Enti locali: “Impensabile chiudere i bilanci senza aumentare le tasse o tagliare i servizi”

La riduzione dei trasferimenti alla finanza locale (-13 milioni), insieme alle incertezze sull’IMU e ai vincoli del patto di stabilità nazionale preoccupano i Comuni. Nel frattempo si lavora ad una nuova legge sulla gestione associata.
Una riunione dei sindaci
Economia

“Siamo molto preoccupati per i bilanci comunali: tra le riduzioni dei trasferimenti alla finanza locale, le incertezze sull’IMU e i vincoli del patto di stabilità nazionale sarà difficile predisporre dei documenti contabili credibili”. A lanciare l’allarme è stato oggi il Presidente del Consiglio permanente degli enti locali, Elso Gerandin, presentando una serie di osservazioni elaborate dall’Assemblea dei Comuni in merito alla legge finanziaria e il bilancio di previsione regionale per il triennio 2013-2015 (ddl n°210 e n°211).

Nel dettaglio, rispetto agli stanziamenti preventivati per l’anno in corso con la finanziaria 2011, la proposta per il prossimo anno prevede una riduzione sui trasferimenti alla finanza locale di 13 milioni di euro, passando da 247 a 234 milioni. I trasferimenti senza vincolo di destinazione scendono di 14,7 milioni (da 109,8 a 95 milioni), mentre i fondi FOSPI sono quasi dimezzati (da 21,4 a 11,4 milioni di euro). Aumentano invece di 12 milioni di euro i trasferimenti vincolati (da 116 a 128 milioni).

“Ma c’è di più – ha spiegato Gerandin – i vincoli del patto di stabilità nazionale avranno un effetto devastante: abbiamo calcolato che i fondi “non spendibili” dai Comuni ammonteranno, in totale, a quasi 22 milioni di euro”. Cosa succederà, quindi? “Saremo obbligati a tagliare il più possibile – ha continuato il Presidente del Cpel – ma rischiamo comunque seriamente di dover aumentare la leva fiscale da una parte e ridimensionare o addirittura chiudere alcuni servizi dall’altra”. In questo senso, alcuni Comuni (tra questi Aymavilles, Sarre, Saint-Pierre, Aosta e Donnas) hanno già provveduto ad applicare l’addizionale IRPEF.

E’ in arrivo una nuova legge sulla "gestione associata"
Sull’ipotesi di un eventuale accorpamento di funzioni e servizi, Gerandin ha dichiarato che entro la fine di novembre la Giunta regionale predisporrà un disegno di legge di riforma degli enti locali della Valle d’Aosta, prevedendo la nascita di Unioni o Associazioni di Comuni, con una popolazione di almeno 2.000 abitanti, che dovranno gestire in forma associata tutte le funzioni, salvo l’anagrafe e lo stato civile. Secondo quanto riportato da Gerandin, il disegno di legge dovrebbe finire sui banchi del Consiglio Valle entro la fine dell’anno. “C’è la volontà di tutti di confrontarsi sul tema – ha concluso Gerandin – considerando anche eventuali ridimensionamenti. Sia ben inteso, nessuno parla di cancellare o accorpare i Comuni: di certo, però, le Comunità montane non avrebbero più senso di esistere, nel momento in cui ci si dovesse affidare alle “Unioni di Comuni”. 

Le proposte dell’Assemblea
L’assemblea, in ogni caso, ha espresso parere favorevole rispetto ai disegni di legge n°210 e n°211, presentando contestualmente delle modifiche. In particolare, il Cpel insiste per ottenere una serie di deroghe che permettano ai Comuni in primis di rinviare il termine ultimo dell’approvazione dei bilanci al mese di marzo 2013, e poi di sbloccare le assunzioni nei settori dei servizi socio-assistenziali e socio-associativi “qualora siano strettamente necessarie per assicurare il rispetto degli standard organizzativi minimi definiti per l’espletamento di tali servizi”, e di far cadere il vincolo di destinazione per i 4 milioni di euro destinati alle politiche sociali, “tenuto conto che la finanza locale si farà carico, a partire dal 2012, di circa 18 milioni di euro del fondo regionale”, sempre per lo stesso settore. Infine, il Cpel chiede una deroga affinché le Comunità Montane e il Bim possano utilizzare l’avanzo di amministrazione per tutte le spese correnti correlate all’esercizio associato di funzioni comunali. 

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