Partendo da Aosta, un biglietto del treno per Pré-Saint-Didier costa 3 euro e 15 e quello del bus poco meno: 2 e 90. Per l’amministrazione regionale, però, il conto è ben diverso. "Non c’è solo il costo all’utenza: la Regione per ogni corsa in autobus paga 76,28 euro, mentre per il treno ne spende 470". Sarebbe questo il motivo principale, illustrato dall’assessore regionale ai Trasporti Aurelio Marguerettaz, per il quale la tratta ferroviaria tra il capoluogo e la Valdigne sarà probabilmente soppressa. Marguerettaz è intervenuto, ieri sera, in un partecipato incontro con la popolazione nel centro polifunzionale di Arvier, organizzato dal sindaco del paese Mauro Lucianaz.
Se non ammodernata, la tratta ferroviaria dell’Alta Valle potrebbe restare in funzione solo fino al 2021. I lavori per mantenerla percorribile, tra adeguamento delle gallerie, riqualificazione di stazioni e fermate, eliminizione dei passaggi a livello, ammonterebbero a poco meno di 110 milioni di euro. Troppo, secondo l’assessore: "I passeggeri giornalieri sono 250 e secondo le stime molto ottimistiche di Trenitalia potrebbero arrivare, migliorato il servizio, a 750". Marguerettaz esprime dubbi anche sui miglioramenti: "Se per fare 32 chilometri oggi ci si mette 50 minuti, dopo tutti i lavori se ne guadagnerebbero 4-5".
Alternative: dubbi sulla figura dell’Ingegner Russo
"Nello studio di fattibilità – continua Marguerettaz – c’è stata una valutazione comparativa: smantellando la ferrovia, resterebbe un corridoio straordinario sulla quale si potrebbe installare un servizio di mezzi a gomma, filobus o mezzi elettrici". Il costo dell’operazione, ammonterebbe comunque a più di 100 milioni di euro, sempre, però, tenuto conto del risparmio per l’amministrazione dei citati 470 euro per ogni corsa ferroviaria. L’assessore Marguerettaz ha ricordato "l’ipotesi di affiancare, al percorso del bus, una pista ciclabile".
Proprio sullo studio di fattibilità, però, serpeggiano pesanti dubbi, esternati ieri sera da alcuni ferrovieri e lo scorso 22 febbraio dal consigliere Alpe Pino Cerise, in consiglio Valle. L’ingegnere incaricato Tullio Russo, infatti, è noto alle cronache giudiziarie, in quanto indagato per associazione a delinquere, abuso d’ufficio e turbativa d’asta in gara d’appalti dalla Guardia di Finanza di Genova. Secondo quando riportato da alcuni articoli del Secolo XIX, del gennaio 2012, "Russo avrebbe pilotato svariate gare, in seno al provveditorato per le Opere Pubbliche della Regione Liguria". I problemi dell’ingegnere non finiscono qui: sempre in Liguria, questa volta a Sanremo, gli vengono contestate alcune "scelte controverse di quando questi era alla guida della società Area 24 per la costruzione di una pista ciclabile". Una riconversione, quella di Sanremo, avvenuta proprio da una linea ferroviaria dismessa.
Le reazioni del pubblico in sala
Sono stati molti gli spunti emersi dal pubblico in sala. Alcuni considerano la ferrovia come un bene pubblico: "Anche la sanità è in perdita", ha ricordato Bruno Albertinelli di Federconsumatori. Altri hanno sottolineato la necessità di "regolare gli orari e le coincidenze tra bus e treni, per migliorare il servizio". Un ferroviere, poi, hanno espresso dubbi sulla scelta degli autobus elettrici: "Ci sarà neve e ghiaccio su un percorso in salita, non sono abbastanza potenti per farcela". Marguerettaz ha provato a replicare: "Regolari gli orari è un’operazione molto complessa, senza considerare poi che molte stazioni della tratta ferroviaria sono irragiungibili dai bus". Poi, sulle difficoltà dei bus elettrici, l’assessore rilancia: "Potremmo acquistarli ibridi, così da permettergli di arrivare anche a Courmayeur".