1987 poi la Corte costituzionale in un suo pronunciamento invitò l’Ente parco a porre rimedio ai problemi creatisi dopo aver deluso e disilluso le popolazioni.
Le tappe sono state molte in questa vicenda che vede contrapporsi le genti di Valsavarenche e l’Ente Parco, e oggi solo una deroga del 2002 permette all’Ente Parco di mantenere ancora le sedi nei capoluoghi regionali. Si tratta dell’articolo 80 comma 25 della finanziaria 2003 votata in Parlamento il 27 dicembre 2002. “Un comma che di fatto – spiega il Comitato – va a contraddire l’articolo 9 della legge quadro sui parchi 394 del 1991, secondo la quale l’ente parco ha sede legale e amministrativa nel territorio del Parco”. Perché la questione torna d’attualità oggi? “Perché il Consiglio dell’Ente Parco e il Consiglio della Comunità del Parco nel mese di novembre 2011 hanno approvato che sia lo stesso Consiglio dell’Ente a risolvere la questione dell’ubicazione della sede del Parco”. Il comitato si è composto dunque alla luce di questa nuova ripresa del discorso e si batte per un’integrazione alla delibera “Chiediamo che sia aggiunto che la sede deve trovarsi all’interno del territorio del Parco – evidenziano – vogliamo inoltre che l’ubicazione della sede sia decisa di concerto tra Regione Autonoma Valle d’Aosta, Regione Piemonte e Ministero dell’Agricoltura, e non dal Consiglio dell’Ente come approvato in delibera”.
La campagna firme è partita ufficialmente oggi, con le prime 5 firme dei promotori. Nei prossimi 2 mesi, questo il tempo previsto per quest’azione, saranno raccolte le firme tra le popolazioni e i comuni che girano intorno al Parco nazionale del Gran Paradiso, ma non solo. Le firme saranno raccolte tra i turisti del paese e su tutto il territorio regionale. Il primo appuntamento per apporre la propria firma sarà quello del 15 aprile in occasione della “Bataille de reines di Aymavilles”.
Le firme saranno poi recapitate ai presidenti di Regione, Augusto Rollandin e Roberto Cota, ai presidenti del Consiglio delle assemblee regionali Albert Cerise e Valerio Cattaneo e al Ministro dell’Ambiente Corrado Clini, nonché ai parlamentari valdostani Antonio Fosson e Roberto Nicco, al Presidente del Parco Italo Cerise e al sindaco di Valsavarenche Pierino Jocollé. Avere la sede a Valsavarenche per le popolazioni locali significherebbe inoltre dare nuovo impulso alle attività produttive del paese che soffre le difficoltà dell’aumento dei costi, del vivere in una zona di montagna ma soprattutto di vivere in una realtà di montagna all’interno del Parco.