Pelù contro Renzi: “Elemosina” Picierno: “Rocker milionario”

Dal Pd arrivano dure critiche al cantante fiorentino.
News Nazionali

Roma, 2 mag. (Adnkronos/Ign) – Polemiche dopo le accuse lanciate da Piero Pelù a Matteo Renzi durante il concerto del primo maggio (VIDEO): dal Pd arrivano dure critiche al cantante fiorentino e lui assicura di non aver voluto offendere nessuno, ma ribadisce il suo pensiero: "Serve il lavoro, onesto e ben retribuito".

Parlando dal palco di San Giovanni, Pelù è stato netto nel giudizio sul presidente del Consiglio. "Il ‘non eletto’, ovvero il boy scout di Licio Gelli deve capire che in Italia c’è un grande nemico interno, che si chiama disoccupazione, che si chiama corruzione e che si chiama voto di scambio". E sugli 80 euro in più in busta paga, ha detto: "Un’elemosina".

"Quando la politica va veloce succede che il rock diventa lento" replica dal Pd Pina Picierno. "Probabilmente Pelù era impegnato in una registrazione di ‘The voice’ e non si è accorto di quanto stava avvenendo nel nostro Paese" afferma Picierno. "Forse non sa che gli 80 euro che il governo Renzi ha deciso di redistribuire a chi ha sempre pagato non sono un’elemosina come l’ha definita lui, ma il primo passo verso l’equità sociale che noi del Pd vogliamo assolutamente riportare in questo Paese. Mi dispiace -aggiunge la capolista del Pd alle europee per la circoscrizione Sud – che a dire no a questi 80 euro sia una persona fortunata e benestante grazie al suo talento. Ogni tanto però bisognerebbe uscire dai panni del rocker milionario e indossare quelli di chi vive con mille euro al mese", attacca Picierno.

L’intervento del cantante dal palco di San Giovanni finisce in apertura sul blog di Beppe Grillo. "Piero Pelu’ al concerto di 1 maggio ha parlato di Renzie".

I renziani però non rimangono in silenzio e per rispiondere al leader dei Litfiba scelgono Twitter. "Se a dare la linea agli oppositori del governo Renzi è Piero #Pelu, vuol dire che @matteorenzi sta lavorando bene e può star tranquillo", scrive il deputato dem Marco Di Maio. Il collega David Ermini gli fa eco: "Ma quel Pelù del concerto del primo maggio è lo stesso a cui @matteorenzi non rinnovò l’incarico da 60mila euro per l’estate fiorentina?".

Andrea Marcucci, presidente della commissione Cultura del Senato, liquida la questione in poche righe: "Vi posso dire la verità? Del comizio di ieri di #Pelu non mi importa nulla". Sintentica anche la deputata Lorenza Bonaccorsi: "Pelù come Grillo: insulta e basta. Perché non sa più cantare ". Ad articolare di più la replica al musicista è il responsabile Comunicazione del Pd Francesco Nicodemo: "Solo chi è milionario può dire che #80euro al mese sono un’elemosina. 10 milioni di italiani mandano Pelù a farsi un giro nel Paese reale".

Non solo i renziani difendono il premier. "Io non ho votato per Renzi al congresso e a volte non ne condivido il modo di fare, ma trovo le parole di Piero Pelù offensive per l’intero popolo democratico" scrive il deputato del Pd Dario Ginefra su Facebook. "Attribuire a Renzi, dopo due mesi di governo, le responsabilità della crisi economica, sociale ed occupazionale di oggi è stato atto di disonestà intellettuale, accostarlo alla figura di Gelli dileggiando anche il movimento scoutista una pessima forma di protagonismo".

In tarda mattinata interviene lo stesso Pelù che prova a spiegare il senso delle sue parole. "Lo so che ci sono milioni di italiani che sopravvivono con stipendi o pensioni da vera fame, a voi va tutto il mio rispetto e la mia solidarietà, non volevo certo offendervi!" scrive il cantante sulla sua pagina Facebook. "Con tutta la calma del mondo – scrive – credo che sia importante capire che per costruire un futuro vero per sé e per i propri figli ci sia bisogno solo di una cosa: il lavoro, onesto e …ben retribuito. E’ chiaro che 80 euro al mese aiutano un mensile che sta tra i 700-1200 euro al mese ma il problema di fondo rimane: dove sta il lavoro, quello a tempo indeterminato che ti garantirà stabilità e poi la tanto agognata pensione? Io parlo da persona libera da schemi di partiti eo movimenti, ho avuto a che fare quanto basta con la ‘politica italiana’ per capire che questa mossa da 80 euro di Renzi è una gran trovata pre-elettorale di grande effetto", insomma "tutti bravi tutti buoni, ma solo in tempo di elezioni".

Dal fronte dei sindacati interviene la Uil. "Ognuno è libero di esprimere le proprie opinioni, ma sarebbe corretto non usare le iniziative promosse dal Sindacato per fare affermazioni che non condividiamo. Gli 80 euro, per chi ne guadagna mille, non sono un’elemosina: lo può pensare solo chi ha redditi sideralmente superiori ed è anche offensivo dirlo".

Per Stefania Prestigiacomo, di Forza Italia, "gli attacchi scomposti e risentiti della sinistra contro Piero Pelù dimostrano come la faziosità continui ad essere di casa da quelle parti. Se al governo ci fosse stato Berlusconi, le battute ironiche contro il signor Pelù si sarebbero tramutate in plauso. Il 1 maggio gli artisti sono liberi di criticare solo se governa il centrodestra. Complimenti". 

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