Il Casinò di Saint-Vincent in prima fila contro le ludopatie

Firmato l’ accordo di collaborazione con l'Azienda USL della Valle d'Aosta. La ludopatia è un fenomeno derivante soprattutto dalla pratica delle slot machine più che dei tavoli verdi.
La nuova area gioco
Società

La Casinò de la Vallée S.p.A. (CAVA), società che gestisce il Casino di Saint-Vincent, e le strutture del SerD – Servizi per le Dipendenze dell’Azienda USL della Valle d’Aosta, hanno siglato l’accordo quadro in materia di gioco d’azzardo patologico. “I casinò, grazie alla conoscenza diretta e continua della propria clientela, hanno sempre saputo contrastare le patologie legate all’azzardo – spiega l’amministratore unico Luca Frigerio – Proprio grazie all’esperienza acquisita, il Casinò di Saint-Vincent ha oggi ancor più una responsabilità sociale nel dare un contributo al contrasto delle ludopatie. E può anche offrire alle istituzioni il contributo di una specifica competenza sulle motivazioni, le aspettative e i vissuti dei giocatori abituali” .

"Il Casinò già provvede a inibire l’accesso ai clienti “disturbati” – si legge in una nota – spesso anche su loro stessa richiesta, talvolta su segnalazione della Direzione Giochi e sempre quando vi siano segnalazioni da parte delle famiglie. Ora, la società intende potenziare la formazione di dipendenti e collaboratori affinché nel loro approccio con eventuali giocatori patologici sappiano fornire tutte le informazioni per ottenere l’assistenza necessaria".

L’accordo siglato in particolare si aggiunge all’applicazione del Codice Etico dell’azienda che prevede la promozione di azioni utili a evitare il gioco d’azzardo patologico. La collaborazione siglata con il Serd si declina su azioni formative rivolte al personale CAVA e SERD, attività di studio e di analisi dei dati relativi alle patologie e alle dipendenze, iniziative di osservazione e di controllo, promozione del benessere sul posto di lavoro dei dipendenti CAVA, costruzione di una cultura del gioco rispettosa della salute del cittadino, azioni di prevenzione/formazione alla popolazione – giovanile e non – che prenda in considerazione l’aspetto ludico della vita e la relazione individuo-gioco, costruzione di una rete regionale che coinvolga operatori della sanità, del gioco, delle forze dell’ordine, delle istituzioni e del volontariato che si basi su un linguaggio e un’ottica condivisi nell’approccio al tema delle dipendenze dal gioco.

“I dati forniti dalle strutture pubbliche dimostrano che i soggetti in stato di dipendenza presi in carico dal SerD della Valle d’Aosta sono passati da 4 nel 2008 a 32 nel 2012 – Dichiara Rodolfo Buat, direttore del personale di CAVA – Di questi ben il 63% è o è stato giocatore abituale delle slot collocate nei locali pubblici, il 34% delle altre forme di gioco autorizzato e solo il 3% sono o sono stati frequentatori della casa da gioco”.
 

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