Mentre con la liberalizzazione della vendita dei farmaci, prevista dal decreto Bersani, nei grandi supermercati si incominciano ad avviare le procedure e le analisi per la creazione di reparti farmaceutici, nelle farmacie, che fino ad oggi hanno avuto il monopolio dei farmaci, il malcontento sale. La liberalizzazione, infatti, secondo Federfarma Valle d’Aosta, potrebbe causare in Valle la chiusura delle piccole farmacie rurali.
“Le farmacie più piccole – ha spiegato il presidente di Federfarma Valle d’Aosta, Cesare Quey – ubicate in zone disagiate, oltre a dover affrontare i costi derivanti dalla continuità di servizio, non potranno sostenere le battaglie sui prezzi che verranno inevitabilmente innescate dalla liberalizzazione“.
Vi sono poi motivi legati, oltre che ai contenuti del decreto, anche alle modalità con le quali è stato approvato ?Senza un confronto con la categoria“. ?La liberalizzazione introduce – spiega ancora Quey – una pericolosa equivalenza tra farmaco e bene di consumo. Secondo noi, invece chi acquista un farmaco non è solo un consumatore, ma è innanzi tutto un paziente che ha bisogno di assistenza“.
Per questi motivi anche Federfarma VdA aderirà mercoledì prossimo allo sciopero indetto a livello nazionale. Si prevede sui territorio valdostano una massiccia adesione alla serrata delle 34 farmacie private, su un totale di 42 esercizi presenti nella regione: rimarranno aperte solo le farmacie di turno che garantiranno la presenza di un farmacista.
Nel frattempo per oggi, alle ore 18, è previsto un incontro con il presidente della Regione, Luciano Caveri, per l’illustrazione dei motivi dell’agitazione.