Roma, 30 ott. (Adnkronos/Ign) – La Giunta del Regolamento del Senato ha deciso a maggioranza, 7 voti contro 6, che il voto sulla decadenza di Silvio Berlusconi sarà a scrutinio palese. A favore di questa soluzione si sono pronunciati Pd, M5S, Sel e Scelta civica, mentre per il voto segreto si sono espressi Pdl, Lega, Gal e Svp-Autonomie. Ora spetterà al presidente del Senato Pietro Grasso convocare la conferenza dei capigruppo per mettere in calendario lo scrutinio.
Decisiva la scelta di Linda Lanzillotta (Sc) che ha sciolto la riserva: "Mi sono espressa per il voto palese". La vice presidente del Senato ha precisato che si tratta di un voto sullo status di parlamentare, "cioè se lo status di colui che ha riportato una condanna non vulneri l’integrità morale dell’assemblea", e non di un voto sulla persona.
Berlusconi non avrebbe affatto gradito la decisione del Pd e di Scelta civica di rendere palese il voto sull’ineleggibilità. Al punto di annullare il pranzo con i ministri a Palazzo Grazioli. Secondo altre indiscrezioni, il leader azzurro avrebbe deciso di annullare l’appuntamento perché il faccia a faccia di martedì sera con Alfano non sarebbe andato bene.
Dura la reazione del Pdl che minaccia conseguenze e annuncia battaglia. ‘La decisione di Scelta civica e del Pd di sostenere il voto palese insieme al Movimento 5 stelle è la violazione del principio di civiltà che regola, da decenni, il voto sulle singole persone e i loro diritti soggettivi – commenta il vicepremier Angelino Alfano – E ora, innanzitutto in sede parlamentare, lì dove si è consumato questo sopruso, sarà battaglia per ripristinare il diritto alla democrazia’.
Si tratta di ‘una pagina buia per le regole parlamentari’, dichiara il presidente dei senatori del Pdl, Renato Schifani. ‘La Giunta del Regolamento, a maggioranza e con un voto deliberatamente politico – continua – ha violato le regole in maniera surrettizia, con grave responsabilità dello stesso presidente del Senato, per consentire al Pd e ad altre forze di imporre ai loro senatori un voto contro il leader del centrodestra. Si fa molto peggio che cambiare il Regolamento, lo si interpreta a uso e consumo del Pd per colpire con assoluta certezza Silvio Berlusconi’. ‘La giornata non potrà non avere conseguenze. Daremo risposte concrete con il massimo della determinazione", avverte Schifani.
‘Dalla Giunta una decisione assurda e senza precedenti contro Berlusconi. Una decisione contra personam e senza alcun senso. Inaccettabile", scrive su Twitter Renato Brunetta. Sulla stessa linea Mara Carfagna per la quale il voto palese in Senato è "un’inaudita decisione contra personam che ridicolizza i regolamenti parlamentari e calpesta le libertà". "La democrazia – continua – ha ammainato bandiera".
Daniela Santanchè parla di un ‘assassinio annunciato. Al Senato è stata uccisa la democrazia. Come fa ancora qualcuno a sostenere nel nome della falsa stabilità che questo governo serve al Paese? Cosa c’è di più importante per un popolo se non la democrazia e lo Stato di diritto? Che i nostri ‘governativi’ ce lo spieghino".
Di altro tenore i commenti del Pd con il segretario Guglielmo Epifani che chiede ‘rispetto e comprensione per la scelta della Giunta. Basta polemiche che vanno oltre ogni limite’. ‘La legge Severino – aggiunge – è una legge perfettamente costituzionale che va applicata, così come è avvenuto nei trentasette casi precedenti. Si abbassino quindi i toni e si ricordi che la giustizia deve essere uguale per tutti’.
Anche per il capogruppo Pd Luigi Zanda "la decisione della Giunta è stata molto corretta: non c’è stata alcuna modifica, né interpretazione del Regolamento".
Parla di "vittoria’ Paola Taverna, capogruppo M5S a Palazzo Madama. ‘Sarà voto palese come ha sempre proposto dal primo giorno il Movimento 5 Stelle – afferma – Con il voto palese la stella della trasparenza illumina il buio del Senato. Senatore Berlusconi è giunta l’ora che si rispetti la legge".
Il presidente del Consiglio, Enrico Letta ha intanto risposto alla richiesta rivolta al governo da Berlusconi di intervenire sulla questione della irretroattività della legge Severino. La risposta, chiarisce, "è contenuta nel voto di fiducia del 2 ottobre", quando "il Parlamento mi ha dato la fiducia con un largo consenso. Il pilastro di quel discorso era che l’Italia ha bisogno di ripresa, ha bisogno di un governo e bisogna che ci sia separazione tra singole vicende giudiziarie e l’azione del governo. Punto".