Legambiente ha redatto una segnalazione all’Unione europea e al ministero italiano per l’Ambiente, per chiedere la procedura di infrazione sui lavori di bonifica della zona umida del vallone del Comboè, nel comune di Charvensod. E’ successo tre giorni fa, il 23 ottobre, e a darne notizia è stato ieri il sindaco del paese, Ennio Subet: "Nel 2010, il consiglio di Stato ci aveva già dato ragione sulla strada – ha commentato Subet davanti al consiglio comunale – in ogni caso, la decisione dell’associazione è legittima e vedremo gli sviluppi".
"Noi abbiamo continuato a monitorare la situazione dei lavori – spiega la presidente di Legambiente Valle d’Aosta, Alessandra Piccioni – e ci ha molto colpito il risultato della bonifica della zona umida". Secondo Piccioni "nella zona è avvenuta una vera e propria modifica dell’habitat e pensiamo che questo violi l’articolo 6 della normativa europea sulle ZPS (zone di protezione speciale, ndr)", di cui l’area fa parte. "Dalla consultazione delle carte – continua – ci risultava che non ci fosse stata una valutazione di incidenza della bonifica, in seguito abbiamo riscontrato che non c’è stata".
Questa volta è sulla zona umida, dunque, che si catalizza la contesa tra l’associazione e l’amministrazione comunale e regionale. Secondo Piccioni questa esiste da sempre: "Abbiamo trovato, su una stampa dell’800, un’antica testimonianza in questo senso". Secondo i due Enti, invece, la palude sarebbe un prodotto di infiltrazioni di acque dei canali malgestite, sulla quale si può dunque intervenire.
"Adesso è stato tutto prosciugato – spiega Piccioni – e c’è una griglia con dei tubi sotterranei che captano tutta l’acqua". Il risultato dei lavori è un prato seminato e irrigato a pioggia e Legambiente sottolinea che "si diceva che l’opera sarebbe servita ad estendere l’area di pascolo nel vallone, ma dai nostri sopralluoghi abbiamo notato che i bovini vengono portati nelle stesse aree di prima, ovvero più in alto della zona interessata".