L’altra Uv lancia la sfida: “Un grande movimento in difesa dell’autonomia”

Incontro dibattito ieri ad Aymavilles, organizzato dalla sezione Uv di Jovencan, con i parlamentari valdostani, moderati da Dino Viérin. Sala gremita con la presenza di unionisti, rappresentanti di Alpe ma anche ex Ds come Fiou e Ferraris.
Politica

La guerra è dichiarata. Dal’incontro-dibattito sul tema “Autonomie et rapports avec l’Etat: bilan et perspectives” organizzato dalla sezione di Jovençan dell’Union Valdôtaine e svoltosi ieri sera all’Hotel Rendez Vous di Aymavilles, la sfida per i prossimi appuntamenti elettorali è stata lanciata. A chi e a che cosa lo hanno spiegato i due parlamentari valdostani, sollecitati dall’ex Presidente della Giunta regionale, Dino Viérin e dalle domande del pubblico in sala, unionisti ma anche rappresentanti di Alpe e ex Ds come Piero Ferraris e Giulio Fiou.

I nemici esterni…
Il nemico, secondo i parlamentari, è innanzitutto la politica dell’attuale Governo nazionale volta a “cancellare le autonomie”. “Siamo in pieno neocentralismo – ha sottolineato il Deputato Roberto Nicco – il tentativo di modificare il titolo V della Costituzione è stata una provocazione perché si sapeva che non c’erano i tempi per farla passare”. Ma il pericolo scampato può sempre ripresentarsi. “In questa battaglia dobbiamo presentarci se non come virtuosi almeno come credibili. – ha spiegato il Senatore Antonio Fosson – In periodi in cui le risorse erano tante abbiamo preso delle decisioni che ora dobbiamo modificare e, prima di arrivare a tagliare il numero dei consiglieri comunali, bisogna ridurre quello dei consiglieri regionali, dobbiamo presentarci con dati precisi che dimostrino come il nostro modello amministrativo funziona bene. Un traguardo che si può fare tutti insieme e ascoltando la nostra gente”. Aggiunge Nicco: “Dobbiamo essere virtuosi e inattaccabili, l’autonomia deve essere trasparente come una casa di vetro e soprattutto dobbiamo esercitare pienamente le nostre competenze”. Il Deputato valdostano, come già prima il Senatore ha poi strizzato l’occhio ai sindaci. “Sugli enti locali noi abbiamo potestà legislativa, i nostri consiglieri regionali non sono dei passacarte, esercitiamo quindi questa competenza , facciamo il nostro percorso e, se poi allo Stato non piace, sarà lui a fare ricorso. “ E ancora “Il comune è la cellula della nostra democrazia non possiamo partire noi da dati quantitativi perché se accettiamo questo principio siamo morti”, parole sulle quali è partito il primo lungo applauso della serata.
“Bisogna cercarci degli alleati – ha sottolineato Nicco – se non vogliamo essere sconfitti, dobbiamo presentarci uniti, innanzitutto con le altre autonomie, di fronte al prossimo governo che, mi auguro sia di centrosinistra e guidato da Bersani, per trattare con un solo punto fermo, la nostra autonomia”. Unità, condivisione e confronto sono state le parole chiavi della serata e allo stesso tempo le promesse per il futuro, tre elementi di cui, non a caso, nelle ultime settimane i “dissidenti” dell’Uv hanno lamentato l’assenza all’interno del Mouvement.

…e quelli interni
L’altro nemico, evocato ma mai nominato, è stato senz’altro Lui, il Presidente della Regione, Augusto Rollandin. “In questi cinque anni di legislatura – ha spiegato Nicco – non c’è stata mai nessuna riunione con il governo regionale, forse Fosson ha incontrato il vecchio senatore nei corridoi romani”. Commenti e giudizi, quelli di Nicco (Fosson è stato più cauto), apprezzati dal pubblico. “Dopo tanti anni di militanza Uv – ha spiegato Roberto Artaz – mi sento un pesce fuor d’acqua perché stasera il solo discorso veramente unionista è stato fatto da un ex comunista (ndr Nicco). Forse è arrivato il momento di dare un contributo per difendere la nostra autonomia”.

Tra il pubblico in sala era presente anche l’Assessore regionale alla Cultura, Laurent Viérin, tirato in ballo da Fosson che si è detto dispiaciuto delle dimissioni “perché in questi anni ha fatto bene” e ancora dall’ex Senatore Guido Dondeynaz che parlando di “crisi dei partiti e della rappresentanza” ha spiegato, guardando Viérin, come il problema riguardi anche la Valle d’Aosta.
La ricetta per cambiare politica è stata quindi spiegata dai due parlamentari e ancora da alcuni rappresentanti "storici" dell’Uv. “Bisogna superare la logica partitica, ci vogliono uomini di buona volontà che sappiano risvegliare le coscienze, la società civile, come è successo con il pirogassificatore”. Tornando alle metafore belliche, ricorrenti durante la serata, “i buoni – come ha spiegato Fosson – si devono mettere in moto per cambiare un percorso che sta portando all’antipolitica” altrimenti ha sottolineato Laurent Viérin, che ha preso la parola alla fine dell’appuntamento “non ci dobbiamo poi lamentare se i giovani vanno a votare il Movimento 5 Stelle”. Una battaglia quella in difesa dell’autonomia e contro un certo modo di fare politica che deve approdare, per gli oratori, anche a Bruxelles, in questo caso il richiamo all’esigenza di avere un parlamentare europeo.

Un nuovo soggetto politico?
Le ragioni di un nuovo soggetto politico, di cui in questi giorni si è tanto parlato nei corridoi e a microfoni spenti, le ha spiegate in ultimo Dino Viérin. “Esiste oggi – ha sottolineato l’ex Presidente della Giunta – un vuoto in Valle d’Aosta, per mancanza di dibattito, di vivacità culturale, di sconforto, quindi è necessario che l’autonomia abbia un senso concreto: sento l’esigenza che si rilanci un grande movimento politico in difesa dell’autonomia, un movimento che non abbia come finalità sole quelle clientelari o elettoralistiche ma che parli alla gente di valori, progetti e di principi”. Sull’onda delle parole del padre, Laurent Viérin ha chiuso la serata annunciando che “oggi si apre una battaglia di libertà”.

 

 

Vuoi rimanere aggiornato sulle ultime novità di Aosta Sera? Iscriviti alla nostra newsletter.

Articoli Correlati

Fai già parte
della community di Aostasera?

oppure scopri come farne parte