Incendio all’ex Olivetti di Scarmagno, interessati circa cinquanta lavoratori valdostani

Secondo i sindacati, i posti di lavoro a rischio potrebbero essere in tutto tra i 600 e gli 800, per un’attività economica “da tempo alle prese con difficoltà finanziarie e per cui questo rogo potrebbe essere il colpo finale”.
Incendio ex stabilimento Olivetti a Scarmagno
Cronaca

Preoccupa, da più punti di vista, l’incendio divampato ieri pomeriggio all’ex stabilimento Olivetti di Scarmagno, in provincia di Torino, che ha distrutto un magazzino della Celltel, azienda che si occupa di riparazione di apparecchi per telecomunicazioni ed elettronici.

Oltre ad essere stati evacuati immediatamente i 130 dipendenti presenti nell’edificio, la stessa sorte è toccata alle 400 persone (la Comdata conta 150 dipendenti, la Innovis, circa 186 mentre la Wirelab una quarantina), che lavoravano nei capannoni vicini. Timori per una vicina azienda chimica adiacente al magazzino in fiamme.

Secondo i sindacati, i posti di lavoro a rischio potrebbero essere tra i 600 e gli 800, per un’attività economica “da tempo alle prese con difficoltà finanziarie e per cui questo rogo potrebbe essere il colpo finale”, spiega Federico Bellono della Fiom-Torino. Tra le persone interessate, da una prima stima, ci sarebbero anche una cinquantina di lavoratori valdostani, dipendenti della Celltel e della Innovis. “Siamo molto preoccupati – conferma Enrico Monti, Fiom-Cgil della Valle d’Aosta – la situazione è complessa, anche perché si sta ancora cercando di capire l’entità dei danni”. 

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