Valentino Rodà, 44 anni, residente a Saint-Marcel, era l’ultimo rimasto a piede libero di un gruppo di tre estorsori che operavano nel biellese ed è stato arrestato l’altro ieri dai Carabinieri di Aosta, mentre passeggiava per la città senza documenti. "Subito ha detto di essere il fratello di Valentino – racconta il tenente colonnello Guido Di Vita – e di non sapere dove questo si trovasse, ma è stato questione di poco riconoscerlo in maniera certa".
Gli altri due, Domenico Tubbiolo e Fabio Raffa erano già stati arrestati nell’aprile scorso dal nucleo dei Carabinieri di Biella. I tre avrebbero minacciato i figli e la moglie di un collaboratore di giustizia, affinché saldessero un non specificato debito, tra i 150-200 mila euro. "La donna – ricostruisce Di Vita – che purtroppo ci capisce di queste cose, ha subito denunciato" e le manette per Tubbiolo e Raffa erano scattate alla fine di un falso incontro in un bar della zona, dove la vittima ha finto di versare un anticipo di mille euro.
Rodà, invece, all’incontro non c’era e per quattro mesi si è dato alla macchia, fino a che non è stato sorpreso dagli agenti per le vie del capoluogo valdostano. Il tenente colonnello Di Vita, durante la conferenza stampa di oggi, 4 agosto, ha pregato di diffondere la foto di Rodà, adesso in custodia cautelare: "Questo signore – afferma il carabiniere – è nato a Condofuri, in provincia di Reggio Calabria, ed è abituato a farsi rispettare". "Pensiamo – continua – che possa essere coinvolto nel giro dell’usura o delle estorsioni anche qui in Valle e che qualcuno possa riconoscere il suo volto e denunciarlo".
Di Vita ha espresso il timore che "qui qualcuno preferisca pagare poco per volta senza denunciare, per cui incitiamo questi ad uscire allo scoperto e a non far finta che vada tutto bene, finchè non cominciano i problemi seri".