Il progetto “Charvensod village fleuri” quest’anno a favore dell’Emilia

Per l'iniziativa il Comune ha messo a disposizione 1500 euro ma, in segno di solidarietà verso i terremotati emiliani ha deciso di riconoscere ai vincitori del concorso il premio simbolico di 50 euro, e devolvere il resto all'Emilia.
Società

Anche il Comune di Charvensod scende in campo per i terremotati dell’Emilia. La Proloco e la Biblioteca hanno infatti indetto in  concorso "Un fiore di paese – un fiore per l’Emilia", nome nuovo del progetto “Charvensod village fleuri”.

"La contrazione delle risorse finanziarie  – si legge in una nota – ha obbligato l’Amministrazione a compiere alcune scelte di fondo. Non si è voluto abbandonare il progetto “Charvensod village fleuri” ma, a fronte di una minore disponibilità economica da destinare all’abbellimento floreale del paese, si è deciso di concentrare, in alcuni punti, gli spazi fioriti."

In particolare le zone pubbliche, che i privati cittadini possono adottare e curare durante i mesi estivi, sono:
– “Santuario Notre-Dame-de-Pitié” al Pont-Suaz;
– Marciapiede Ampaillan (fermata autobus alimentari Lucianaz);
– Ringhiera della rotonda di Plan-Félinaz;
– Ringhiera di Félinaz;
– Fioriera di Roulaz;
– Fioriera a La Girada;
– Ringhiera nel centro storico del Capoluogo e nel piazzale del cimitero;
– Fioriera a Péroulaz

Per l’iniziativa il Comune ha messo a disposizione 1500 euro ma, in segno di solidarietà verso i terremotati emiliani ha deciso di riconoscere ai vincitori delle diverse categorie del concorso il premio simbolico di 50 euro, la restante somma, pari a 1000 euro, sarà devoluta alla Regione Emilia-Romagna.

Nel frattempo i cittadini che vogliono effettuare donazioni all’Emilia possono farlo tramite il conto corrente aperto dalla Regione:  REGIONE AUTONOMA VALLE D’AOSTA – PRO TERREMOTATI EMILIA-ROMAGNA IT 20 B 02008 01204 000102094748.

Il bando del concorso di Charvendos invece può essere scaricato dal sito del comune. Il termine ultimo per prendere parte all’inizaitiva è il 30/07/2012.

 

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