Tangenti, chiesto il processo per Penati. Lui: “Estraneo, voglio il rito immediato”

Indagine su un presunto giro di mazzette sulle aree ex Falck e Marelli.
News Nazionali

Milano, 1 ott. (Adnkronos/Ign) – I pm di Monza Walter Mapelli e Franca Macchia hanno chiesto al gup di rinviare a giudizio Filippo Penati , ex sindaco di Sesto San Giovanni ed ex presidente della Provincia di Milano, e un’altra ventina di persone tra cui l’allora suo braccio destro Giordano Vimercati.

Le accuse contestate sono corruzione, concussione e finanziamento illecito ai partiti nell’ambito dell’indagine su un presunto giro di tangenti sulle aree ex Falck e Marelli. L’udienza preliminare, ancora da fissare, si terrà davanti al gup Giovanni Gerosa.

Secondo l’accusa ci sarebbero stati pagamenti per agevolare il rilascio di alcune concessioni o per impostare, secondo criteri determinati, il piano di governo del territorio (Pgt) in riferimento alle due aree che avevano ospitate la Falck e la Ercole Marelli. Nel primo caso le presunte irregolarità riguardano il piano di lottizzazione e la sua approvazione e adozione dal consiglio comunale. Nel secondo, oltre al piano di lottizzazione ci sarebbero state irregolarità sulle concessioni edilizie.

"Voglio che si vada subito a processo, per questo intendo chiedere il rito immediato", ha fatto sapere dal canto suo Penati. "Già a partire dai prossimi giorni con i miei avvocati valuteremo le condizioni per chiederlo -ha aggiunto -. Lo devo a me stesso, alla mia famiglia e ai tanti che, anche in questo lunghissimo anno, mi hanno rinnovato la loro stima". Quindi l’ex sindaco di Sesto San Giovanni ha ribadito la sua "totale estraneità ai fatti che mi sono contestati". "Non ho mai ricevuto illecitamente denaro dagli imprenditori, né per me, né per i partiti di cui ho fatto parte – ha detto – Così come l’anno scorso, subito dopo l’avviso di garanzia, mi sono fatto interrogare dai pm, ora potrò difendermi nel processo. Lo farò con tutte le mie forze e con la determinazione di cui sono capace, perché sono certo della mia correttezza; nella mia lunga attività amministrativa non c’è un solo atto contrario ai miei doveri d’ufficio".

L’indagine ha avuto un’accelerazione l’estate dello scorso anno soprattutto dopo le dichiarazioni di Giuseppe Pasini, imprenditore, che si è presentato spontaneamente ai magistrati milanesi raccontando di essere stato vittima di soprusi da parte degli amministratori locali di Sesto San Giovanni che si sono succeduti a partire dal 2000-2001. L’inchiesta è poi stata trasferita da Milano a Monza. 

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