Schizza la disoccupazione giovanile: 38,4%

Lo comunica l'Istat che sottolinea come il numero di disoccupati, pari a 2 milioni 950 mila, diminuisce dello 0,5% rispetto a febbraio (-14 mila).
News Nazionali

Roma, 30 apr. – (Adnkronos/Ign) – A marzo il tasso di disoccupazione è rimasto fermo all’11,5%, stesso dato di febbraio ma in aumento di 1,1 punti percentuali rispetto allo stesso mese del 2012 e con una perdita di 248 mila posti di lavoro. Lo comunica l’Istat che sottolinea come il numero di disoccupati, pari a 2 milioni 950 mila, diminuisce dello 0,5% rispetto a febbraio (-14 mila). Il calo interessa sia la componente maschile sia, in misura più lieve, quella femminile. Su base annua la disoccupazione cresce dell’11,2% (+297 mila).

Quanto agli occupati a marzo erano 22 milioni 674 mila (il 56,3% della popolazione), in diminuzione dello 0,2% rispetto a febbraio (-51 mila) ma si tratta di un calo – sottolinea l’Istat – che riguarda la sola componente femminile. Mentre gli uomini occupati crescono di 19 mila unità, le donne a lavoro si riducono infatti di 70 mila unità, sempre rispetto a febbraio. Con tutta probabilità la permanenza a lavoro delle donne over-50, che aveva finora permesso di arginare il calo, non basta più a garantire la stabilità e, tanto meno, la crescita dell’occupazione. Il tasso di occupazione diminuisce di 0,1 punti percentuali nel confronto congiunturale e di 0,6 punti rispetto a dodici mesi prima.

A preoccupare anche la continua crescita del tasso di disoccupazione giovanile: come segnala l’Istat a marzo tra i giovani tra i 15 e i 24 anni il tasso di disoccupazione è al 38,4%, in aumento di 0,6 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 3,2 punti nel confronto tendenziale. In totale i giovani disoccupati sono 635 mila e rappresentano il 10,5% della popolazione in questa fascia d’eta’.

Quanto al numero di individui inattivi tra i 15 e i 64 anni aumenta dello 0,5% rispetto al mese precedente (+69 mila unità). Il tasso di inattività si attesta al 36,3%, in aumento di 0,2 punti percentuali in termini congiunturali e in diminuzione di 0,2 punti su base annua. 

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